La sanzione Ue affonda Alitalia, a Bruxelles la richiesta di restituire 900 milioni
Ita, c’è il via libera: la compagnia adesso può partire Ita, stipendi medi tagliati del 15% con meno ferie e congedi parentali
Il Mattino di Napoli dà il senso politico della stangata nel modo migliore:
“La doccia fredda, anzi gelata, è piombata su Palazzo Chigi (Draghi) sul ministero dello Sviluppo e sul Tesoro (i suoi yes men). In un momento tra l’altro delicatissimo: la trattativa tra Ita e i sindacati per il contratto di lavoro. E’ evidente che Alitalia non sarà in grado di restituire i 900 milioni avuti in prestito dallo Stati. Lo spetttro del fallimento aleggia già nelle frenetiche telefonate tra i protagonisti della vicenda. Più di un ministro è rimasto sorpreso dalla tempistica: un diretto e volontario colpo alle gambe della compagnia italiana nel momento più delicato non è statoun caso.
Di qui la “sorpresa” dei ministri tecnocrati europeisti: ma come! La UE non ha un occhio di riguardo per l’ex governatore della BCE? Il grande prestigio di cui Draghi gode in UE – come ci ripetono i media italioti – non ha conquistato gli eurocrati? Il peso politico di Draghi, enorme in Italia, è leggerissimo in Europa? Nessun occhio di riguardo? Nessun rispetto per il nostro grande uomo così bravo?
Non è questo il primo bruciante fallimento che subisce Draghi. L’altro è in politica estera: ha voluto che la Cina venissea Roma, in un G20 anticipato rispetto a ottobre, per “parlare di Afghanistan”. Ha cercato Xi al telefono. Xi ha fatto rispondere che augura il miglior successo all’Italia per il G20 che sarà tenuto a Roma in ottobre. Insomma ha risposto picche con cortesia cinese. Sperava di ordinare che la Cina a venisse a Roma prima del tempo a scoprire le sue carte su “l’Afghanistan” ? Per i suoi begli occhi?
Questo insuccesso rivela di più di quel che dice. Rivela in Draghi presunzione unita a velleitarismo, ignoranza delle situazioni internazionali, sottovalutazione dei rapporti di forze reali, superficialità.
Ora, sulla questione Alitalia fatta fallire dalla UE, si rivela la stessa presunzione infondata sui propri mezzi e sul proprio prestigio. I ministri sono “sorpresi”, vuol dire che non hanno entrature in Europa e non sapevano cosa si stava preparando? La cosa è specialmente preoccupante perché l’Italia di Draghi deve addolcire il Patto di Stabilità, quello che ci impone di tornare debito al 60 per cento del Pil. Il Patto rovinoso è ancora vigente; è solo sospeso, e i nordici spilorci in Europa stanno già brontolando che deve tornare in pieno vigore molto presto, forse già a dicembre – quando la BCE comincerà a rallentare l’acquisto di titoli di debito pubblico con cui ci sta “stampando” denaro a decine ci miliardi a tasso zero. Questo innescherà un aumento d ei tassi d’interesse che dovremo pagare noi e le industrie italiane per avere prestiti, il che configura la morte economica .
E’ in grado, Draghi, di trattare l’addolcimento del Patto di Stabilità? Il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità che? Il peso del suo prestigio in Europa si è rivelato inesistente, con Alitalia. E con chi poi trattare, visto che la Merkel non c’è più, per mesi la Germania sarà impegnata a far e un nuovo governo, in un vuoto di potere molto comodo perché è la scusa per non prendere decisioni epocali sul sistema UE? Stiamo perdendo tempo col tormentone di Salvini che vota con la Meloni, con il green pass obbligatorio, e si avvicinano scadenze spaventose per noi.
E’ competente, Mario Draghi?