Giorni infernali per Israele

Corrispondente del Canale 12 israeliano:

“L’Iran e Hezbollah sono molto contenti dell’incertezza, della paura e del terrore che hanno seminato qui in Israele!”

Analista politico del Canale 12 israeliano:

“Seyyed Nasrallah è il miglior analista dei problemi di Israele in Medio Oriente. Ci conosce bene e gli occhi di mezzo miliardo di persone sono puntati su di lui per spiegare loro la verità!”

Capo del Consiglio della colonia sionista di Mergliot:

“Ci siamo arresi a Hezbollah. Guardate dove siamo arrivati: l’intero Paese non esce di casa perché Hezbollah ci minaccia! Tutti aspettano di vedere cosa farà con noi Nasrallah! Ciò danneggia lo spirito nazionale e la sicurezza del Paese!”

Analista militare di Channel 13:

“La minaccia dei droni è una sfida importante e seria. Un drone mette un’intera città in uno stato di paura! Bisogna ammettere che non abbiamo una soluzione adeguata al problema dei droni!”

Notizie dall’Iran islamico e rivoluzionario: https://t.me/iranislamico

Il presidente israeliano Herzog:

“Tutti noi sentiamo la tensione, l’ansia e la vulnerabilità di questi momenti. Ma amici miei, state tranquilli. Abbiamo la capacità di affrontare i nostri nemici e di sconfiggerli.

Lo stato di Israele è benedetto da molte risorse, soprattutto incredibili risorse umane. Abbiamo un’eccellente Military Air Force intelligence services, sistemi di difesa aerea avanzati, alleanze forti e durature che si impegnano a proteggere non solo Israele, ma anche l’ordine mondiale basato sulle regole per cui stiamo lottando e siamo molto grati in particolar modo al nostro più stretto alleato, gli USA, che guidano la coalizione difendendo attivamente i valori della vita e della libertà.

Ma oltre a ciò, la straordinaria resilienza della nostra gente, che affonda le sue radici nel profondo senso di destino condiviso in tutti i secoli. È ciò che ci ha permesso di rialzarci e ricostruire anche dopo le peggiori tragedie ed è ciò su cui ci appoggiamo in questo momento”.

Paura, eh?

Prima del 1965, gli Stati Uniti avevano una percentuale di bianchi fra la popolazione di quasi il 90%.

Le cose cambiarono drasticamente quell’anno, grazie al famigerato Hart-Celler Act proposto da Emanuel Celler, un ebreo Democratico noto per il suo attivismo, che già quaranta anni prima aveva fatto una fortissima opposizione al Johnson-Reed Act del 1924, che limitava l’immigrazione dei vari gruppi etnici per preservare le radici bianche e cristiane del paese.

Noto sionista, Celler lavorò per il riconoscimento internazionale dello stato di Israele, e chiese a gran voce la cancellazione dell’embargo posto dagli USA ad Israele in occasione della guerra con la Palestine del 1948.

Kalergi scrive nel suo libro “Un’idea conquista il mondo” che a mettergli a disposizione le somme per poter iniziare l’attività di Pan-Europa nei primi anni’20 del secolo scorso fu Max Warburg che gli elargì 80mila marchi d’oro. A mettere in contatto Warburg e Kalergi fu il barone Louis de Rothschild. Kalergi ha goduto sin dai primi istanti dell’appoggio incondizionato della finanza askenazita europea.

Le origini impure dei “goym” secondo la Cabala. Tutto ciò che i rabbini non vorrebbero farti sapere