Bashar al Assad ha vinto le elezioni presidenziali con il 95,1% dei voti e si appresta ad iniziare il suo quarto mandato come vincitore della guerra contro i terroristi.
Si sono recati alle urne il 78% degli elettori, ma fra questi mancano all’appello centinaia di migliaia di cittadini siriani fuggiti all’estero negli anni più terribili del conflitto.
Le autorità di Germania, Francia e altri paesi hanno infatti vietato lo svolgimento delle elezioni presso le ambasciate siriane sul proprio territorio. Perché impedire ai siriani residenti all’estero di partecipare al voto?
Perché si temeva che anche loro avrebbero votato in massa per Assad, facendo crollare il castello di carte della propaganda sul “consenso imposto” con la forza. Gli imperialisti hanno paura della verità e sono pronti a tutto per non farla emergere.
Ma poco importa, la Siria ha vinto, né le rivoluzioni colorate né il terrorismo, né le sanzioni né i missili sono riusciti a piegarla. La “democrazia” occidentale, con i suoi doppi standard e la codardia del suo sabotaggio, giace fra la spazzatura della storia.
Francesco A. della Scala