I risultati finali:
- #Macron : 27,84%
- #LePen: 23,15%
- #Melenchon: 21,95%
- Zemmour: 7.07%
- Nicolas Dupont-Aignan, 2 per cento, che segnaliamo perché ha programma di uscita dall’euro e i suoi voti andranno sicuramente a Marine insieme al 7% di Zemmour (che ha già dato indicazione in questo senso) totalizzando per l’area dell’extreme droite un comodo 32%.
- Pecresse: 4,78%
- Astenuti: 26,31%v
Ma la vera notizia è il successo della sinistra “estrema” di Mélenchon: non solo un terzo posto quasi secondo, quasi alla pari di Marine Le Pen (solo 421.420 in meno) ma, ancor più significativo, “vince in tutte le grandi città: Marsiglia, Lione, Tolosa, Nantes, Montpellier, Strasburgo, Lilla e Rennes, ovvero la seconda, la terza, la quarta, la sesta, la settima, l’ottava, la nona e la decima città francese.
“In tutta l’Île-de-France, il dipartimento più grande del paese, quello di Parigi, Mélenchon ha sconfitto Macron. Numeri “bulgari”: Macron per vincere il ballottaggio ne avrà bisogno e dovrà fare un accordo; il che significa che dovrà cedere su parecchi punti del suo programma firmato Davos – fra cui privatizzazioni, smantellamento delle stato sociale, aumento dell’età pensionabile, precarizzazione del lavoro – perché il programma con cui Mélenchon ha conquistato i suoi voti ne è il geometrico contrario: pensione a 60 anni, controllo dei prezzi e dell’inflazione, ricostruzione del servizio pubblico negli ospedali, aumento del salario minimo a 1400 euro. Ma non solo: il candidato Insoumis ha proposto di passare alla “sesta Repubblica” i nuovi diritti costituzionali — ben noti nelle sinistre globaliste, come il diritto a disporre del proprio corpo (aborto e operazioni per cambio sesso) e nuove regole liberali sul fine vita, eutanasia.
Mélenchon ha subito dichiarato – praticamente a conteggio ancora in corso – che maie poi mai i suoi voti andranno a Marine Le Pen: dunque decidendo, per quanto sta a lui, la vittoria di Macron. Confermando ancora una volta il detto di Spengler,”la Sinistra fa sempre il gioco del Grande Capitale, a volte perfino senza saperlo”.
Sempreché il suo 21,95% di votanti gli obbedisca dia il suo voto a Macron.
Ma obbediranno? Si introduca qui l’altra anomalia del terzo partito
Il 69% dei francesi di fede musulmana avrebbe votato per Jean-Luc #Mélenchon
I musulmani costituiscono una larga parte delle classi lavoratrici in #Francia
Cosa li preoccupa : salario e potere d'acquisto, prezzi di carburanti ed energia, precarietà. pic.twitter.com/uw7HPVPfai— Alessandro 7 (@AlessandroCere7) April 11, 2022
Il 69% dei francesi di religione musulmana ha votato per Jean-Luc Mélenchon, grazie ad una attiva campagna degli Iimam e – soprattutto – dei Frtaelli Musulman. Sul piano sociale, i musulmani costituiscono una larga parte delle classi lavoratrici in Francia Cosa li preoccupa : salario e potere d’acquisto, precarietà, rincari dei carburanti. In qualche modo, lo stresso grumo di preoccupazioni dei Gilet Gialli, la classe operaia di ieri. Senonché questo ultimi sono “français de souche”, francesi di ceppo, e ci tengono: anzi parte delle loro lotte sono state dirette contro le spese sociali a favore delle famiglie musulmane, che hanno tanti figlie dunque più provvidenze pubbliche. Sicuramente, i Gilet Gialli voteranno Le Pen; e molti hanno di sicuro votato Zemmpur, he ha centrato tutta la sua campagna sulla polemica contro la minoranza islamica, prepotente e arrogant. Quindi le due categorie di lavoratori che hanno gli stessi interessi, motivi di malcontento verso MacRond non faranno alleanza politica: sono reciprocamente estranee e ostili.
Città come Montpellier, dove “l’Islam è la religione più praticata in città e ci sono più musulmani praticanti che cristiani praticanti”, ha votato Mélenchon come, l’abbiamo visto, le principali città francese. Macron ah già detto che, se vince, torna a vaccinare in massa quest’autunno: come reagirà l’islam “rosso-Mélenchon”?.
Sviluppi interessanti si profilano, nel senso del disordine. Ogni caos è sempre meglio dell’ordine di Davos e Schwab, e può essere liberatorio.