di Paola De Lillo, 15 aprile 2015
Avevo già considerato l’opportunità di aggiornare l’articolo Miracolo Eucaristico a Buenos Aires, quando Papa Francesco era Cardinale, che vanta ancora centinaia di lettori giornalieri provenienti dai motori di ricerca dell’argomento, ormai superato da più recenti e precise informazioni apportate da altri. Però la trasmissione La strada dei miracoli andata in onda ieri sera su Rete4 mi ha costretto ad accelerare l’impresa, a scapito di una più esaustiva esposizione delle notizie.
Non voglio entrare nel merito dell’accostamento di Papa Bergoglio ad eventi miracolosi dei quali, senza nulla togliergli, non ha avuto alcuna parte, perché ciascuno si rende responsabile delle proprie affermazioni, ma non posso esimermi dall’evidenziare la superficialità, il pressapochismo e la trattazione favolistica di quelli che sono stati degli strabilianti miracoli eucaristici del XX secolo.
Ma andiamo con ordine. Due anni fa un amico mi segnalò un articolo del 2010 a firma Fr. M. Piotrowski SChr, pubblicato sul sito Love one Another, in cui si dava la stupefacente notizia che nel 1996 a Buenos Aires era avvenuto il miracolo di un’ostia che si era trasformata in carne sanguinante.
Una verifica estesa a tutta la rete non aveva dato alcun esito perché l’episodio non era descritto da nessun sito, nemmeno da quello ufficiale della chiesa di Santa Maria in Avenida La Plata a Buenos Aires presso cui si sono svolti gli eventi, e l’unica conferma era arrivata da una poco nitida video-conferenza in spagnolo del Dott. Castañon, medico al quale l’Arcivescovo Bergoglio aveva affidato l’incarico di esaminare la particola.
Tanto mi bastava per dare credibilità al miracolo e, il 30 marzo del 2013, avevo pubblicato la traduzione con il video.
Dato l’enorme numero di visitatori che l’articolo richiamava, mi fu suggerito di passare la notizia ad un giornalista cattolico di chiara fama che potesse renderla ufficialmente conosciuta. Vagliammo varie possibilità fra coloro con cui, a vario titolo, eravamo già in contatto e si decise per Antonio Socci.
La scelta fu decisamente ispirata perché nel giro di pochi giorni Socci pubblicò su Libero l’articolo Una clamorosa e sconosciuta serie di miracoli eucaristici a Buenos Aires con Bergoglio Vescovo in cui spiegò di aver fatto effettuare “delle verifiche sul posto scoprendo che la storia era ancora più clamorosa”.
In effetti riferì che i miracoli erano stati più d’uno. I primi “segni” si erano verificati “nel maggio 1992, lo stesso mese ed anno in cui Bergoglio fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires”, poi “il 24 luglio 1994 mentre il ministro dell’Eucarestia prendeva il calice contenuto nel Tabernacolo si accorse che una goccia di sangue scorreva sulla parete interna dello stesso Tabernacolo” e l’ultimo, quello del 1996 descritto da Fr. M. Piotrowski, era accaduto non il 18 agosto (come erroneamente riportato) bensì il giorno 15, festa dell’Assunzione di Maria al cielo.
Dopo l’articolo di Antonio Socci, il giornalista Maurizio Blondet, che ne aveva già dato notizia in un articolo pubblicato sul sito EFFEDIEFFE, maturò l’idea di recarsi personalmente a Buenos Aires per appurare gli avvenimenti di persona e riportarali in una successiva pubblicazione.
Esattamente un anno dopo, nel marzo 2014, Blondet si recò effettivamente in Argentina accompagnato da due persone, una delle quali, per le strane coincidenze del caso, è un amico, quindi un testimone diretto di quanto appresero durante i dieci giorni di permanenza a Buenos Aires, nonché autore delle foto che pubblico nell’articolo.
Per ogni particolare di quell’inchiesta rimando al libro di Maurizio Blondet dal significativo titolo Un cuore per la vita eterna – Perché il Papa e la Chiesa tacciono?, edizione EFFEDIEFFE.
Ma più stupefacenti dei miracoli eucaristici avvenuti negli anni novanta a Buenos Aires sono i comportamenti tenuti dai Vescovi durante il cui mandato essi avvennero: il Card. Antonio Quarracino prima e, dal 1998, il Card. Jorge Mario Bergoglio.
Ma qual è il vero motivo per cui ai tre miracoli eucaristici venne da subito data un’importanza secondaria, nessuna ufficializzazione, una devozione locale e l’ostruzionismo a mostrare quel che resta dell’Ostia?
