Ma quanti sono gli errori giudiziari in Italia? Quante persone ogni anno subiscono la custodia cautelare, salvo poi rivelarsi innocenti? Qual è la spesa che lo Stato affronta per risarcirle? E quante di queste ottengono un indennizzo? Sembrano domande semplici quanto legittime, eppure dare loro una risposta precisa è impresa molto più complicata di quanto si possa pensare. Perfino noi di Errorigiudiziari.com, che fino a poco più di anno fa eravamo riusciti a ottenere i dati ufficiali regolarmente (pur non senza fatica) e a pubblicarli, dopo averli studiati ed elaborati per renderli facilmente comprensibili a tutti, da qualche tempo siamo in difficoltà: l’impressione è che le Istituzioni (in particolare il Ministero della Giustizia e quello dell’Economia e Finanze) non gradiscano che si approfondisca il discorso su questo argomento. Se così fosse davvero, non ne capiamo il motivo. Il risultato? È diventato impossibile avere statistiche sugli errori giudiziariaggiornate e precise, così come sui casi di ingiusta detenzione, sugli indennizzi e sui risarcimenti per errore giudiziario. Impossibile stabilire quali sono i distretti di appello in cui il fenomeno è più spiccato, determinare dove si spende di più in indennizzi e risarcimenti, cercare di capire come e dove si potrebbe intervenire per migliorare la situazione.
Si dirà: alla fine di novembre dello scorso anno il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha comunicato ufficialmente gli ultimi disponibili. Vero, ma vale la pena di precisare un paio di aspetti: primo, i numeri riferiti sono ridotti al minimo essenziale, comunque non sufficiente a consentire un’elaborazione che dia l’idea della situazione nel dettaglio; secondo, nonostante una legge imponga al ministro di comunicare tutti i dati entro il 31 gennaio di ogni anno, il 10 febbraio il Guardasigilli non aveva ancora ottemperato al suo obbligo.
Vogliamo provare lo stesso a fare il punto della situazione. Ricordando che c’è una differenza tra le vittime di ingiusta detenzione (cioè coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi venire assolte) e chi subisce un vero e proprio errore giudiziarioin senso stretto (vale a dire quelle persone che, dopo essere state condannate con sentenza definitiva, vengono assolte in seguito a un processo di revisione).
Quanti casi di ingiusta detenzione
Dal 1992 (anno da cui parte la contabilità ufficiale delle riparazioni per ingiusta detenzione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) al 30 settembre 2018, si sono registrati oltre 27.200 casi: in media, 1007 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Il tutto per una spesa che sfiora i 740 milioni di euro in indennizzi, per una media di 27,4 milioni di euro l’anno.
I dati più recenti comunicati dal Ministro della Giustizia si fermano al 30 settembre 2018: i casi di ingiusta detenzione sono 856, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 29.539.084,44 euro. Proprio perché l’aggiornamento è relativo a settembre, non è possibile fare un raffronto preciso con gli anni precedenti: si può stimare però che, in proiezione, a fine dicembre il numero complessivo dei casi sarebbe di 1070 e il totale dei risarcimenti supererebbe quota 36 milioni di euro. In entrambi i casi, ben oltre il livello del 2017, quando le ingiuste detenzioni furono 1013 e il totale degli indennizzi superò i 34,3 milioni di euro. A loro volta, i dati del 2017 erano in aumento rispetto a quelli dell’anno precedente.
Con buona pace delle dichiarazioni del ministro Bonafede, dunque, il quale ha commentato i suoi dati sostenendo che la tendenza è in diminuzione, sembra vero esattamente l’opposto. Ma siamo pronti a ricrederci nel momento in cui saranno finalmente resi noti i numeri aggiornati alla fine del 2018.
Quanti sono gli errori giudiziari
La contabilità degli errori giudiziari parte in Italia dal 1991 e arriva fino al 30 settembre 2018: il totale è di 144, con una media appena superiore a 5 l’anno. Per la spesa in risarcimenti, il discorso si fa più complicato: non è possibile averla aggiornata allo scorso anno perché il Ministro non ha fornito il dato relativo. Bisogna fermarsi quindi al 2017, per un totale appena superiore a 46 milioni e 733 mila euro (quasi 3,9 milioni l’anno). Mettendo insieme risarcimenti e indennizzi, si arriva a una spesa complessiva di quasi 790 milioni di euro.
Quanto allo scorso anno, da gennaio a settembre 2018 gli errori giudiziari sono stati in tutto 9: anche ragionando in proiezione, alla fine del 2018 sarebbero diventati 11, in linea o comunque appena superiori al dato del 2017 (10). Impossibile invece fare un raffronto con la spesa che lo Stato ha dovuto sostenere in risarcimenti: per l’anno da poco concluso non sono state fornite cifre, mentre nel 2017 l’importo aveva superato i 3,3 milioni di euro.
Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone
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