12 Luglio 2019 1 Commento —
Marco Tosatti
In Emilia Romagna quella che è stata a buona ragione definita una legge liberticida “Contro le Discriminazioni” è passata in commissione Parità. Stilum Curiae se ne è occupato nei giorni scorsi; cliccate qui, e cliccate qui.
Ma questo progetto di legge oltre a presentare problemi in sé, come si evidenzia dal fatto che sia accompagnato da oltre trecento emendamenti, e dal fatto che Lega e Fratellid’Italia siano usciti e non abbiano voluto partecipare alla votazione degli emendamenti , “per lasciare traccia della nostra completa contrarietà a questa legge”, come ha chiarito un esponente di minoranza, avviene in un quadro fortemente inquinato dallo scandalo di Bibbiano, della Val d’Enza, e con pesanti ombre politiche e sociali che toccano il Partito Democratico e la prima relatrice di questa legge, Roberta Mori.
È straordinario – o forse non lo è affatto, vista la funzione fiancheggiatrice del Partito Democratico in particolare e della sinistra in generale svolta dai maggiori giornali, Corriere, Stampa e Repubblica, e dai canali televisivi – che le implicazioni politiche dello scandalo affidi non vengano evidenziate. E in questo senso bisogna fare tanto di cappello al lavoro giornalistico svolto da “Radio Spada”, che invece continua a scavare in quella miniera degli orrori.
Vi rimandiamo a un loro ultimo aggiornamento, citando però i primi paragrafi, che mettono in chiaro le vicinanze politiche di Roberta Mori con alcuni dei protagonisti dello scandalo:
“Chiariamo subito, per evitare la girandola di polemiche: qui non si parla né di responsabilità penali, né di connivenze nelle intenzioni. Ma la questione politico-sociale ormai è ineludibile ed esige una rapida e completa spiegazioneda parte del Partito Democratico e della stessa Mori.
Roberta Mori è la presidente (PD) della Commissione Parità della Regione Emilia Romagna e la relatrice della proposta di legge regionale contro l’omotransnegatività (per altre informazioni:qui).
Nel 2015, presso la sua commissione regionale, si facevano intervenire Federica Anghinolfi e il sindaco Carletti: lì presentavano il “modello Val’Enza” che risulta essere stato giudicato esemplare dalla stessa Mori: lasciamo valutare i contenuti qui.
Nel maggio 2016, partecipava come relatrice al convegno – presso Bibbiano– Quando la notte abita il giorno: l’ascolto del minore vittima di abuso sessuale e maltrattamento. Sospetto, rivelazione, assistenza, giustizia. Oltre alla presenza nello stesso di molteplici relazioni di indagati nella vicenda (si vedano i nomi dell’immagine qua sotto), la Mori coglieva l’occasione per dire che quella duegiorni era più di “un approfondimento e uno studio”, ma “un esempio concreto di quello che è praticare la prevenzione e il contrasto alla violenza“. Passando poi a rivendicare l’audizione del 2015, citata poco fa, arrivavava a sostenere di voler essere come regione “partner e sponda rispetto ad un’esperienza che noi riteniamo esemplare per tutta l’Emilia Romagna“.
Ma leggete il reportage di Radio Spada, tanto più interessante perché stranamente da Wikipedia è scomparsa la voce “Angeli e Demoni” relativa all’inchiesta.
Sembra straordinario però che da parte della maggioranza in Emilia Romagna si abbia l’impudenza, alla luce di quanto sta venendo alla luce, di insistere con un progetto di legge che violerà libertà di opinione, espressione, e anche di religione, visto quello che San Paolo in particolare e la Bibbia in generale dicono in proposito; per non parlare del Catechismo della Chiesa cattolica. Sbalordisce a questo proposito il silenzio della gerarchia della regione, così vocale quando si tocca il business dei migranti. In coda all’articolo vi offriamo qualche spunto fotografico riassuntivo delle manifestazioni svoltesi in difesa dei “diritti” omosessuali in varie città italiane. E inoltre alcune foto di una “Drag Queen Storytime” che si è svolta negli USA, e di cui trovate il resoconto su questo sito. Infine dettagli di messe “pre-pride” in USA.