L’unico personaggio di Curia con cui Blondet e compagni riuscirono a parlare fu il notaio diocesano, Mons. Sturba, il quale spiegò loro che “Quando nell’Eucarestia cessano le specie, ossia le apparenze del pane e del vino e si trasformano in qualcos’altro, non c’è più la Presenza Reale”. Quindi per la Diocesi di Buenos Aires il miracolo eucaristico va considerato solamente “un segno”.
Lascio ai teologi la disquisizione su tali argomenti, ma ricordo che che dal XIII secolo in poi la Chiesa ha sempre dato grande rilevanza e venerazione ai miracoli eucaristici, considerandoli degli interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e del sangue del Signore nell’Eucaristia … e il loro fine è di dimostrare che non dobbiamo guardare all’apparenza esterna (pane e vino), ma alla sostanza, alla realtà vera della cosa, che è carne e sangue.
Il Signore compie questi miracoli per dare un segno, facile e visibili a tutti, che nell’Eucaristia c ’è il vero Corpo e il vero Sangue del Signore. Sotto le apparenze della carne e del sangue Gesù è veramente e sostanzialmente contenuto come lo era prima del Miracolo. Per questo noi possiamo adorare Gesù realmente presente sotto le specie della carne e del sangue, come afferma Padre Roberto Coggi nella sua “Prefazione alla Mostra sui Miracoli Eucaristici” ideata dal giovanissimo Carlo Acutis, salito al Cielo in odore di santità il 12 ottobre 2006.
E va altresì ricordato che, a seguito del miracolo di Bolsena, avvenuto nell’anno 1264, Papa Urbano IV decise di estendere a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini, devozione locale dovuta alla Beata Giuliana di Retìne, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, «affinché questo eccelso e venerabile Sacramento fosse per tutti memoriale dello straordinario amore di Dio per noi» e incaricò S. Tommaso d’Aquino di comporre l’ufficio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini.
Ne consegue che un ragazzo di quindici anni aveva capito che il Cuore sanguinante di Cristo è un miracolo d’amore e di misericordia donato agli uomini per rafforzare la loro fede, mentre due cardinali, di cui uno poi Papa, e una quantità di sacerdoti a loro sottomessi hanno sottovalutato e nascosto al mondo i miracoli eucaristici accaduti a Buenos Aires negli anni ’90.
Gli stupori sono tanti. Proprio dal sito di Carlo Acutis apprendiamo, ad esempio, che solo nel 1999, quindi sette anni dopo il primo miracolo e tre dopo l’ultimo, il Card. Bergoglio dette incarico formale al Dott. Castañon di eseguire delle indagini e lo fece solo dopo aver appurato che il clinico prestava la sua opera gratuitamente. Tutti gli esami via via eseguiti confermavano che si trattava veramente di miracoli eucaristici e il 17 marzo 2006 fu consegnata all’Arcivescovo di Buenos Aires la relazione conclusiva. Ciononostante gli eventi continuarono a rimanere confinati nell’ambito della Parrocchia di Santa Maria.
Nel frattempo delle Ostie sanguinanti l’unica rimasta è quella del 1992, sopravvissuta perché si è essiccata ed è quella custodita nel vano dietro l’ostensorio del Santissimo Sacramento: Santissimo, non specie di Santissimo, simbolo, o altra sciocchezza affermata dalla giornalista di Rete4 presente in Chiesa. Ma Padre Alejandro Pezet ieri sera che raccontava? Date, fatti e circostanze completamente errati…
Vengono da porsi anche altre domande, alle quali è difficile trovare una risposta. Ad esempio se Dio con quei miracoli avesse inteso rafforzare la fede degli argentini, posto che tutte le notizie provenienti da quella terra riferiscono di una crescente scristianizzazione e di una consistente diminuzione delle vocazioni religiose negli ultimi decenni.
Oppure se abbia un significato il fatto che, delle due Ostie sottoposte ad indagini, quella del 1996 si sia corrotta e dissolta a causa dell’opera di muffe e funghi, fenomeno che non si è riscontrato in alcuno dei miracoli eucaristici venerati dalla Chiesa.
E qual sia il motivo per cui gli stessi sacerdoti furono costretti a non rivelare che a pochissime persone quanto era accaduto, come raccontò a Maurizio Blondet Padre Eduardo Perez Dal Lago, testimone dei miracoli del 1992, che riferisce di un clima da setta segreta.
Essendo stato questo sito, che piaccia o meno, il primo a darne notizia sul web italiano e quindi essendo, per data, fra i primi a comparire nei motori di ricerca, poiché oggi sta contando migliaia di contatti sul precedente articolo, ho il dovere di ristabilire qualche verità, soprattutto a fronte di una trasmissione televisiva a dir poco sviante. Invito quindi i lettori ad approfondire eventualmente l’argomento nei link presenti nell’articolo.
Paola de Lillo