L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è l’autorità globale più
importante per quanto concerne la salute, il contrasto alle malattie e la
tutela di corretti stili di vita. Un’istituzione tanto importante dovrebbe
promuovere una visione della sanità capace di rispondere all’interesse
collettivo e, soprattutto, di trovare soluzioni alla grande piaga costituita
dalla permanenza, nei Paesi meno sviluppati, di focolai di epidemie
potenzialmente devastanti, dall’ebola al colera passando per il morbillo,
nel rispetto massimo del principio della trasparenza.
Trasparenza, tuttavia, che all’Oms non sembra essere la regola. Essa, per il
biennio 2016-2017, ha utilizzato un budget da quasi 4 miliardi e mezzo di
dollari. Tuttavia, come scrive La Verità, esso è stato per l’87% finanziato
da contributi di aziende private che hanno coperto la graduale ritirata dei
finanziamenti degli Stati ma sono stati in larga misura vincolati alla
realizzazione di progetti commissionati dagli stessi donatori.
Si parla di finanziamenti earnmarked, ovvero condizionati al rispetto di una
precisa agenda. E come scrive il quotidiano milanese, citando dati del
British Medical Journal, “nel 2017 l’ 80% dei fondi ricevuti dall’ agenzia
Onu era earmarked“. Tra i finanziatori dell’Oms, “a fare la parte del leone
è la creatura di Bill Gates: la Bill & Melinda Gates Foundation (che vanta
un patrimonio da 40 miliardi di dollari) ha destinato all’Oms quasi 444
milioni nel 2016, di cui circa 221 vincolati e quasi 457 milioni nel 2017,
di cui 213 vincolati a programmi specifici”. Risultando il secondo donatore
singolo dopo il governo degli Stati Uniti e davanti al Regno Unito.
Bill Gates si è in particolare concentrato sulla somministrazione dei
vaccini nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto africani, affiancando
all’impegno per l’Oms quello da finanziatore leader della
<https://www.gavi.org/> Gavi Alliance, una partnership pubblico-privata
emanazione della sua fondazione che non si limita a portare avanti la
benemerita campagna delle vaccinazioni ma punta al tempo stesso a “plasmare”
i mercati dell’immunizzazione nei Paesi oggetto d’intervento.
https://www.inveneta.it/wp-content/uploads/2020/03/alliance-partners-2.png
“Viene da chiedersi come si ripercuotano questi intrecci sull’Oms, il cui
operato, in tema di vaccinazioni, non è stato sempre immacolato”, prosegue
La Verità. Troppe volte, in passato, è capitato che alcuni dei Paesi più
poveri del pianeta ricevessero offerte di assistenza sanitaria che finivano
per vincolarli alle grandi cause farmaceutiche internazionali con un
sovraprezzo notevole per i servizi forniti. “Basti pensare al caso dell’
influenza suina, una finta emergenza denunciata dall’Oms nel giugno 2009,
cioè pochi mesi dopo un preallarme dell’ agenzia Onu, che aveva indotto
molti Paesi a stipulare impegni d’ acquisto di vaccini pandemici. Con tanto
di assurda clausola contrattuale: gli accordi prevedevano la responsabilità
a carico degli acquirenti in caso di effetti collaterali. Come se uno
comprasse un elettrodomestico, ma per i malfunzionamenti, anziché essere
coperto dalla garanzia, dovesse versare una penale all’azienda produttrice.
Guarda caso, quei contratti sarebbero diventati vincolanti se l’Oms avesse
annunciato lo scoppio di una pandemia”, cosa alla fine non avvenuta.
