“Anche tu ne sopporti il peso. Un malato con malattie genetiche costa, fino alraggiungimento del sessantesimo anno di vita, una media di50 mila Reichmark”.
(trovato in un tweet)
Nazioni Unite – L’Italia deve riconsiderare il protocollo contro le fake news
la campagna di stampa e la lotta governativa contro le fake news altro non sono che un tentativo – nemmeno troppo dissimulato – di reprimere la libertà di opinione ed espressione. In una recente comunicazione, pubblicata sul sito dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, David Kaye, Investigatore Speciale delle Nazioni Unite per la promozione e difesa del diritto alla libertà di parola ed espressione, invita il Governo Italiano a rivedere il relativo protocollo “bottone rosso” che – più che un servizio ai cittadini – sembra il paradiso di tutti i censori e i delatori.
Di David Kaye, 20 marzo 2018
….Il 18 gennaio 2018, il Ministero degli Interni (Marco Minniti, NdVdE) ha introdotto il “Protocollo Operativo per la Lotta contro la Diffusione delle Fake News attraverso il Web in Occasione della Campagna Elettorale per le Elezioni Politiche del 2018”. Le elezioni erano previste per il 4 marzo 2018.
Il protocollo ha introdotto un servizio di reportistica “bottone rosso” con il quale gli utenti “possono indicare l’esistenza di una rete di contenuti qualificabili come fake news” (“il portale”). La Polizia Postale, una branca della Polizia Statale Italiana che indaga sui crimini online, ha avuto il compito di controllare questi report e agire di conseguenza.(…)
...esprimo la preoccupazione che il Protocollo possa sopprimere sproporzionatamente un ampio spettro di comportamenti espressivi, essenziali ad una società democratica, tra cui la critica al governo, la segnalazione di notizie, le campagne politiche e l’espressione di opinioni impopolari, controverse o di minoranza.
….Per soddisfare i requisiti di legalità, non è sufficiente che le restrizioni alla libertà di espressione siano formalmente emanate come leggi o regolamenti nazionali. Le restrizioni devono anche essere sufficientemente chiare, accessibili e prevedibili (CCPR/C/GC/34).
…La Dichiarazione Congiunta sulla Libertà di Espressione e le “Fake News” ha concluso che “le proibizioni generali sulla diffusione delle informazioni basate su idee vaghe o ambigue, incluse le “notizie false” o “informazioni non obiettive” sono incompatibili e dovrebbero essere abolite (grassetto del traduttore, NdVdE).