“Queen Cleopatra”, uscito il 10 maggio e prodotto da Netflix, ha l’attrice nera Adele James come protagonista e impersonatrice della leggendaria regina amante e alleata di Marco Aurelio. La mossa di Jada Pinkett Smith, produttrice e narratrice della serie, ha fatto infuriare Mostafa Waziri, capo del Supreme Antiquities Council, che ha affermato: ritrarre Cleopatra come Black è “una falsificazione della storia egiziana”.
Waziri ha detto che non c’era nulla di razzista nei suoi commenti, che erano interamente motivati dalla “difesa della storia della regina Cleopatra, una parte importante della storia dell’Egitto nell’antichità”.
Cleopatra era in realtà greca in quanto discendente della dinastia tolemaica (323-30 a.C.), ossia del pù famoso generale di Alessandro Magno (356-323 a.C.).
Interessante ,l’argomento della petizione online su Change.org intitolata Cancel Netflix’s “Queen Cleopatra” ha quasi 8.000 firme. Sostiene:
“L’afrocentrismo è una pseudoscienza che sta spingendo l’agenda di un gruppo per rivendicare la storia dell’Egitto e derubarne gli attuali egiziani. Usando articoli falsi e zero prove, stanno ancora tentando di falsificare la storia”.
“Cleopatra è nata ad Alessandria, in Egitto, durante la dinastia tolemaica di discendenza greca. NON era nera. Questo non è in alcun modo contro i neri, ed è semplicemente un campanello d’allarme per preservare la storia e l’integrità degli egiziani e dei greci .”
“Lo spettacolo è chiaramente fatto per completare il movimento afrocentrico, che afferma di essere il proprietario dell’antica civiltà egizia, e per consolidare ciò che il movimento promuove. L’Egitto non è mai stato nero e non è mai stato bianco, l’Egitto è solo l’Egitto. Ci sono molti grandi civiltà africane/nere, ma l’Egitto NON era/è una di queste. Firma la petizione per fermare la falsificazione della storia!”
Nel frattempo, l’Egitto è stato critico nei confronti dei contenuti di Netflix. Recentemente ha chiesto alla piattaforma di streaming online di abbandonare i contenuti contrari ai suoi “valori sociali”, come i programmi televisivi di produzione occidentale con personaggi gay e lesbiche sullo schermo.