Il Dipartimento di Stato americano: «Far rispettare l’omosessualità all’estero è una questione di sicurezza nazionale»

L’ha detto davvero, salutando il Mese del Gay Pride, Anthony Blinken (j) quello che ha governato l’America in questi anni di Biden assente mentale, dal sito web del Dipartimento di Stato americano:

“Difendere e promuovere i diritti LGBTQI+ a livello globale è la cosa giusta da fare, ma oltre a ciò, è la cosa intelligente e necessaria da fare per il nostro Paese, per la nostra sicurezza nazionale, per il nostro benessere. E perché quello? È piuttosto semplice. Se ti guardi intorno nel mondo e guardi i paesi che rispettano i diritti della comunità LGBTQI+, sono più stabili, sono più sani, sono più prosperi, sono più democratici. Quelli che non lo fanno, non lo sono. E questa è una cosa fondamentale, perché un mondo di paesi stabili, sani, prosperi e democratici è un mondo positivo per gli Stati Uniti. Un mondo che presenta il contrario non lo è. Ed esiste una correlazione diretta – una correlazione diretta – tra i paesi che rispettano questi diritti e la salute delle loro società, come vediamo ogni giorno”.

Blinken ha elaborato così il suo pensiero strategico :

“Nel suo primo giorno in carica – e avete sentito la lettera del presidente, ma nel suo primo giorno in carica, il presidente Biden ha emesso un ordine esecutivo dichiarando che, e cito: ‘Tutti gli esseri umani devono essere trattati con rispetto e dignità e dovrebbero essere in grado di vivere senza paura, non importa chi siano o chi amino. È così semplice. I diritti LGBTQI+ sono diritti umani. E il nostro governo ha la responsabilità di difenderli, di promuoverli – qui e ovunque. Il rispetto di questi diritti è fondamentale per salvaguardare e accelerare il nostro rinnovamento in patria. La nostra capacità di difendere i diritti umani e la democrazia a livello internazionale è direttamente collegata anche alla nostra forza su questi fronti qui in patria.

È anche profondamente nel nostro interesse nazionale – e vitale per la nostra sicurezza nazionale, il che ci porta a ciò che Jessica ha condiviso con voi in precedenza; in realtà, l’attenzione che stiamo portando oggi. Ma è nel nostro interesse per la sicurezza nazionale difendere le persone LGBTQI+ ovunque.

Dal 2021, il Dipartimento di Stato ha contribuito a guidare l’impegno dell’intero governo degli Stati Uniti per garantire che ogni persona, ovunque, possa vivere libera dalla violenza e dalla discriminazione, nel rispetto della parità di diritti. Promuoviamo i diritti LGBTQI+ in tutto il mondo e lo facciamo in diversi modi chiave. In primo luogo, esercitiamo pressioni diplomatiche per sollecitare i governi a invertire leggi e pratiche discriminatorie. Sette paesi hanno depenalizzato le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso negli ultimi due anni. Grecia, Liechtenstein e Tailandia hanno votato quest’anno per legalizzare il matrimonio egualitario.

[…]

Quando ci impegniamo – a volte pubblicamente, a volte privatamente, a volte entrambi – quando condividiamo le nostre conoscenze ed esperienze, possiamo ottenere il cambiamento e lo realizziamo.

Così ho punito l’Uganda”

In secondo luogo, quando vengono commesse violazioni dei diritti umani contro le persone LGBTQI+, riteniamo gli autori responsabili.

Quando l’Uganda ha approvato la legge anti-omosessualità, abbiamo reindirizzato gli aiuti del governo statunitense lontano da coloro che perseguono questa politica abusiva, aumentando al contempo gli aiuti agli ugandesi che ne hanno più che mai bisogno nella comunità LGBTQI+. Abbiamo sanzionato i funzionari ugandesi coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani. Abbiamo revocato l’ammissibilità dell’Uganda allo status di commercio vantaggioso ai sensi dell’African Growth and Opportunity Act fino a quando non abrogherà la legislazione e porrà rimedio alla situazione dei diritti umani. (…)

Oggi annuncio che gli Stati Uniti stanno aggiornando la propria interpretazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici. È uno dei principali trattati che impegnano le nazioni a rispettare i diritti universali. Gli Stati Uniti ora ritengono che l’orientamento sessuale e l’identità di genere siano coperti da questo trattato. (Applausi.) Nei nostri rapporti periodici al Consiglio per i diritti umani, continueremo a includere episodi di discriminazione o abuso commessi contro le persone LGBTQI+, ora nel quadro chiaro di questa interpretazione ben supportata. Ciò rafforzerà ulteriormente i nostri sforzi”.

Quindi, la diffusa frase: “Nessun paese con le parate del gay pride ha mai vinto una guerra”, può essere mutata in un più slogan fattuale?

“Nessun paese che organizza parate del gay pride ha mai sferrato una guerra con un altro paese che organizza parate del gay pride”.

Questo è vero e rimarrà vero indefinitamente. Non c’è motivo per cui due paesi gay entrino in guerra perché possono semplicemente riunirsi e avere relazioni gay tra loro.

“L’Occidente adesso siamo Noi!”

Schwab difeende “i Nostri Valori”,

KLAUS SCHWAB ACCUSATO DI MOLESTIE SESSUALI E RAZZISMO: LO SCOOP IGNORATO DAI MEDIA ITALIANI

Il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta su Klaus Schwab e l’ambiente di lavoro del World Economic Forum. Secondo diversi testimoni sessismo e razzismo sarebbero di casa dalle parti di Davos.

Aggiungo una considerazione sulla “Sinistra che lotta per i Kul” d del giornalista sindacalista Savino Balzamo:

Un tempo le battaglie della sinistra erano in salita, scomode, invise al potere, financo pericolose. Si moriva per difendere gli operai, si sparava sui braccianti in protesta: #Elly manco lo sa cosa accadde nel 1968 ad Avola probabilmente. Oggi la sinistrucola canta e balla durante manifestazioni talvolta grottesche, alimentando rivendicazioni vuote e tutt’altro che scomode.

Quasi tutte le multinazionali, ad esempio, sostengono il #pride, alcune lo sponsorizzano. Organizzano corsi di formazione sull’inclusività (finta) e cambiano persino i propri loghi, tingendoli di arcobaleno.

La sinistrucola utilizza il terreno dei diritti civili con la stessa logica: fumo negli occhi, nuovo oppio dei popoli, catechesi e celebrazione del politicamente corretto che prova a distrarre dal nulla sul campo dei diritti sociali. Dopo aver diviso gli individui, atomizzato e polverizzato la società, hanno diviso i #diritti.

Quante sono le donne sfruttate e povere, quanti gli omosessuali? Lo sono insieme agli eterosessuali, ma questo non rileva.

Come “includere” chi non ce la fa non è un problema della sinistrucola armocromista. Asterischi e schwa sono il velo da squarciare: mettere un asterisco costa nulla, le multinazionali ce la mettono volentieri una Ə, e la redistribuzione che costa, ma tanto #EllySchlein non gliela chiede.

All’#UE non costa nulla una bella direttiva contro le discriminazioni #lgbtq (che vanno ovviamente combattute, laddove si presentino): ciò che in #Europa non si vuole concedere è più spesa pubblica per chi non ce la fa.

Ma tanto sta roba la federalista europea che canta e balla non la rivendica. Questo è il tempo delle battaglie confortevoli, della sinistra comoda, di quella simpatica ai potenti.

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I Padroni che non hanno sponsorizzato il Gay Pride di Milano:

Chi è Savino Balzamo:

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La “sinistra” sta coi Padroni