Avrete ascoltato come il Parlamento Europeo ha accolto il beffardo discorso di Nigel Farage – un membro del medesimo parlamento – all’indomani del Brexit: urla, fischi, ringhi, rantoli di rabbia (impotente), certi pauroso soffi come li fanno i gatti arrabbiati. Ebbene: passano due giorni, e l’ europarlamento ascolta in adorante rispettoso silenzio canino, interrotto da lievi guaiti d’ammirazione e piccoli rapiti applausi d’approvazione, il miliardario George Soros.
Ora, un ingenuo dovrebbe chiedersi: a che titolo Soros parla al Parlamento europeo, su invito del parlamento stesso? In un’Europa in lutto perenne per l’Olocausto, e in insonne sorveglianza anti-fascista, il personaggio dovrebbe essere invece arrestato per crimini nazisti ed antisemitismo assassino : come ha detto lui stesso più volte, e con godimento, nel 1944 a Budapest (dopo aver cambiato il suo nome: allora era Schwartz) , insieme al suo caro papà aiutò gli addetti del Terzo Reich a confiscare i beni degli ebrei ungheresi che venivano poi mandati nel lager. Senza nessun rimorso, ed anzi sostenendo che “quei dieci mesi (dell’occupazione nazista) furono il periodo più felice della mia vita”. Un ingenuo dovrebbe domandarsi come mai l’apparato ebraico di caccia ai nazisti e ai loro complici, quello che raschiando ancora il fondo del barile incrimina e arresta novantenni ucraini guardiani di un campo, o qualche centenario ex-SS, si lasci sfuggire un pesce così grosso, e non esiga da lui le compensazioni e i risarcimenti che pretende dai contribuenti tedeschi: eppure il tizio è solvibile. E pende su di lui un mandato di cattura internazionale richiesto da Vladimir Putin per aver finanziato la sovversione interna in Russia.
Ma naturalmente non siamo ingenui. Al parlamento europeo, il criminale nazista Soros ha parlato non già da privato miliardario e speculatore, ma da padrone.
Benedetta Brexit: ha fatto cadere le maschere. Mica ci sono andati la Merkel o Hollande, mica c’è andato – che so – Mario Draghi, a spiegare gli errori commessi che hanno portato al fatale strappo britannico, a riferire che cosa intende fare il “governo” europeo per affrontare la crisi. No: è venuto direttamente lui, il Capo. E davanti ai bavosi cuccioli (che abbiamo votato noi europei) ha stilato un vero e proprio grande programma di rilancio del Progetto di “federalismo furtivo” .
Si, l’Unione Europea, ha annunciato il vecchio criminale nazista facendo tremare quei mantenuti, “è in pericolo mortale”; però (e quelli han sospirato di sollievo), la UE si può ancora salvare. Anzi, voi potete salvarla. Proprio voi, mie cani fedeli: “È all’altezza della vostra responsabilità non consentire all’UE di disintegrarsi senza prima utilizzare tutte le sue risorse. Nella storia i governi hanno emesso obbligazioni in risposta alle emergenze nazionali. Quando utilizzare il credito AAA dell’UE se non nel momento in cui l’Unione Europea è in pericolo di vita?”. Insomma: miei servi, spingete la UE ad indebitarsi senza limiti, lanciate un grande prestito per il rilancio delle economie in difficoltà, in quei paesi dove l’Europa ha diffuso la miseria – e quindi la disaffezione dei cittadini europei che non sono banchieri né parassiti pubblici europeisti. Soros ha chiesto (ordinato?) alla UE di emettere obbligazioni in modo da crear fondi abbastanza grossi da “rispondere alle esigenze nazionali”; ancor più: ha invitato l’europarlamento a prendere il controllo totale dello ESM (il fondo orwellianamente detto “salva-stati): sono 700 miliardi – noi italiani ce ne abbiamo messi 111 – che in teoria dovrebbero essere messi a disposizione degli stati membri dell’eurozona in difficoltà finanziaria: in teoria – la Grecia non ha ricevuto aiuti – perché la Germania, ovviamente non vuole spenderli.
Intendiamoci, sono proposte sbagliate, una volta accettato che questa UE vada salvata (con tutte le sue banche i suoi speculatori). Soros ne capisce di finanza. Ha persino condannato la politica austeritaria della Merkel: “L’ortodossia dei policy-maker tedeschi sbarra la strada all’unica risposta efficace: quella di avere un budget dell’eurozona in grado di adottare politiche fiscali anti cicliche”. Ossia, le restrizioni merkeliane impediscono il rilancio economico, aggravano le banche (dopo 8 anni, come stupirsi che siano piene di crediti andati a male?) e finiranno per danneggiare la stessa Germania. Il punto è che questa cosa, nessun capo di governo, capo di stato o governatore di banca centrale ha potuto dirle, in Europa, senza essere rabbuffato rudemente da Schauble o dal suo Weidman.
Questo fa capire chi è il padrone.
