… e Tajani riaprì l’ambasciata in Siria – i Padroni non l’hanno avvertito

Da evidenziare la lungimirante diplomazia italiana. Dopo più di 12 anni di chiusura su ordine americano (Obama: “Assad must go”), ha riaperto la propria ambasciata in Siria due settimane prima della caduta del governo di Assad‍♂

#Italy’s Ministry of Foreign Affairs announces its ambassador to #Syria, Stefano Ravagnan, has officially assumed his duties as head of the diplomatic mission in Damascus.

L’Ambasciata italiana nella capitale siriana Damasco – North Press

I Padroni potevano almeno avvertire Tajani , che nulla fa senza il comando  di Sion e Biden, di aspettare. Ci hanno trattato non solo da servo, ma con dispregio da servo inferiore. O addirittura gli hanno ordinato loro di riaprire l’ambasciata, unico staterello occidentale, a Damasco?

Tajani ha posizionato l’’Italia su loro comando a quel rovesciamento di alleanze documentato da questo rapporto di Teheran?

Funzionari iraniani, citati da Middle East Spectator:

“L’Iran ha avvisato Assad due mesi fa che Hayat Tahrir al-Sham si stava preparando a fare una manovra, ma lui ha respinto la minaccia. Quindi il ministro degli Esteri turco ci ha dato assicurazioni che non sarebbe successo nulla, il che era chiaramente una bugia. Dopo che Hayat Tarir al-Sham è entrata ad Aleppo occidentale, l’Iran si aspettava che Assad chiedesse assistenza militare, ed era pronto a farlo, ma non è arrivata nessuna richiesta del genere. Dopo la caduta di Aleppo, è diventato chiaro che Assad non aveva intenzione di rimanere al potere, quindi abbiamo iniziato a impegnarci in colloqui diplomatici con l’opposizione e abbiamo organizzato l’uscita delle nostre truppe dalla Siria”

Cronologia della caduta del governo di Assad in Siria

Il MidEastCentre ha pubblicato una cronologia sul cambio di alleanze compiuto da parte di Assad e tenuto segreto, durante lo scorso anno:

  1. Marzo 2023: Assad visita gli Emirati Arabi Uniti
  2. Maggio 2023: Assad visita l’Arabia Saudita
  3. Ottobre 2023: Chiusura dell’ufficio Houthi in Yemen
  4. Dicembre 2023: Il comandante supremo dei Guardiani della Rivoluzione islamica iraniana in Siria, Sayed Razi Mousavi, viene ucciso a Damasco da Israele
  5. Da dicembre 2023 in poi: Restrizioni sulle attività dell’Iran dei Guardiani della Rivoluzione Islamica in Siria
  6. Maggio 2024: L’Imam Khamenei lo avverte delle vuote promesse saudite/EAU e dei tentativi di sostituirlo
  7. Luglio 2024: Restrizioni sulla fornitura di armi a Hezbollah
  8. Settembre 2024: Assassinio dei comandanti di Hezbollah da parte di Israele
  9. 27 settembre 2024: Assassinio del Segretario Generale di Hezbollah Seyyed Hasan Nasrallah un giorno dopo aver visitato la Siria o B. Comunicato con Assad
  10. Ottobre 2024: L’Iran avverte Assad del complotto terroristico a Idlib e offre supporto, ma il presidente siriano lo ignora e rifiuta
  11. 14 Novembre 2024: Larijani, consigliere dell’Imam Khamenei, incontra Assad a Damasco per discutere della “minaccia imminente” dei terroristi dopo le informazioni iraniane. Assad minimizza il pericolo e si rifiuta di collaborare
  12. 30 Novembre 2024: L’esercito di Assad si ritira da Aleppo
  13. Domenica 1° dicembre 2024: Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi torna a Damasco dopo la sua visita di ottobre
  14. Martedì 3 dicembre 2024: L’Iran invia il Henerale Javad Ghaffari, uno dei comandanti dei Guardiani della Rivoluzione Islamica. La sua valutazione: fallimento totale dell’esercito di Assad e mancanza di volontà di Assad di combattere
  15. Venerdì 6 dicembre 2024: Assad si rifiuta di incontrare l’inviato dell’Iran Larijani, consigliere dell’Imam Khamenei
  16. Sabato 7 dicembre 2024: i ribelli siriani entrano nella capitale siriana Damasco sotto la guida di Joulani, designato terrorista di Al-Qaeda/ISIS dagli Stati Uniti
  17. Sabato 7 dicembre 2024 in tarda serata: Bashar al-Assad fugge dalla Siria con l’aiuto della Russia per raggiungere la sua famiglia in esilio autoimposto a Mosca
  18. Domenica 8 dicembre 2024: Cessano 61 anni di governo del partito Ba’ath, 53 anni di dinastia Assad e 24 anni di governo di Bashar al-Assad

