Ricevo da un lettore
Nel baillamme dell’informazione, degli scioperi, delle lotte sì vax-no vax, leggo la seguente notizia:
In sostanza, per visualizzare il mio cedolino dello stipendio, per poter fare domanda di trasferimento (per me), per poter accedere ai miei corsi e relativi diplomi di frequenza, per poter accedere al mio bonus docente (quello di 500 euro di Renzi…), per poter iscrivere i miei figli a scuola, per vedere i compiti assegnati dalle maestre, per entrare nel mio fascicolo sanitario elettronico e tra poco (il preside ce lo ha scritto oggi…) per poter firmare il mio registro elettronico, sarà necessario (e in gran parte lo è già) usare la spid… identità elettronica digitale. Lo spid si può avere andando alle Poste italiane (marchio registrato, perché è stata privatizzata), di cui sono correntista. E nessuno che protesti. Per accedere ai propri dati sanitari, fiscali, stipendiali, lavorativi serve tale strumento. Comodo no?
Piccolo apologo. Quest’estate ho cambiato numero di telefono. E lo sa che cosa è successo? Che non posso più accedere allo spid, perché avendo un sistema di sicurezza doppio (ah ah ah! che ridere dopo i recenti scandali!) non basta avere userid, password, codice fiscale e mail. No, dato che il secondo livello di spid prevede l’invio di un messaggino su cellulare, e il mio era stato disattivato, non posso accedere ai suddetti bonus docente, diplomi, curriculum professionale, fascicolo sanitario…
Dal momento che tale numero di cellulare era intestato a mio padre, non posso nemmeno riattivare il numero perché, testuali parole del commesso dell’negozio di telecomunicazioni, adesso sono molto severi sui controlli. Insomma, per riattivare una sim che uso io da sempre, oltre a spendere 30 euro di tasca mia, devo essere anche l’intestatario e andare con carta d’identità e tesserino fiscale!
Dal momento che non posso, oggi ho dovuto revocare lo spid e dovrò riattivarlo col numero intestato a me. Bella punizione, vero?
Ora, non so se ricorda. Tale spid venne attivato in sordina, quando al governo c’era Renzi (2014-2016). Con la legge sulla “buona” scuola (se la ricorda? gli insegnanti scioperarono al 90% ma lui andò avanti come un treno lo stesso) introdusse il famoso bonus di 500 euro per noi docenti, ma per ottenerlo e spenderlo, dopo un anno di assestamento (siamo al settembre 2016) serviva lo spid.
Casualmente un anno dopo la stessa legislatura (luglio 2017) fece partire i 10 vaccini per i bambini.
Casualmente approvò anche le unioni “civili”, ma niente step-child adoptions (sento ancora nelle orecchie la voce di quel bel grugno di Alfano).
La mia impressione quindi è che il santo G.P. non sia altro che un distrattore di massa, mentre in silenzio viene fatto passare altro, progettato da un bel po’ di tempo (almeno dall’era Monti, direi).
Saluti
NP