IL GRANDE FRATELLO, IL PICCOLO CUGINO E PURE BABBO NATALE

di Gianluca Marletta

Stavo correggendo i temi della mia Terza e, con una sincronicità davvero singolare, mi è capitato di leggere questa letterina di un bambino di 5 anni (!) al Presidente Conte perché “interceda” a favore di Babbo Natale.

Inutile dirvi che, nella mia esperienza, un lessico così pulito e ordinato l’ho trovato nei miei alunni solo durante l’ultimo lockdown (quando i temi li scrivevano i genitori e le mammine nascoste sotto il tavolo suggerivano alle interrogazioni).

Ma non è questo il problema. Il problema é che, da storico, quando comincio a vedere BAMBINI PLAUDENTI, fanciulletti che portano mazzi di fiori (reali o metaforici) al buon Presidente e via cantando, percepisco un’aria particolare, il sentore di scene “già viste”; scene in 14esima, sia chiaro, perché la caratteristica farsesca dei nostri tempi terminali non permette il riprodursi esatto di certi fenomeni del passato.


E tuttavia, non pensate che simili manifestazioni siamo percepite nel loro aspetto grottesco dalla maggior parte dei vostri simili: non ci sperate! Dopo 8 mesi di stati d’ansia continuati, ve lo assicuro, l’80% dei nostri simili sono ormai stracotti!

Aspettate pure Natale: vi assicuro che, tra poco più di un mese, complice pure il brutto tempo, la diminuzione delle ore di luce e l’assenza di decorazioni festive, accetteremo tutto, pure Gesù Bambino che si complimenta con Biden, gli alieni sulle slitte e Conte vestito da Babbo Natale che ci porta i regali!
Chi vivrà vedrà.