Il giorno dopo che l’esercito turco ha ucciso 45 soldati siriani alleati a Mosca coi loro camerati russi, cosa fa Erdogan? Vola a Kiev, proclama che la Crimea appartiene all’Ucraina, grida “Slava Ucraine” (Grande Ucraina!) che è il grido nazionalista e banderista. Inoltre promesse a Kiev armamenti per 34 milioni di dollari…
Erdogan is NOT happy with Putin.
A day after Turkey kills 45 Russian backed Syrian troops, Erdogan is in Ukraine and says "Slava Ukraine!". pic.twitter.com/B7t6mY2xBk
— James Farro (@JF991) February 3, 2020
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La coordinazione di questa provocazione del Turco viene dimostrata dalla (più grave) provocazione messa in atto da Mike Pompeo; sabato è volato in visita ufficiale in Bielorussia (la prima in quasi 30 anni) ed ha detto al prima disprezzato dittatorello locale Lukashenko, che gli USA “sono pronti a fornire il 100% del petrolio di cui ha bisogno a prezzi competitivi”.
La Bielorussia ha in corso un contenzioso con Mosca: finora ha ricevuto petrolio e gas dalla Russia, a prezzi politici bassissimi; Mosca ha interrotto le forniture, a Lukashenko: nel quadro di una rinegoziazione dei prezzi petroliferi, che Mosca vuol compensare con negoziati intesi all’integrazione più profonda delle due economie. Lukashenko ha detto a Pompeo che “la Russia vuole assorbirci”.
https://apnews.com/863371d1353f29fb38b27fe0e5027b8e
Pompeo ha riaperto i rapporti diplomatici con la Bielorussia – interrotti da un decennio per “le violazioni dei diritti umani” e la repressione dell’opposizione da parte di Lukashenko, che Condoleeza Rice bollò nel 2005 come “l’ultima dittatura d’Europa”. Adesso viene mandata una diplomatica di carriera, una professionista, Julie Fisher e non il solito “amico di Trump” e finanziatore premiato con ambasciate in capitali amene.
https://www.state.gov/biographies/julie-fisher/
Anche se è stato annunciato che “la Bielorussia ha trovato un accordo con Mosca sul petrolio” (non definitivo però)
https://www.agcnews.eu/bielorussia-trovato-laccordo-con-mosca-sul-petrolio/
si vede che, dalla Siria a Kiev alla Bielorussia, la complessa e delicata costruzione diplomatica di Putin e Lavrov è in crisi: ovviamente per diretta e indiretta aziona americana. Erdogan, che è crollato nei sondaggi interni, bisognoso di un successo che gli sfugge sia in Siria sia in Libia, avendo palesemente sovra-esteso le sue ambizioni al dilà delle sue forze militari reali, è tornato nell’ovile NATO e si presta ai giochi suggeriti da Washington? Veteran’s Today dice che è stato anche convinto con una tangente personale di milioni di dollari. Sappiamo che, quando si sente nell’angolo, Erdo è facile ai colpi di testa, come quando ordinò di abbattere il caccia russo.
Anche adesso ha fatto ammazzare i quattro specialisti russi nella guerra che ha scatenato contro Assad per mantenere il possesso di Idlib. I media del suo partito invitano “la NATO e l’Europa” devono salvare Idlib”, cioè i terrorista jihadisti formati da Usa e sauditi in vista del primo progetto, Assad must go, per scongiurare “una crisi umanitaria”.
https://www.dailysabah.com/columns/duran-burhanettin/2020/02/03/europe-us-must-save-idlib
Mettersi in una vera guerra con Mosca è particolarmente demente quando si ha una agguerrita “minoranza etnica” del 20%, la curda, desiderosa di rovesciare il dominio di Ankara.
Ma tant’è. Non a tutti è chiaro quel che ha scritto a tutte lettere Newsweek: “Mentre l’opinione pubblica viene concentrata sull’Iran, le forze armate USA si preparano alla guerra contro la Russia”.
Ovviamente, una guerra planetaria: Mike Pompeo ha appena definito la Cina “la minaccia centrale del nostro tempo” e ha fatto appello agli alleati degli Usa ad “avere la potenza tecnologica militare per assicurare che il secolo continui ad essere governato da principi morali dell’Occidente”.
https://www.chinadaily.com.cn/a/202002/02/WS5e36d3c8a310128217274379.html
I “principi occidentali per questo pericoloso idiota consistono nel bombardare ovunque”, commenta l’economista Federico Giachè. E’ bene sapere che Pompeo è interno al movimento americano dei “cristiani rinati”, 70 milioni di elettori animati dalla visione apocalittica: l’Impero del Bene deve favorire Israele e il suo potere sulla Terra Santa, fino alla ricostruzione del Tempio – allo scopo di accelerare la seconda venuta di Cristo.
In questo frangente, Macron è andato in visita in Polonia per riscaldare i rapporti fra Parigi e Varsavia recentemente raffreddati dalle critiche del francese alla NATO e al suo desiderio di non antagonizzare Mosca oltre un certo segno. Il successo non sembra eccezionale
Erdogan is NOT happy with Putin.
A day after Turkey kills 45 Russian backed Syrian troops, Erdogan is in Ukraine and says "Slava Ukraine!". pic.twitter.com/B7t6mY2xBk
— James Farro (@JF991) February 3, 2020
In tutto ciò, si staglia il mutismo tedesco – e dell’Europa a guida tedesca. Un mutismo che sembra un ammutolire e paralisi di fronte agli eventi mondiali che stanno distruggendo i suoi “successi “ basato sull’export e sull’assoggettamento degli altri paesi europei alle sue ricette austeritarie.
Stanno constatando con muto terrore quello che aveva spiegato l’economista Ashoka Mody: che la Germania non è la “locomotiva” d’Europa, bensì un aliante – agganciato all’aereo della Cina, ai suoi consumi e ai suoi successi economici veri. Ora che anche l’aereo perde colpi, l’aliante perde quota e finisce sul prato, insieme a tutta la UE.