Non so se vi stato chiaro come mai i nostri media terroristi terrorizzano su una fantomatica “variante Delta”. Prima, la chiamavano variante indiana. Ma il governo dell’India, attraverso il ministero dell’Informazione Elettronica (sì, esiste) ha elevato una intimazione ad usare questo termine, a scanso si ritorsioni penali internazionali. Qui il testo dell’altolà:
Sta circolando online l’affermazione che suggerisce che una “variante indiana” del coronavirus si starebbe diffondendo in tutti i Paesi. Questo è completamente falso. Non esiste una variante Covid-19 scientificamente citata come tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS non ha associato il termine “variante indianda” con la variante B.1.617 del coronavirus in nessuno dei suoi report.
A scanso di richieste di danni, i nostri media non hanno rinunciato a terrorizzare, ma ora terrorizzano con la (sostanzialmente innocua) “variante D”.
Ma non basta. Si apprende che l’India ha fatto di più: ha notificato al capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il notorio dottor Tedros, una accusa di “oltraggio alla corte” e “crimini contro l’umanità”.
Ad elevare l’accusa è la rispettatissima Indian Bar Association, l’associazione degli Avvocati indiani con sede a Mumbai.
Il motivo? “l’OMS continua a diffondere disinformazione sul farmaco “Ivermectin”, nonostante avesse piena conoscenza di una sentenza emessa dall’Onorevole Alta Corte di Bombay a Goa il 29 maggio 2021.
“La sentenza – si legge – è stata emessa dopo che una precedente nota legale era stata notificata il 25 maggio 2021 al capo scienziato dell’OMS, il dottor Soumya Swaminathan (pediatra indiana divenuta capo scientifico dell’OMS nel 2019) a causa di dichiarazioni pubbliche fatte, anche su Twitter, che affermavano che l’OMS non raccomandava l’uso di Ivermectin per il trattamento la presunta malattia da Covid-19, “se non all’interno di studi clinici”. Ha anche detto che non c’era “nessuna prova” che il farmaco aiutasse a fermare la presunta progressione della malattia.
Ciò, “in contrasto con le linee guida per il trattamento del virus dell’Indian Council for Medical Research (ICMR) che raccomandano l’uso del farmaco in pazienti lievi e moderati”. L’ICMR è sicuro che ’Ivermectina ha contribuito a riprendere il controllo del prima grande focolaio indiano; è farmaco generico, dunque economico ed ampiamente conosciuto in India come efficace vermifugo. In alcuni stati, come Goa, è stato distribuito a scopo preventivo. L’adozione della Ivermectina ha fatto cadere in verticale i casi:
Fonte: https://www.nakedcapitalism.com/2021/06/indias-health-ministry-just-removed-ivermectin-from-its-covid-19-protocol-no-questions-asked-no-explanations-given.html
L’OMS per contro ha costantemente affermato che non ci sono prove sufficienti per dimostrare che l’ivermectina aiuta ad alleviare la presunta malattia da Covid-19.
L’avviso di 51 pagine degli avvocati, inviato il 25 maggio, se la prende in particolare con la Swaminathan, l’indiana direttrice scientifica dell’OMS, che ha fatto dichiarazioni “altamente fuorvianti e rilasciate con seconde intenzioni e deliberata intenzione di sottovalutare l’efficacia dell’ivermectina nel trattamento dei pazienti Covid-19, nonché il suo uso come profilassi e per dissuadere le persone dall’usare questo farmaco creando dubbi nella mente delle persone sulla sicurezza dell’ivermectina”.
Il punto è che una direzione indiana del Ministero della Sanità, la Direzione generale dei servizi sanitari (DGHS) facendosi forza della pronuncia dell’OMS, e della Swaminathan, ha espunto l’ivermectina dalle linee guida, facendo risalire i casi gravi.
Le “seconde intenzioni” di cui gli avvocati indiani accusano Tedros e la sua complice indiana sono queste: se approvato come trattamento per il covid-19, l’ivermectina potrebbe rende impossibile l’autorizzazione all’uso “di emergenza” concessa ai vaccini per il covid-19 E all’idea che “solo vaccinandoci tutti possiamo salvarci”.
L’esposto dei legali afferma: “ (Swaminathan) ha abusato della sua posizione di capo scienziato presso l’OMS per influenzare negativamente le persone, inclusi medici e scienziati, cercando di imporre loro il fatto che l’OMS non supporta l’uso dell’ivermectina né come profilassi o nel trattamento di COVID-19, sembra che abbia deliberatamente optato per la morte delle persone per raggiungere i tuoi ulteriori obiettivi”.
Accusa Swaminathan di aver deliberatamente sconsigliato il farmaco, “nella disperata speranza di dissuadere le persone indiane di appurare l’efficacia dell’ivermectina e dal fatto che se continuano ad ammalarsi sono disponibili come un enorme mercato”, per i nuovi farmaci che potrebbero essere autorizzati all’uso di emergenza (UEA).
Il secondo esposto legale afferma che Tedros e il suo collega Swaminathan stanno facendo una associazione a delinquere per impedire alle persone di tornare alla normalità.
“Sembra che, al fine di salvare te stesso e gli altri accusati coinvolti nella più ampia cospirazione e causare un guadagno ingiusto alla Pharma Mafia e ad altri, tu abbia eseguito questa cospirazione criminale per privare il popolo indiano di mezzi di cura come Ivermectin e forse anche altri farmaci. L’ulteriore piano del tuo gruppo è mantenere il pubblico sotto costante paura e spingerlo ulteriormente nella povertà. La cospirazione viene eseguita con la piena consapevolezza che ci sono enormi perdite di vite di persone comuni, che non sono altro che un chiaro caso di omicidi di massa a sangue freddo, cioè genocidio.’
‘È chiarissimo che non hanno prove scientifiche tranne giochi di parole e che sono persone intellettualmente disoneste che stanno giocando con la vita e il sostentamento della gente comune in tutto il mondo.
Tuttavia, al fine di esporre la vostra disonestà intellettuale al mondo intero, questo avviso viene notificato, chiedendo una spiegazione entro 7 giorni dal ricevimento di questo avviso.’
Il direttore generale e capo scienziato dell’OMS aveva tempo fino al 20 giugno 2021 per rispondere. Il tempo è scaduto.