Notizie dall’Iran islamico e rivoluzionario: https://t.me/iranislamico
ImmagineLA REGINA LILIANA NON L’HA AVVERTITO.

Liliana Segre, l’oracolo di Delfi del nostro Paese, troneggiava ieri al centro del Palco Reale della Scala, per la Prima della verdiana Forza del Destino.

Nel posto riservato a teste coronate, capi dello Stato o (perlomeno) primi ministri, l’arzilla novantaquattrenne semplice senatrice, per quanto a vita, faceva bella mostra di sé. Liliana nuova Regina.

Alla sua sinistra, compiaciuto, il sindaco Sala con la sua concubina, figlia di un noto banchiere; a destra, altrettanto compiaciuto, il presidente del Senato La Russa, con la consorte. Si intravedeva a fatica, in seconda fila, la testa del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non una comparsa ma quasi (con tanti saluti simbolici al regionalismo).

Quest’immagine del Palco Reale – peraltro in occasione dell’evento culturale e mondano più importante dell’anno, a Milano e in Italia – ci dice da sola quasi tutto.

Ci dice della completa sottomissione simbolica della sinistra radical chic (Sala) e della destra ex fascista (La Russa) non tanto all’arzilla vecchietta Liliana Segre (che a me è umanamente simpatica: é coetanea dei miei defunti genitori e milanese come loro) ma a tutto ciò che ella simbolicamente incarna. Ovvero il pensiero unico politicamente corretto, prima di tutto. E poi, ovviamente, il sionismo.

La regalità simbolica della Segre è quella del pensiero unico e del sionismo. Non a caso era affiancata dalla rappresentante dell’onnipotenza del denaro: la figlia del banchiere, concubina alto borghese del sindaco, bionda ed eterea.

Liliana Segre è quindi il simbolo di tutto o quasi quello che nella “società aperta “è ormai impossibile criticare.

Il Corriere della Sera, tutto compiaciuto, sostiene che ad insistere nel dare questa centralità “regale ” alla Segre sia stato soprattutto il presidente del Senato, Ignazio La Russa (da notare anche l’omaggio al neofemminismo: donne al centro e uomini ai lati).

Sarebbe stato La Russa, prima di Sala, a volere l’incoronazione simbolica della Segre. Se così fosse, certo non me ne stupirei.

Coloro che continuano a pensare che questa destra sia migliore della sinistra prendono lucciole per lanterne. Certamente questa destra è meno ripugnante di chi vuole la legge Zan o lo Ius soli, ma “meno ripugnante” non significa affatto “migliore”. Anzi, può ingannarti meglio.

Nell’oligarchia attuale, ovvero nella plutocrazia liberale ultracapitalista, destra e sinistra sono dialetticamente unite. E’ l’unità inscindibile degli opposti, che in realtà si oppongono solo in apparenza, cioè nello spettacolo mediatico.

Dove comandano i plutocrati, questa destra liberalconservatrice atlantista e globalista deve vivere per mantenere in vita, nel grande spettacolo, anche l’attuale sinistra liberal nichilista, atlantista e globalista; e questa sinistra liberal nichilista atlantista e globalista deve vivere per mantenere in vita l’attuale destra liberalconservatrice, atlantista e globalista.

Se poi l’attuale destra dovesse pensare di uscire dal ruolo subalterno che ha convintamente accettato, ci sono sempre la Ue, la magistratura, e ovviamente i mercati finanziari, pronti a bastonarla duramente. Per la sinistra fucsia questo problema nemmeno si pone.

Insomma: se non ci fosse la Meloni non ci sarebbe la Schlein, se non ci fosse la Schlein non ci sarebbe la Meloni. Entrambe sempre ossequianti, come Sala e La Russa, alla nostra Regina. Sua maestà Liliana.

Martino Mora