L’ambasciata Usa a Baghdad non è solo la più grande del mondo, anzi della storia – protetta da tre muraglie di cinta, estesa su oltre 40 ettari, con 16 mila dipendenti. E’ anche – come rivela Eric Zuesse in un documentatissimo articolo – la sede diplomatica che spedisce in giro per il mondo enormi carichi di “cose” non identificate e non identificabili – migliaia di tonnellate in cargo e containers – in giro per il mondo. Sicuramente non sono merci prodotte in Irak. Né si può immaginare che l’ambasciata USA produca merci fisiche (e pesanti) al suo interno.
Cosa dunque ha spedito l’ambasciata americana Baghdad all’ambasciata americana a Helsinki, tanto voluminosa che la sede finlandese ha dovuto affittare un grande magazzino abbandonato a Malmi, presso l’aeroporto, per ammassarvi le “merci” in arrivo da Baghdad. Se n’è occupato lo Helsinki Times col giornalista Will Sillitoe. Il quale ha descritto la “recinzione perimetrale di 427 metri ed alta tre” nuova nuova, “è stata ordinata dall’ambasciata USA nell’aprile 2018”.
Il vasto magazzino è sorvegliato da personale di sicurezza “finlandese con la bandierina americana sulla divisa”, che sono apparsi “molto nervosi e sospettosi” quando gli sono state fatte delle domande.
Wikileaks riporta, per la Finlandia, una “Lista acquisti dell’ambasciata degli Stati Uniti” (sic) 24 documenti separati, uno dei quali è “RFP 191Z1018R0002 Servizi di trasporto marittimo di missione Iraq” , datato “17/05/18”.
Inoltre, spedizioni della ambasciata USA a Baghdad verso paesi europei ocidentali: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo , Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Andorra, Liechtenstein, Malta, Monaco, San Marino e Città del Vaticano, Nicosia) “.
Altri, “Dalla Repubblica dell’Iraq ai paesi dell’Europa dell’Est (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia, Ucraina, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Macedonia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Kosovo) ” . L’ambasciata USA a Baghdad esporta tonnellate di merci anche negli stessi Stati Uniti, specie negli stati sulla costa orientale. E’ un commercio di migliaia di tonnellate, coperte da segreto militare e diplomatico: armamenti, ovvio, ma forse anche di peggio. “Quale struttura segreta, in qualsiasi parte del mondo, si troverebbe in una posizione migliore per gestire quelle operazioni, dell’ambasciata americana di Baghdad?”, commenta Zuesse.
Esente da controllo contabile
Il Pentagono gestisce le sue operazioni “nere” di ogni tipo immaginabile e in nero, compreso ovviamente armamento di jihadisti, curdi e terroristi islamici in Europa, attraverso Baghdad. Per miliardi e miliardi di dollari.
Lascio al lettore interessato i dettagli dell’immane traffico dimostrato da Zuesse, perché mi preme riprendere la sua conclusione.
https://www.strategic-culture.org/news/2019/01/10/secret-logistics-of-america-global-deep-state.html
Il Pentagono non è sottoposto ad una revisione contabile per le sue spese. Secondo Zuesse, è l’unico ministero non controllato nella spesa, e che spende di più denaro pubblico.
“L’11 dicembre 2017, è apparso uno studio della Montana State University intitolato
Ossia, è la scoperta di un buco di 21 mila miliardi di dollari di “spese pubbliche non autorizzate”, e annunciava un “audit” ossia una revisione contabile del Pentagono. Revisione che non c’è mai stata.
Il costo di essere “i poliziotti del mondo”, come dice la propaganda, è enorme e a carico del contribuente americano, delle generazioni future. “Sorge la domanda: chi beneficia di questa enorme ambasciata e dello stato profondo di cui fa parte? Il pubblico americano certamente no”.
Poliziotto globale che serve ai miliardari
Essi pagano e pagheranno non solo “gli effettivi budget del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. circa 700 miliardi di dollari l’anno”; gli Stati Uniti stanno attualmente spendendo una cifra più prossima a 1,2 trilioni l’anno, quando si prendano in conto le pensioni per i militari, che non sono pagate dal Pentagono ma dal Tesoro. Le uniche persone che traggono beneficio dall’essere “poliziotti per il mondo” sono i miliardari degli Stati Uniti e dei paesi alleati. I quali naturalmente, pagano i loro lobbisti e propagandisti. È davvero il poliziotto per quei miliardari, che possiedono e controllano tutte le corporazioni internazionali. [….] le future generazioni di americani pagheranno il conto, per i miliardari statunitensi e alleati di oggi. Quei miliardari oggi sono i principali beneficiari. Si sta facendo tutto per loro e il loro seguito.
Ecco perché i padri fondatori dell’America non volevano alcun “esercito permanente” (standing army). Non volevano che ci fosse un governo di guerra permanente. Volevano militari solo per la difesa nazionale – non per la protezione o polizza assicurativa di alcun miliardario, o per pagare con denaro pubblico delinquenti armati in servizio all’estero [Isis, Al Qaeda..] mentre sono le forze armate soltanto per quei miliardari e i loro servitori. Un esercito permanente è al servizio di un’aristocrazia, e i padri fondatori non vollero alcuna aristocrazia. Volevano solo un esercito che proteggesse il suo popolo , quando esista un vero pericolo militare, dall’estero, alla comunità nazionale. Certo, ciò possibile solo in una democrazia, ed ora gli Stati Uniti non sono democratici
Siccome il Pentagono non è soggetto a revisione contabile, esso è diventato il “governo segreto” della “aristocrazia” – oligarchia che chiamiamo il Deep State. L’ambasciata americana a Baghdad non è al servizio del popolo americano. Certamente non è al servizio del popolo iracheno. E’ al servizio di coloro, quali che siano, che controllano il governo Usa. Ed è questo il Deep State.
“Il governo segreto tende ad essere costoso per i contribuenti, e tende anche ad aumentare infinitamente il debito pubblico. Un ministero statale non governabile, come il Dipartimento della Difesa, non può funzionare senza un’enorme quantità di corruzione. Questa è la realtà del militarismo americano”. Eppure anno dopo anno, nei sondaggi Gallup, il Pentagono risulta essere costantemente l’istituzione di cui gli americani si fidano di più. Più della Corte Suprema, più del Presidente, più del Congresso o della polizia. “L’istituzione più corrotta non è la più disprezzata – è la più rispettata”. I pubblico americano per esempio non sa, ignora, che il Dipartimento della Difesa non è il solo ministero a non essere soggetto a revisione e controllo contabile. Come mai? Chiedete ai media, che sono al servizio di quegli stessi miliardari”, conclude Zuesse.