Il grido di Monsignor Viganò

Qui l’inizio della prefazione che Monsignore  ha scritto per l’opera colllettiva di  Visione

Globalisti assassini

Msgr. Carlo Maria Viganò

Omnis potestas a Deo

Ricorrere all’assassinio come strumento per eliminare un avversario politico, risveglia in noi un senso di ribellione che nasce dalle fibre più profonde del nostro essere, da quel senso di giustizia violata che è lo stesso che proviamo di fronte all’impunità del colpevole, alla violenta arroganza dei suoi crimini. Unicuique suum tribuere: dare a ciascuno ciò che gli è dovuto riassume il fondamento della Legge naturale che vediamo tradita sia dalla mancata punizione del colpevole sia dalla persecuzione degli innocenti e dei deboli. In questa violazione vediamo l’abdicazione dell’autorità che in ogni società umana è proprio incaricata di amministrare la Giustizia in nome di Cristo, Signore e Giudice universale.

Ma quale giustizia può esserci, dove l’autorità stessa non solo non punisce i malvagi e non premia i buoni, ma è addirittura la prima a incoraggiare il male e impedire il bene? L’origine di questa inversione è la conseguenza necessaria di un rovesciamento ben peggiore dell’ordine sociale, vale a dire il rifiuto di Cristo come Dio, Re e Signore. È la Rivoluzione, cioè l’istituzionalizzazione del Non serviam di Lucifero, e con essa il rovesciamento del concetto di Bene e Male.

Il bambino ucciso nel grembo materno, la donna violentata, il malato abbandonato a morire dal medico, il negoziante derubato, l’anziano picchiato, il cittadino oppresso da tasse ingiuste, lo studente corrotto dal professore: sono tutti volti di un’ingiustizia generale che grida vendetta al cospetto di Dio, proprio perché è in Dio che ognuno di noi trova il supremo Garante della Giustizia. Questa richiesta di vendetta, cioè di ripristino della Giustizia violata, è ancora più forte quando il male che vediamo commesso in pieno giorno non solo non viene punito, ma addirittura incoraggiato; mentre chi resiste, chi non accetta la sovversione, chi continua a credere che ci siano principi immutabili ed eterni a cui attenersi, viene perseguitato dalle autorità. L’insegnante licenziato perché non ha voluto riferirsi a uno studente maschio con un pronome femminile, lo studente espulso perché ha affermato in classe che ci sono solo due sessi, il medico licenziato perché si è rifiutato di somministrare un siero letale a un paziente, lo scienziato rimosso perché non ha avallato la frode climatica, il prete rimosso dalla sua parrocchia perché ha condannato le deviazioni dottrinali e morali accettate oggi: queste sono le prime vittime della Rivoluzione. Non c’è posto per queste persone nella società capovolta, così come non c’era posto per i criminali e gli empi nella società ordinata dalla Legge del Vangelo. Quando cerchiamo di dare un senso a ciò che sta accadendo intorno a noi oggi, dobbiamo avere il coraggio di riconoscere il tradimento dell’autorità umana rispetto alla suprema Autorità di Dio. Senza questo tradimento, nulla di ciò che sta accadendo sarebbe nemmeno immaginabile. Ed è quindi dal ripristino di un’autorità sana e conforme alla volontà di Dio che dobbiamo iniziare a ricostruire la società. Il fallito attentato al presidente Donald J. Trump è l’ultimo di una lunga serie di episodi simili attraverso cui governi corrotti eliminano persone che considerano un ostacolo al perseguimento dei loro piani: che si tratti di un ex presidente degli Stati Uniti, di un primo ministro o di un ex collaboratore “scomodo”, non cambia nulla. Per non parlare dei “suicidi” e degli incidenti mortali di coloro che, con la loro testimonianza, avrebbero potuto condannare personaggi di spicco dello stato profondo o della lobby globalista. La codardia dell’omicidio commesso da un killer rende evidente l’ingiustizia di un’azione contro un “nemico” con cui non si accetta un confronto leale, dal quale uscirebbe vittorioso. Il modus operandi è quello che ogni tirannia ha usato contro i propri avversari: scherno (l’avversario è un buffone da non prendere sul serio), patologizzazione (è un pazzo che andrebbe rinchiuso in un ospedale psichiatrico), criminalizzazione (andrebbe messo in prigione) ed eliminazione morale o fisica (non deve esistere: è una non-persona senza diritti).

Chiunque mina il Sistema – specie se dotato di un’autorevolezza che deriva dall’evidente ragionevolezza delle sue argomentazioni e che rischia di aprire gli occhi alle masse – viene fatto oggetto di questa progressiva emarginazione proprio perché svela la corruzione del potere e la menzogna intollerante che lo alimenta. Donald Trump va quindi “messo nel mirino” – secondo l’espressione usata da Joe Biden cinque giorni prima dell’attentato – e quando viene colpito o ferito, la responsabilità morale non ricade su chi ha creato il clima di violenza o sul sicario, ma sulla vittima che “se l’è cercata”, e che in realtà sfrutta a proprio vantaggio l’aggressione subita. Negli ultimi anni, altri leader politici – e non solo loro – sono stati sottoposti a questo crimine strumentale e specioso.

Che il mondo sia sottomesso a Satana, che ne è il principe, fa parte del mistero di iniquità che vede la Civitas Dei contrapposta alla civitas diaboli. Ma fino ad oggi, in segno di contraddizione, la Chiesa cattolica ha sempre combattuto strenuamente e coraggiosamente il principe di questo mondo e le sue seduzioni. Da sessant’anni, però, la Cittadella è stata eclissata dalla falsa chiesa, da quella deep church che è per il corpo ecclesiale ciò che il deep state è per lo Stato: un cancro che uccide lentamente l’istituzione dall’interno, che si diffonde a tutti i suoi membri, che ne distrugge gli organi. Questa azione disgregatrice ha portato i suoi peggiori nemici ai vertici della Gerarchia, arrivando fino a usurpare il Trono di Pietro e ad abusare della sacra autorità del Vicario di Cristo per contraddire l’insegnamento di Cristo stesso. Così, come nell’ordine voluto da Dio la Signoria di Gesù Cristo unisce in sé il potere temporale e spirituale, così nel caos infernale di Satana la tirannia dell’Anticristo dovrà unire in sé il deep state e la deep church, per poter esercitare un controllo assoluto sull’umanità. Un falso profeta, a capo di una falsa chiesa umanitaria e filantropica, sosterrà la sinarchia del Nuovo Ordine Mondiale, così come nella societas christiana il Papa ha ratificato l’autorità dei Sovrani Cattolici.

Il resto leggetelo comprando il libro: