Chi lo ha trasmesso:
Ucraina, #Gentiloni: “No a posizioni rinunciatarie sull’uso delle armi. L’Italia sinora è stata con Kiev ma con qualche distinguo di troppo”
Lo ha detto il Commissario europeo Paolo Gentiloni intervenendo a SkyTg24. “L’Italia sino adesso è stata con convinzione dalla parte di Kiev e bisogna evitare di dare spazio a posizioni rinunciatarie, ad esempio sull’utilizzo delle armi. L’Italia sinora è stata con Kiev ma con qualche distinguo di troppo”.
“Sull”utilizzo di armi” significa che Giorgia deve dire sì all’uso delle armi italiane in profondità contro la Russia, è chiaro.
Sembra che la cosca angloamericana rifiuti di accettare da parte italiana un “no” o anche un semplice “non si” alla guerra aperta di NATO contro Russia.
I governi di USA e Inghilterra hanno fatto quadrato e continuano nell’ escalation di guerra provocazione dopo provocazione. Londra e Washington partono sparati, devono vincere le elezioni e devono mettere una chiave inglese negli ingranaggi del BRICS che procede imperterrito verso Kazan e verso un’alleanza militare capace di garantirne l’indipendenza e la difesa dalle minacce.
Vari governi europei stanno adesso soffrendo le pene di una decisione non rinviabile. O con noi (anglo americani) o contro di noi. Una mossa è una minaccia azzardata e rischiosa, ma la Cupola non pensa ci sia margine per rimandare. Quindi e’ possibile che chiunque, tra i paesi europei, tentenni … dovrà essere messo con le spalle al muro e destabilizzato. Questo non e’ possibile farlo immediatamente con Turchia o con Ungheria, e non più possibile con la Slovacchia. Ma forse l’Italia viene vista come il punto più facile per dare una lezione a tutti. Non ha importanza quando la Meloni sia disposta a cedere come compromesso. Non sarà mai sufficiente per i lividi pazzi disperati. Il piano di destabilizzazione e’ molto fragile in realtà. Lo dimostra che Londra e Washington sembrano fidarsi solo di se stessi. Ma per la cupola il pericolo è esistenziale e immediato. Finora non sono riusciti a creare uno scenario di “guerra di difesa collettiva contro l’aggressione russa all’Europa “. Putin non lo ha permesso.
Il punto ora e’: quale processo di sgretolamento interno della NATO potrebbe scattare adesso? Quando la pressione alla guerra diretta è aperta con la Russia diventa un sine qua non per i Cupolari? Dopo l’affaire Sangiuliano, la determinazione a far saltare o far implodere il governo Meloni diventa più forte. Intervengono le truppe Kamelate di Renzi dall’ interno degli apparati. Dagospia diventa anche troppo chiaro. Si vuol far implodere il Sistema di sicurezza attorno ai vertici del gov. Impaurire, minacciare, creare dissidi interni nei responsabili della sicurezza fisica e di protezione dallo spionaggio. Per portare ad una resa incondizionata: siete senza protezione.
Ma la decisione vera e’ tra resistere alle pressioni di guerra o abbandonare il paese alla distruzione.
Leggere bene Dago:
è anche avvenuto questo incontro:
Draghi incontra Marina Berlusconi, presente anche Gianni Letta
Il colloquio è avvenuto nell’abitazione milanese dell’imprenditrice
Letta, il francese, aveva appena lancoiato:
L etta: “Mes per finanziare le spese per la Difesa”
Putin sull’autorizzazione da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito di attacchi con armi occidentali sul territorio russo:
“C’è un tentativo di sostituire i concetti. Perché non stiamo parlando di autorizzare o proibire al regime di Kiev di colpire il territorio russo. Lo fa già con l’aiuto di droni e altri mezzi.
Ma quando si tratta dell’uso di armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale, la storia è completamente diversa. Il fatto è che, come ho già detto e qualsiasi esperto lo confermerà (sia nel nostro paese che in Occidente), l’esercito ucraino non è in grado di colpire con moderni sistemi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale. Non può farlo.
Ciò è possibile solo con l’uso di intelligence dai satelliti, che l’Ucraina non ha – si tratta di dati provenienti solo dai satelliti dell’Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, dai satelliti della NATO. Questa è la prima cosa.
La seconda, e molto importante, forse la chiave, è che solo i militari della NATO possono effettuare assegnazioni di volo a questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo. E quindi non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi.
Si tratta di decidere se i paesi della NATO sono direttamente coinvolti in un conflitto militare o meno.
Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi NATO, degli Stati Uniti, dei paesi europei alla guerra in Ucraina.
Questa è la loro partecipazione diretta. E questo, naturalmente, cambia significativamente l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto.
Significherà che i paesi NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei saranno in guerra con la Russia. E se così fosse, allora, tenendo presente il cambiamento nell’essenza stessa di questo conflitto, prenderemo decisioni appropriate in base alle minacce che ci saranno poste.”
Giorgia potrebbe difendersi anticipando il comunque ineluttabile Otto Settembre, e facendo pace con Mosca subito.