https://www.inveneta.it/wp-content/uploads/2020/03/Logo-medici-senza-frontie
re.jpg
E sul ruolo non limpido di Bill Gates hanno avuto modo di esprimersi anche
importanti personalità e istituzioni legate al mondo della sanità. Prima tra
tutti nel 2013, Medici senza Frontiere, come segnalato in
<http://ilpedante.org/post/immunita-di-legge> Immunità di legge, saggio
frutto di una collaborazione tra il chirurgo e saggista Pierpaolo Dal Monte
e “Il Pedante”, che ha accusato Gavi di imporre ai Paesi destinatari degli
aiuti prezzi artificiosamente gonfiati per i vaccini, che finivano per
alimentare regalie a multinazionali come Bayer e Novartis. A Msf ha fatto
seguito Antoine Flahault, direttore dell’Istituto di Sanità Globale della
facoltà di medicina dell’Università di Ginevra, secondo cui “oramai l’Oms è
costretta a tenere conto di quello che Gates ritiene prioritario” e che
ritiene, ad esempio, eccessiva la pretesa di Gates di vincolare fondi
consistenti all’ampliamento della lotta alla polio in una fase che vede la
malattia quasi debellata e nuove potenziali epidemie insorgere.
<https://www.repubblica.it/economia/2017/06/02/news/bill_gates_oms-166804494
/> Come segnala
<https://www.repubblica.it/economia/2017/06/02/news/bill_gates_oms-166804494
/> Repubblica, tra il 2016 e il 2017 l’Oms ha destinato alla lotta alla
polio, malattia oramai resa inoffensiva, “ben 894,5 milioni di dollari. 10
volte di più che alla prevenzione dell’Aids, la quarta causa di mortalità
nei paesi poveri”.
Jean-Marie Kindermans, presidente dell’Agenzia Europea per lo Sviluppo e la
Sanità, ha affermato che “se c’è un vero problema, all’Oms, riguarda il modo
in cui vengono destinate le risorse” e la scelta delle priorità. Oramai
vincolate e costrette a dipendere dalle logiche, diverse da quelle di chi
dovrebbe combattere per la salute pubblica globale, del complesso della
“filantropia capitalista”, come l’ha definita Peter Buffett, figlio del
ricchissimo finanziere (e filantropo egli stesso) Warren.
Come ha dichiarato Peter Buffett in un celebre articolo per il
<https://www.nytimes.com/2013/07/27/opinion/the-charitable-industrial-comple
x.html> New York Times
<https://www.nytimes.com/2013/07/27/opinion/the-charitable-industrial-comple
x.html> scritto nel 2013, la filantropia sta diventando un business enorme
(con 9,4 milioni di occupati che distribuiscono 316 miliardi di dollari nei
soli Stati Uniti), ma le disuguaglianze globali continuano a crescere a
spirale, fuori controllo “e altre vite e comunità vengono distrutte dal
sistema che crea immense quantità di ricchezza per i pochi”, mentre
l’operato di organizzazioni come l’Oms è vincolato ai desiderata di pochi
privati. E il lato oscuro del “complesso benefico-industriale” si manifesta
nel contesto di campagne nobili come quella per le vaccinazioni. Che vengono
deviate a favore di una concentrazione ristretta di imprese e vedono i fondi
ad essi dedicate eterodiretti senza alcun principio di efficienza ed
efficacia. Mentre la capacità d’azione dell’Oms viene sacrificata in nome
del “lavaggio di coscienza” di Bill Gates e della moglie.
FONTE
<https://www.inveneta.it/articoli/ecco-come-bill-gates-e-diventato-padrone-d
elloms/>
https://www.inveneta.it/articoli/ecco-come-bill-gates-e-diventato-padrone-de
lloms/
La profezia di Bill Gates sul coronavirus
Il 18 ottobre 2019 a New York andava in scena una simulazione che nel giro
di poche settimane sarebbe diventata reale: «Event 201 simula un’epidemia di
un nuovo coronavirus zoonotico trasmesso dai pipistrelli ai maiali alle
persone, che alla fine diventa efficacemente trasmissibile da persona a
persona, portando a una grave pandemia. L’agente patogeno e la malattia che
provoca sono modellati in gran parte sulla SARS, ma è più trasmissibile nel
contesto comunitario da persone con sintomi lievi».
Déjà-vu? Sì. La stiamo vivendo in questo momento quella grave pandemia da
coronavirus. Ma cos’è l’Event 201? Una simulazione organizzata dal Johns
Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic
Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation.
LEGGI
<https://www.cdt.ch/mondo/la-profezia-di-bill-gates-sul-coronavirus-LI246868
3> QUI
BILL GATES 2015