Appena dopo il discorso di Soros, ecco che la Commissione UE concede all’Italia quello che Angela Merkel aveva negato qualche ora prima: 150 miliardi di ulteriore indebitamento per salvare le banche care al PD. Anche qui bisogna intendersi: nessun regalo. Nessuna solidarietà europea, nessuna partecipazione degli altri stati con la moneta unica al salvataggio italiano. La Commissione ha graziosamente concesso a Renzi di saccheggiare la (nostra) Cassa Depositi e Prestiti, alle banche di emanare in qualche modo obbligazioni con garanzie statali (che dunque diventano debito pubblico, e possono essere comprate dalla BCE), in conclusione: altri 150 miliardi sul gobbo di noi contribuenti, di un paese in recessione gravissima da un decennio, che quindi quei debiti non potrà pagare. La Commissione ha graziosamente concesso di fare un bail-out (banche salve a carico dello Stato) invece di un bail-in, ossia della tosatura di azionisti e clienti delle banche italiote che voleva Angela. E’ un nulla che non risolve alcun problema. Ma fa’ guadagnare tempo per costruire di quel che resta della UE il super-stato sognato dai “ci vuole più Europa”. Ma anche questo nulla, a costo zero per la Germania, non sarebbe stato possibile – senza l’intervento di Soros.
Adesso, mi resta da correggere la voce che il padrone ha messo in giro, ed è stata ripresa da media anche alternativi: che lui, Soros, ha perso cento milioni perché, non credendo al “Leave”, era “Long” sulla sterlina, ossia aveva puntato al suo rialzo, e invece c’è stata la caduta della valuta britannica. Ora, bisogna avere la memoria corta ( o essere pagati per dimenticare) per non ricordare che già a maggio, i media finanziari si stupivano come “George Soros vende azioni e compra oro”, shortando (scusate il gergo: vendendo allo scoperto) 10 miliardi di sterline e liberandosi di ben il 37% del suo portafoglio azionario, in evidente previsione di un ribasso catastrofico:
George Soros Sells Stocks, Buys More Gold, Why Investors Should …
www.forbes.com/…/george-soros-sells-stocks-buys-more-gold-…
17 mag 2016 – Legendary investor George Soros sold 37% of his long stock … the Bank of England” because he shorted $10 billion worth of British pounds, …
Icahn And Soros Make The Short Of A Lifetime | Economy and Markets
E come lui insieme a Icahn, un altro J speculatore, avessero operato lo “short” della loro vita (ossia puntato sul crollo delle Borse e della sterlina),
economyandmarkets.com/economy/icahn-soros–short–stocks
15 giu 2016 – Icahn Soros Short Stocks: Icahn and Soros have stunned investors … in his own right, is joining the fray and loading up on gold. … Not only is this bull market long in the tooth, but valuations are also in nosebleed territory”.
Quindi Soros sapeva in anticipo che avrebbe vinto il Brexit, tanto da rischiare il 37% dei suoi investimenti azionari per puntare sul ribasso della sterlina – che c’è stato, poi, ma non tanto catastrofico, e seguito da rialzi nella City (i “mercati” capiscono benissimo che Londra s’è liberata dalla palla al piede, ed è l’Europa ad essere danneggiata. E infatti, Soros ha venduto allo scoperto anche Deutsche Bank). Chissà chi glielo ha detto…. Adesso ha centinaia di milioni di profitti, da usare per le sue eversioni.
Bisogna riconoscere al vecchio criminale nazista la calma olimpica, sovrana, che ha mantenuto mentre gli altri suoi pari (o sottoposti) perdevano la testa: dalla Boldrini a Juncker, tutti a condannare i votanti inglesi, ad architettare deliranti abolizioni del diritto di voto per “gli ignoranti”; i “vecchi”, La rabbia ha fatto delirare Bernard Hénri Levy : il Brexit? “La vittoria del populismo, della demagogia, della xenofobia, degli spacca-tutto nei cortei, dei fascisti, di Putin!”. Hollande però l’ha superato in demenza: s’è fatto intervistare dal giornale Les Echo per insultare Donald Trump, condannandolo ed attaccandolo, e esortando i cittadini americani a votare Hillary Clinton. E’ una intrusione inaudita nelle cose interne Usa, per un presidente francese; sarebbe quasi da rottura dei rapporti diplomatici, se non fosse compensata dalla comicità di un presidente francese che crede di essere ascoltato dai cittadini americani – lui che non ha prestigio né autorità in patria, dove il suo tasso di favore è un abissale 12%, e fa’ la lezione al candidato che in Usa ha superato il 44% (mentre Hillary è al 39). E’ evidentemente il terrore e il panico che, con Trump alla Casa Bianca, si saldi una Internazionale anti-Sistema fra le due sponde dell’Atlantico, e cominci quella dislocazione della geopolitica mondiale, in cui gli Hollande (Merkel, Renzi, altri di questo livello messi lì per eseguire il vecchio progetto di “federalismo furtivo” europeo) non avrebbero più nessuna utilità. Questi sanno solo recitare una parte, quella che è stata a loro assegnata una vola per tutte. Giusto ieri il vice-capo della Kommissione, il baltico Dombrovskis, ha minacciato Spagna e Portogallo di sanzioni per deficit eccessivo. Non sanno fare altro, non sanno immaginare altro. Non stupisce che si la realtà li abbia sorpresie spaventati, ed abbiano sentito il bisogno di sedersi ai piedi del Maestro, per ascoltare le sue perle di saggezza.