Vladimir Putin ha cancellato la visita che doveva fare a Parigi, per inaugurare una chiesa ortodossa. Hollande, il genio della politica e della diplomazia europea s’era fatto precedere da un’intervista, concessa a TMC, in cui domandava a se stesso: “Lo riceverò (Putin). Mi son domandato: è utile? E’ necessario? E’ forse una pressione? Mi pongo ancora la domanda: se lo ricevo gli dirò che è inaccettabile”. Intendeva dire a Putin che stava commettendo crimini di guerra. Già due giorni prima, al telefono, pare ci fosse stato un “vivo alterco” per come Hollande aveva presentato al consiglio di sicurezza Onu, nientemeno, che la proposta di trascinare la Russia davanti al tribunale internazionale.
I media ne hanno dato brevemente notizia. Quello che non hanno detto è che l’annullamento della visita da parte di Putin è venuto come una sorpresa, “ha suscitato un uragano al Quai d’Orsay” (il ministero degli esteri, abitato dall’altro genio, Jean-Marc Ayrault, che aveva appena detto: “ Ci sono crimini di guerra in Siria, è evidente”). In pratica, si aspettavano che il presidente Putin sarebbe venuto di buon grado a farsi del criminale di guerra da un tale gigante della politica internazionale, e avrebbe obbedito alla esortazione del Budino di abbandonare Assad e la Siria ai jihadisti alleati dell’Occidente. Questo la dice lunga sulle mentalità, il senso della realtà e l’intelligenza di certi esponenti dell’Europa.
Polonia “tradisce la solidarietà europea”. Già.
Il punto è che Hollande aveva appena ricevuto uno schiaffo, e un ben altro danno, da Varsavia. La quale s’era impegnata a comprare dalla Francia (Airbus Helicoptères) cinquanta elicotteri da combattimento Caracal, un affarone da 3,1 miliardi. Però, andato al potere il partito PiS di Jaroslaw Kaczynski , la Polonia ha invece scelto di comprare i Black Hawk da Lockheed Martin. Cosa prevedibile, visto che la Polonia di Kaczynski vuole ferventemente essere parte della NATO e sotto l’ombrello americano, ma sputa sulla UE (vedi nota) – distinzione forse non del tutto chiara a troppi geni politici europei.
Parigi l’ha preso malissimo, anche perché la sua Airbus aveva cominciato a fabbricare una quindicina di Caracal. “I polacchi avevano anche ottenuto dei trasferimenti massicci di tecnologie e di brevetti, che permettevano di sviluppare da sé dei Caracal migliorati”, dicono le fonti vicine alla casa francese. “Varsavia ci ha preso in giro”, fanno filtrare dall’Eliseo. Ed è stata la volta di Hollande di annullare una visita che stava per fare in Polonia. “Varsavia ha perso al fiducia di Parigi”. Siamo quasi alla rottura dei rapporti diplomatici. Ma come!? La Polonia è la prima beneficiaria dei fondi strutturali europei (85 miliardi di euro), ed ecco che tradisce l’industria aeronautica europea.
Chi ha voluto inglobare l’Est?
E’ la stessa accusa che viene elevata contro Orban, che “prende i soldi” ma non vuole i clandestini – e dice il livello delle menti europeiste fra Parigi e Bruxelles. Le quali devono solo congratularsi con se stesse, visto che hanno “allargata l’Unione” inglobandoci gli stati dell’Est, che hanno altre storie, soprattutto in funzione di ostilità a Mosca. E adesso questi stati si rivelano poco disposti a farsi omogeneizzare nelle direttive e nella lingua di legno burocratica; hanno scelto al UE solo come scendiletto per il loro ingresso nella NATO, dove la Polonia spera di regolare i vecchi conti con la Russia.
Parigi sta pensando di trascinare anche Varsavia davanti a un tribunale arbitrale, per i danni che le avrebbe inflitto: “La società può reclamare il dovuto. E’ facile il ricorso a Bruxelles”. Benvenuti nella nuova EU, terra della fraternità.
