L’ultima narrazione di guerra dell’informazione fabbricata artificialmente che prolifera selvaggiamente sui social media riguarda le false affermazioni secondo cui il Presidente Xi sarebbe stato rovesciato dall’Esercito Popolare di Liberazione (PLA), che arriva subito dopo un’analoga campagna di fake news secondo cui il Ministro degli Esteri russo Lavrov avrebbe disertato negli Stati Uniti mentre si trovava a New York per partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Entrambe le notizie non sono credibili e non rappresentano altro che una guerra psicologica volta a manipolare le percezioni del pubblico a cui si rivolgono. In questo caso, lo scopo è far credere che il Partito Comunista Cinese (PCC) sia diviso in vista del Congresso nazionale del mese prossimo.
Si prevede che il presidente Xi riceverà presto l’onore di servire per un terzo mandato, nonostante la tradizione preveda che i leader cinesi ne servano solo due. I propagandisti vogliono dipingere questo probabile sviluppo come contrario alla volontà del popolo e del PCC, da qui l’ultima campagna volta a far credere al loro pubblico che siano in corso sforzi per fermarlo. Questo avviene proprio dopo che un ex funzionario di sicurezza di alto livello ha appena ricevuto una condanna all’ergastolo per corruzione, dopo essere stato anche accusato da funzionari di essere a capo di una “cricca politica”, il che aggiunge falso credito alle fake news che insinuano che la fazione a lui collegata potrebbe aver appena cercato di rovesciare il Presidente cinese.
Non è un segreto che nella Repubblica Popolare ci siano persone che avrebbero preferito che il Presidente Xi reagisse in modo più deciso alla provocazione di Pelosi su Taiwan, anche all’interno dello stesso PCC, ma il fatto stesso che ciò non sia accaduto dimostra che coloro che hanno tali opinioni contrarie non hanno l’influenza necessaria all’interno della struttura di potere cinese per effettuare un colpo di Stato. Dopotutto, se avessero davvero esercitato tale influenza, sarebbero stati ovviamente in grado di annullare la volontà del loro leader di far reagire il PLA in modo diverso il mese scorso. Coloro che sono sotto l’influenza delle ultime fake news, tuttavia, non hanno chiaramente riflettuto su questo punto. Altri, invece, sanno che non è vero, ma stanno facendo di proposito la loro parte nel diffonderlo sui social media, come strumenti di quelle potenze straniere che sono dietro quest’ultima operazione.
Per concludere, gli osservatori possono certamente aspettarsi che altre fake news di questo tipo proliferino su Internet prima del Congresso nazionale del mese prossimo e soprattutto negli anni successivi, poiché gli orchestratori di questa campagna di guerra dell’informazione vogliono ingannare il loro pubblico mirato facendogli credere che il probabile terzo mandato del presidente Xi non sia gradito dal PCC o dal popolo cinese. Manipolare la percezione altrui, tuttavia, non avrà alcun impatto sulla formazione degli eventi. L’unico risultato che otterranno sarà quello di screditare se stessi e la loro causa quando i cittadini si renderanno conto di essere stati ingannati, soprattutto quando sarà innegabile che non è stato compiuto alcun colpo di Stato contro il presidente Xi.
(Articolo pubblicato in inglese su One World)
Ripreso da L’Antidiplomaico