Prima di tutto: tanto di cappello a Di Maio. Ha colto il momento in cui Mattarella, sotto accusa da giuristi ed osservatori internazionali, dal Wall Street Journal al Washington Post, ha cominciato a farsela sotto seriamente, ed ha teso la mano allo sconfitto e spaventato. DiMaio è riuscito anche a convincere Salvini – ovviamente tentato dalle elezioni, dove avrebbe trionfato – a riprendere il Contratto e il progetto. Atteggiamento nobile di Salvini. Abbiamo il governo migliore possibile, data la situazione. Se il professor Savona, col suo caratteraccio, ha accettato il ministero degli Affari UE, vuol dire che non si sente diminuito, e da quella posizione può sparare altrettanto bene. Quanto al ministro dell’economia, Giovanni Tria, che dire? Era difficile pescare un personaggio di caratura paragonabile a Savona, e di idee altrettanto chiare. Ci sono riusciti. Ecco uno dei suoi articoli che circola sul web:
Vi spiego la competizione truccata in Europa che favorisce la Germania
30/12/2016
http://formiche.net/2016/12/competizione-truccata-europa-germania/#pq=3FjnfN
(i passi salienti, che copio e incollo dal tweet di “OraBasta”)
“Abbandonare i tabù e prepararsi a soluzioni alternative”:
La Germania trucca la competizione:
Il professor Tria non dice che l’Italia deve uscire dall’euro: dice che è la Germania che deve uscire dall’euro, in perfetto accordo con Savona e Giorgio La Malfa, “eminenti economisti” con cui “concorda in pieno”. .
Salvini all’Interno, e Di Maio al Lavoro, e nello stesso tempo vicepresidenti del Consiglio a fianco del Ministro Conte, è per me un segno incredibile di serietà e onestà politica (anche se Riotta, Giannino, Severgnini e la Gruber diranno che sono lì per controllare Conte, il loro fantoccio…) vuol dire che si espongono, mettono la faccia sul progetto. Nell’insieme, mi sembra il governo più affollato di competenti veri (nessuna Fedeli, nessuna Lorenzin, nessuno Scalfarotto…) che abbiamo mai avuto.
Agli Esteri, Moavero Milanesi: già ministro di Mario Monti, servo-atlantista e NATO. Ma bisognava pur acquetare “gli americani”, che a quanto pare non hanno fatto mancare una mano (coi dazi che colpiscono Berlino, e non solo).
Persino Zingales, l’economista liberista, proclama ormai che occorre scegliere la democrazia, non i mercati :
It’s Time to Choose Democracy Over Financial Markets
The Italian president’s decision to reject an elected government makes neither economic nor political sense.
It’s Time to Choose Democracy Over Financial Markets
Di fronte a questa compagine che si appresta a una difesa dell’Italia nella UE, in una crisi in cui necessiterebbe che tutti, anche le opposizioni, cominciassero ad adottare il motto “Right or Wrong, My Country”, ecco che cosa sente il bisogno di sputare Graziano Delrio, capogruppo del PD, ex ministro:
Dopo 90 giorni e più di 200 mld di danni ai risparmiatori, alle famiglie ed alle imprese Salvini continua a fare il bullo sulla pelle degli italiani. Traditi i loro elettori, i partiti della minoranza pericolosa Lega5-Stelle tengono ancora in ostaggio il paese #perfavorebasta
Insomma hanno scelto i mercati invece della democrazia, i piddini. No, siete voi che avete tenuto in ostaggio il paese. Per troppi anni. Ormai lanciate fake news (200 miliardi di danni!) dal cesso della storia. Quanto a Berlusconi e alle sue escort, ammutoliti, non possono nemmeno capire quel che è successo. Se infine decideranno di votare contro un simile governo, firmeranno il proprio status di incapaci circonvenuti.