Rivelatore il commento sulla vicenda di Thierry Mariani, capo di Les Républicains (una scissione dell’UMP gaullista): “La storia della visita annullata (di Hollande) in Polonia è una illustrazione del vicolo cieco in cui s’è cacciata la politica francese. Abbiamo rifiutato di vendere il portaelicotteri Mistral [alla Russia] in gran parte per far piacere ai polacchi ; ci hanno spiegato che la solidarietà europea richiedeva questa scelta. Il ringraziamento? Eccolo: ancora una volta, i polacchi scelgono la solidarietà americana. La Francia ha sempre esitato fra la Polonia e la Russia. Credo che Francois Hollande sia riuscito a realizzare un’impresa: per la prima volta è in rotta con tutt’e due. Almeno è riuscito a realizzare qualcosa durante il suo mandato!”.
Capito? “Per far piacere ai polacchi” la Francia non ha venduto le due navi a Mosca. Da questi elementi è guidata la politica estera Ue.
Bruno Drweski, scienziato geopolitico, docente allo ‘Institut national des langues et civilisations orientales (Inalco), ha detto: “Penso che Francois Hollande voglia giocare una parte di intermediario fra l’Occidente e la Russia, ma nello stesso tempo non vuole rompere con gli Stati Uniti e Israele, che sono direttamente coinvolti nel conflitto siriano. E non osa prendere decisioni che possano irritare gli Usa, i quali oggi non hanno assolutamente come obiettivo il ritorno della pace in Siria, ma come sempre puntano alla distruzione dello stato siriano e al suo smembramento. In questo la Francia resta l’alleato incondizionato degli Stati Uniti, non può prendere alcuna iniziativa. Stavolta, Hollande non ha capito che Putin non l’avrebbe pregato. Putin è un capo di stato indipendente, non ha bisogno di pregare i capi di stato occidentali per essere accolto, non ha bisogno di venire in Francia”.
Queste sono le teste pensanti che ci portano, come automi servili, alla collisione bellica con Mosca.
Ché se poi si dovesse accusare di crimini contro l’umanità uno stato, prima nella lista sarebbe l’Arabia Saudita: che nella sua guerra contro lo Yemen ha bombardato un funerale con un suo F-15, facendo 250 morti e 525 feriti. Molti dei quali bambini ( non ci sono bambini solo ad Aleppo). E’ avvenuto l’8 ottobre. Nessuna richiesta di trascinare i sauditi alla Corte internazionale si è alzata dall’Onu, né dall’Europa indignata per i bombardamenti su Aleppo.
Nota
Su quel che pensa Jaroslawq Kaczynski della Unione Europea, si legga una sua recente intervista alla Rai:
«O l’Europa si riforma ascoltando ogni Stato nazionale membro, o sarà la disintegrazione»
*
«L’Europa intera affronta problemi gravi. La ‘correctness’ limita la libertà di parola, religione, dibattito, decisioni. E assistiamo alla liquidazione della democrazia da parte di gruppi di pressioni. Ci opponiamo a ciò, in Polonia e in Europa. Per questo ho parlato con Orbàn di controrivoluzione, sebbene per tradizione polacca preferiamo chiamarla rivoluzione che aiuti a conquistare la libertà»
*«Tutti in Europa dobbiamo tornare al concetto di Stato nazionale, sola istituzione capace di garantire democrazia e libertà»
*«Noi abbiamo avanzato proposte: cambiare i Trattati per rafforzare gli Stati nazionali ed eliminare ogni arbitrio: Sorpresa amara dalla Ue: gentilezza con Ankara, linguaggio brutale con Varsavia»
*«Ovunque i populisti si rafforzano, dalla Germania con la AfD alla Francia con Marine Le Pen. Non penso che ella vinca le elezioni ma è giovane, ha tempo. O guardi alla Lega Nord, ai partiti populisti scandinavi. Non so come sarà l’Europa tra 6 anni. I 5stelle in Italia stanno sorpassando la forza di governo, un partito antieuropeo è al top della popolarità in Olanda, vediamo strane forze di sinistra antieuropee in Grecia e Spagna. Possono far esplodere la Ue. O riformiamo la Ue o andrà al collasso. Un’idea di riforma è internazionalizzare il debito. La Germania dovrebbe spendere per la seconda volta i 2 trilioni di euro spesi per salvare il suo Est, funzionerebbe»