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“Forse per la prima volta con tanta lucidità e intelligenza uno storico, attraverso l’analisi dettagliata del declino demografico, delle strutture familiari, della scomparsa della religione e del trionfo del nichilismo in ogni aspetto della vita sociale ci obbliga a fare i conti con lo sfacelo e l’autodistruzione dell’Occidente”. Parola di Giorgio Agamben, che descrive così il nuovo saggio dello storico, sociologo e antropologo francese di fama internazionale Emmanuel Todd – noto per aver previsto il collasso dell’Urss e la crisi finanziaria del 2008 con anni di anticipo – La sconfitta dell’Occidente edito da Fazi Editore per la Collana «Le Terre» (360 p, 20 euro). Si può essere più o meno d’accordo con quanto scrive il noto sociologo ma la potenza argomentativa del saggio di Todd, tradotto in italiano dopo il grande successo in Francia, rappresenta senza ombra di dubbio uno degli eventi editoriali dell’anno.
Il declino passa da Kiev
A oltre 100 anni dalla pubblicazione del Tramonto dell’Occidente (Der Untergang des Abendlandes) di Oswald Spengler, nella quale il filosofo tedesco identificava l’Occidente come una civiltà in fase di Zivilisation, ormai avviata verso il suo tramonto dopo i fasti del Rinascimento, lo storico e sociologo francese descrive una duplice sconfitta per l’Occidente relativa alla guerra in Ucraina nella quale, secondo Todd, la Russia è destinata a prevalere, ma soprattutto sul fronte interno, sul piano demografico, economico e morale. “La crisi dell’Occidente è il motore del momento storico che stiamo vivendo ora. Alcuni ne erano già a conoscenza ma, quando la guerra sarà conclusa, nessuno potrà negarlo”, afferma.
L’autore, premettendo che questo saggio è stato scritto tra luglio e settembre 2023, parte, sin dalla prefazione, dall’analizzare la situazione sul campo di battaglia in Ucraina, attaccando l’establishment politico-mediatico che prevedeva una facile vittoria su Mosca. “Lungi dall’essere emarginata – scrive Todd – la Russia è tornata a ricoprire un ruolo centrale nel mondo. L’Ucraina non potrà quindi riconquistare, come era suo obiettivo (sotto la direzione tecnica del Pentagono), tutti i propri territori, compresi i popoli della Crimea e del Donbass”, i quali, afferma, “non sono semplicemente russofoni, ma si considerano a tutti gli effetti russi”.
Todd si chiede perché l’Occidente, a questo punto, “non accetta la propria sconfitta” e per quale motivo “sembra disposto a sacrificare fino all’ultimo ucraino e, soprattutto, attraverso il suo piano di attacchi missilistici a lungo raggio sul territorio russo, a correre il rischio di uno scontro termonucleare con la Russia?”. Secondo il sociologo francese, tale atteggiamento ha a che fare con la “componente nichilista occidentale“, scaturito dallo “stato zero della religione”, uno dei temi forti di questo saggio su cui l’autore si concentra in un capitolo ad hoc.
L’Ue? “Asservita alla NATO”
Il giudizio di Todd su come ha reagito l’Unione europea alla guerra in Ucraina – “autodistruttiva e contraria ai suoi interessi” – è implacabile. “L’Unione europea – sottolinea – è scomparsa appresso alla NATO, oggi più che mai asservita agli Stati Uniti. L’asse Berlino-Parigi è stato soppiantato da quello Londra-Varsavia-Kiev guidato da Washington e rafforzato dai Paesi scandinavi e baltici, divenuti ormai dei satelliti diretti della Casa Bianca o del Pentagono”. La sconfitta occidentale sul campo di battaglia, in Ucraina, è accompagnata, secondo Todd, da un declino religioso e culturale.
Emmanuel Todd sostiene che la “vaporizzazione” del protestantesimo negli Stati Uniti, in Inghilterra e nel mondo protestante abbia causato la perdita dei valori fondamentali che costituivano la forza e l’identità dell’Occidente. Secondo Todd, il declino del protestantesimo ha attraversato diverse fasi: dalla “fase attiva”, in cui la religione era influente, alla “fase zombie”, che coincide con l’ascesa degli Stati Uniti nella prima metà del XX secolo, un periodo caratterizzato dalla preservazione dei valori protestanti come l’educazione, il lavoro e l’integrazione sociale. Ora, però, stiamo entrando nella “fase zero”, in cui la religione ha perso tutta la sua influenza, e l’approvazione delle leggi sul matrimonio tra persone dello stesso sesso ne sarebbe un chiaro indicatore.
Il giudizio sulla stampa
Emmanuel Todd è stato definito un pensatore “anti-americano”, soprattutto dopo la pubblicazione del suo libro del 2001 Dopo l’Impero, in cui analizzava il declino degli Stati Uniti come superpotenza globale. In una recente intervista a Le Point, Todd ha affermato che l’America sta cadendo nel “nichilismo” e nella “deificazione del nulla”, che lui descrive come il desiderio di distruzione e la negazione della realtà, con la religione ormai scomparsa ma l’essere umano ancora presente. Questo nichilismo, secondo Todd, ha alimentato l’escalation delle guerre estere americane, con il conflitto a Gaza come ultimo – tragico – esempio. A tal proposito, il giudizio dell’autore sugli Stati Uniti e dell’amministrazione Biden è estremamente negativo: “Le tre settimane che hanno seguito la ripresa del conflitto tra Israele e Hamas, il 7 ottobre 2023, ci hanno mostrato, in una forma grezza e impulsiva, la propensione di Washington alla violenza. Di fronte a una guerra che stava facendo vittime civili da entrambe le parti, gli Stati Uniti si sono immediatamente schierati a favore di un’escalation del conflitto”.
Quanto alla “stampa occidentale, che per mesi ci ha propinato l’illusione di una vittoriosa controffensiva ucraina, è stata senza alcun dubbio sollevata da dover rivolgere la propria attenzione a questa nuova guerra”. Uno dei tanti giudizi sprezzanti di questo saggio, poco adatto a chi non vuole uscire dalla comfort zone del “mainstream” e consigliato, viceversa, a chi vuole leggere una ricostruzione fuori dal coro, autorevole e altrettanto solida.