(Vedi Sigmund Freud, “L’Interpretazione dei Sogni”)
In che modo Israele sopravviverebbe a una pandemia che spazzerebbe via la maggior parte dell’umanità?
Un’epidemia letale scoppia in Cina e in breve tempo si diffonde e uccide tutti i maschi del pianeta. Uomini, ragazzi e tutti gli altri mammiferi maschi cadono come mosche. Poiché il 99 percento dei tecnici e degli operai edili sulla terra, così come la maggioranza assoluta dei politici e dei detentori di capitali sono uomini, ne consegue il caos globale.
Le forze di sicurezza di tutto il mondo vengono neutralizzate, ad eccezione di un paese che continua a schierare un esercito efficace: Israele.
Questo è lo scenario che si svolge nella serie di fumetti post-apocalittica “Y: The Last Man”, dello scrittore americano Brian K. Vaughan. Nell’opera di Vaughan, pubblicata negli anni 2002-2008, Israel Defense Forces è l’unico esercito in cui le donne hanno esperienza in ruoli di combattimento , in particolare nella ricerca di giovani palestinesi nei territori. L’esercito israeliano di donne, guidato dal capo dello staff senza esclusione di colpi Col. “Alter” Tse’elon, riesce a preservare il suo vantaggio qualitativo e Israele diventa una forza militare globale.
- È interessante notare che “Y: The Last Man” non è l’unica opera di fantascienza che ritrae Israele come un luogo di rifugio che può contenere anche una catastrofe globale. Il romanzo di Robert Silverberg del 1994 “Hot Sky at Midnight” si svolge in un periodo a seguito di estremi cambiamenti climatici : il ghiaccio ai due poli della terra si è scongelato, gli oceani sono saliti e molti paesi sono stati spazzati via quasi completamente. Ma in Israele e nei paesi vicini prevale un clima decisamente amichevole. Israele diventa una potenza tecnologica e mantiene persino legami amichevoli con i suoi vicini del Medio Oriente.
L’opera più nota in cui Israele appare come un rifugio durante una catastrofe mondiale è il film sugli zombi “World War Z” (2013), interpretato da Brad Pitt, e basato sull’omonimo romanzo di Max Brooks dal 2006. La trama è imperniata su un’epidemia che ha origine anche in Cina, ma in questo caso trasforma le persone in zombi predatori. Le autorità cinesi cercano di nascondere l’epidemia dai media, ma la malattia si diffonde dai rifugiati in fuga dalle aree colpite. In breve tempo, gli zombi prendono il controllo di vaste parti del mondo. E ancora: qual è il primo Paese che riesce a rallentare l’epidemia? Israele.
Secondo “World War Z”, sulla scia di Israele e dell’esperienza storica degli ebrei sull’Olocausto e la guerra dello Yom Kippur, il paese prende misure preventive e dichiara che le uniche persone ammesse al suo territorio sono ebrei – e anche, sorprendentemente , membri della diaspora palestinese. Il muro di separazione in Cisgiordania consente alle forze israeliane di bloccare in modo aggressivo l’invasione di zombi. Gli spettatori del film ricordano senza dubbio la scena drammatica in cui gli elicotteri dell’Aeronautica israeliana massacrano migliaia di loro mentre si precipitano sul muro.
Due strutture della trama apocalittica sono riconoscibili nella letteratura fantascientifica in cui Israele presenta. Nella versione distopica, Israele viene sconfitto in guerra e scompare dalla mappa o si deteriora nel caos politico. Questo scenario appare in molte di queste opere che sono state effettivamente scritte in Israele (vedi, ad esempio, “The Road to Ein Harod”, di Amos Kenan, o “The Third” di Yishai Sarid), così come, ad esempio, Michael “ L’Unione dei poliziotti yiddish.
(Da Sigmund Freud, “L’interpretazione dei sogni”)
Freud, Il sogno come soddisfazione del desiderio
Sigmund Freud (Freiberg 1856-Londra 1939) individua nel sogno il risultato dell’azione delle “pulsioni”: il sogno si configura cosí come “appagamento di un desiderio”. Ciò è dimostrato, empiricamente, dalla soddisfazione di alcuni bisogni fisiologici ed elementari: se la sera a cena si sono mangiate sardine, la notte è facilissimo di sognare di aver sete e di bere – e, quindi, di svegliarsi e bere realmente –; ma può anche accadere che la sete venga soddisfatta esclusivamente dal bere in sogno.
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaF/FREUD_%20IL%20SOGNO%20COME%20SODDISFAZIO.htm
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