Come abbia raccontato, Irakli Kobakhidze, il Primo ministro della Georgia ha avuto il coraggio di denunciare in pubblico le minacce ricevute di fare la fine del Primo Ministro ungherese, Robert Fico a malapena sfuggito ad un attentato per essersi opposto alla guerra. La minaccia e’ stata proffera per telefono da uno di Commissari dell Unione Europea, Oliver Varhelyi.
Varhelyi non ha potuto negare, dato che ovviamente sa che una conversazione telefonica con un primo ministro e’ sicuramente registrata. E quindi ha semplicemente detto che la frase incriminata era stata citata “fuori contesto”.
La sua smentita tuttavia conferma esattamente la sua intenzione di imporre ad un paese sovrano di negare il diritto del parlamento di votare liberamente. Perché Varhelyi – chiaramente con il consenso e complicità della Von der Leyen — ha fatto la sua minaccia diretta e brutale senza preoccuparsi delle conseguenze?
L’unica risposta e’ che contava sul potere di intimidazione del gruppo da lui rappresentato. Ma l intimidazione’ stata respinta da un primo ministro che ha denunciato il minacciatore al popolo Georgiano.
Commissioner Várhelyi Denies Threatening PM Kobakhidze Over Agents’ Law
Il commissario europeo Oliver Várhelyi nega di aver minacciato il premier Kobakhidze per la legge sugli agenti
Civil.ge Invia un’e-mail 23/05/2024 – 23:42 395
Il 23 maggio, il Commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento, Olivér Várhelyi, ha rilasciato una dichiarazione in cui smentisce le accuse del Primo Ministro Irakli Kobakhidze, che all’inizio della giornata aveva dichiarato che uno dei Commissari dell’UE lo aveva “minacciato” durante una telefonata, ricordandogli l’attentato del 15 maggio al Primo Ministro slovacco Robert Fico e dicendogli di stare attento. Il commissario Várhelyi ha espresso “sincero rammarico” per il fatto che una certa parte della conversazione telefonica con il primo ministro georgiano “sia stata estrapolata dal contesto” e “presentata al pubblico in un modo che potrebbe dare adito a un’interpretazione completamente errata dello scopo originariamente previsto” della telefonata.
Il Commissario Várhelyi ha osservato che, in qualità di Commissario responsabile per il vicinato e l’allargamento, è in contatto regolare con i funzionari del governo georgiano, nel tentativo di mantenere sempre aperti i canali di comunicazione per “scambi politici diretti”. Il Commissario ha osservato che: “Nell’attuale situazione politica della Georgia, mi sono impegnato a fondo per dissuadere la leadership politica georgiana dall’adottare la legge sulla trasparenza dell’influenza straniera, che può compromettere il percorso della Georgia verso l’UE”.
Il Commissario ha dichiarato: “Essendo pienamente consapevole del fortissimo sentimento pro-UE della società georgiana, durante la mia conversazione telefonica ho sentito il bisogno di richiamare l’attenzione del Primo Ministro sull’importanza di non infiammare ulteriormente la già fragile situazione adottando questa legge che potrebbe portare a un’ulteriore polarizzazione e a possibili situazioni incontrollate nelle strade di Tbilisi”. A questo proposito, l’ultimo tragico evento in Slovacchia è stato portato come esempio e come riferimento per capire dove un livello così alto di polarizzazione può portare in una società anche in Europa”.
Il Commissario Várhelyi ha sottolineato il suo rammarico per il fatto che parte della telefonata sia stata estrapolata dal contesto e presentata al pubblico in modo sbagliato. Ha sottolineato che: “Continuo a sollecitare le autorità georgiane a non adottare questa legge. Lo chiedo anche in qualità di noto e finora rispettato amico della Georgia. Continuo a sostenere i georgiani che lavorano per un futuro europeo”.