E modesta proposta al centrodestra
Matteo Salvini – a nome del centrodestra – ha dichiarato di “andare ad ascoltare” le proposte di Mario Draghi, il presidente incaricato, che ha accettato con riserva. Ora, Giorgia Meloni propone una “mediazione”, dice (rispetto alla posizione di Forza Italia, evidentemente): l’astensione dell’intero centrodestra.
Salvini – con il centrodestra – “va ad ascoltare” chi:
– da Direttore generale del Ministero del Tesoro, dove resta in carica fino al 2001 e da Presidente del Comitato Privatizzazioni (1993-2001) si fa promotore della più grande campagna di privatizzazione di tutte le più importanti aziende statali italiane (Telecom, Enel, Eni, Iri, ecc.);
– dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del Management Committee Worldwide di Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo;
– da Presidente della BCE è stato il maggiore protagonista della disastrosa politica monetaria europea (gestendo il fallimento del progetto dell’euro), difendendo tutti gli “assetti” europei, per poi dichiarare, una volta dimessosi, da libero cittadino (al Meeting di Rimini, dell’agosto 2020): “E in Europa, abbiamo avuto critiche alla stessa costruzione europea, alle quali si accompagnava un crescente scetticismo, soprattutto dopo la crisi del debito sovrano e dell’euro, nei confronti di alcune regole, ritenute fino ad allora essenziali per il funzionamento dell’Europa e dell’euro. Questa regole erano sostanzialmente, ricordate: il patto di stabilità, la disciplina del mercato unico, della concorrenza e degli aiuti di stato. Queste regole sono state successivamente sospese o attenuate, a seguito dell’emergenza causata dall’esplosione della pandemia. L’inadeguatezza di alcuni di questi assetti era divenuta da tempo evidente. Ma, piuttosto che procedere celermente a una loro correzione, cosa che fu fatta, parzialmente, solo per il settore finanziario, si lasciò, per inerzia, per timidezza e per interesse, che questa critica precisa e giustificata divenisse, nel messaggio populista, una critica contro tutto l’ordine esistente”. Per poi aggiungere che esiste un “debito buono” (che promuove lo sviluppo, denaro che s’investe sul capitale umano) e un “debito cattivo” (scelte economiche di carattere assistenzialista o di “finanza virtuale”). In sostanza, sei mesi fa Draghi ha detto le stesse cose che da anni dicono Bagnai e Borghi della Lega. Ah, se l’avesse detto e se avesse operato in questa direzione quando rivestiva la carica di Presidente della BCE. Quante cose in Italia sarebbero cambiate dal punto di vista economico e sociale.
Si potrebbe continuare a lungo su Mario Draghi (vedi il suo curriculum pubblicato da Wall Street Italia wallstreetitalia.com/…curriculum-del-futuro-premier/ ). Tutti sapevano che c’era lui “dietro” l’iniziativa di Renzi e lo sapevano da un pezzo. E’ lui che “serve” per ri-assettare la politica italiana, anche all’interno dei singoli partiti (vedi la posizione più volte espressa da Giancarlo Giorgetti per quanto riguarda la Lega).
Perchè, all’interno dei partiti – di tutti i partiti – sono enormi gli interessi in gioco, sia per quanto riguarda il mandato parlamentare da difendere sia perchè si vuole partecipare ai progetti dei 209 miliardi del Recovery Found, senza dire – perchè nessuno lo dice – che questo denaro non è beneficenza: tanti soldi arrivano (se arrivano) e molti più soldi devono essere restituiti all’Europa.
L’Italia, con Mario Draghi, è commissariata. Diciamo che Draghi è Monti all’ennesima potenza. La “prova” l’abbiamo proprio in queste ore: con la borsa che sale, lo spread che scende, con tutti gli organi d’informazione, televisivi e della carta stampata, che fanno la “gran cassa” di consenso al Presidente incaricato.
Le elezioni sono l’unica soluzione politica – la strada costituzionale “maestra”, come tutti i costituzionalisti, non quelli di oggi, ma quelli d’un tempo, direbbero e chi non opererà politicamente perchè le elezioni vi siano – come accade in tutti i Paesi del mondo e come accadrà anche in Italia in aprile, quando milioni di italiani voteranno per le amministrative – concorrerà al commissariamento del nostro Paese.
Nessuna scusa è accettabile. Tranne una, a mio avviso: chiedete a Draghi, Voi, esponenti del centrodestra, se la maggioranza di Governo che andrà a formare sarebbe disponibile ad istituire una Commissione d’Inchiesta Parlamentare sulle responsabilità gigantesche del Governo Conte sulla gestione della pandemia, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico. Se la risposta fosse positiva, astenetevi pure.
Sarebbe un piccolo “segno” della Vostra esistenza politica. Perchè non ci si può limitare a dire – come ha fatto Salvini – che senza Conte, Azzolina e i comunicati di Casalino “si respira”.
La politica richiede scelte difficili, come quella che non avete fatto per 18 mesi per “sbarazzarvi” del Governo catto-comunista + cinquestelle: le dimissioni in massa di tutti i vostri parlamentari. Il Presidente della Repubblica, in questo caso, non avrebbe potuto che prendere atto e sciogliere le Camere.
Ora, che farete? Collaborerete con uno dei maggiori esponenti dell’elite economico-finanziaria mondialista?
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