Con 25 voti contrari, 5 astenuti e oltre 200 assenti la Camera dei Deputati italiani vota per l’invio di armi in Ucraina.
Un punto di non ritorno
Di questi non possiamo dire che ce li hanno imposti, come Mario Draghi. Questi li abbiamo votati noi. E sono noi. Sono “uno vale uno”. Sono l’autoritratto collettivo del sub-popolo, che impone imperiosamente la propria ignoranza ai (pochi) pensanti , credulo acceso di ogni falsità televisiva, che prende decisioni gravissime e fatali “di pancia” e per tifoseria, incapace di considerare le conseguenze di questi suoi atti nemmeno un attimo. Nessun altro parlamento in Europa ha votato l’invio di armi a Kiev; i governi lo fanno di nascosto, ma senza dirlo. Solo il nostro organo della sovranità popolare s’è messo con atto legislativo in guerra contro la Russia, tutt’ora il nostro fornitore primario di gas, petrolio e carbone, grani e fertilizzanti.
Gli allevatori stanno già uccidendo il bestiame perché non hanno mangimi (importati) per nutrirli. Presto saremo senza carne, senza uova, senza latte: ottime condizioni iniziali per una guerra .
C’è in questo sub-popolo una volontà di estinzione – e inconsciamente vuole la propria autodistruzione.