Dalla BBC:
Un famoso attivista per i diritti dei bambini è stato condannato sei anni e otto mesi per aver abusato sessualmente di un ragazzo negli anni ’60.
“Peter Newell è stato l’ex coordinatore dell’associazione benefica dell’Associazione per la protezione di tutti i bambini. Il 77enne di Wood Green, a nord di Londra, è stato condannato il mese scorso al Blackfriars Crown Court. Ha ammesso cinque violenze sessuali indecenti e gravi su un bambino sotto i 16 anni.
https://www.bbc.com/news/uk-43075546
Peter Newell non è un nome qualunque. Ex consulente dell’Unicef, in quella veste ha scritto e applicato la Convenzione dei diritti del bambino, varata a Ginevra nel 1998, ed adottata da tutti i governi del mondo. Centrale in questa è la direttiva, agli Stati, di rispettare la “autodeterminazione” dei piccoli che oggi ne permette la sessualizzazione precoce.
“Peter Newell, ora condannato a sei anni e otto mesi di carcere a causa di abusi minorili compiuti ripetutamente dal 1960 al 1968, va considerato un attivista militante di tale “autodeterminazione.
La sua direttiva sui diritti dei bambini è molto praticata tra gli “umanitari” dediti alla bontà soccorritrice nel Terzo Mondo. Ma MacLeod, ex direttore Onu, ha dichiarato che sono 60 mila i casi di abuso commessi da circa 3.300 operanti nel settore.
I fatti che hanno mandato in carcere il benefattore dei piccoli, Newell, sono venuti alla luce solo ora in seguito a un’indagine avviata nel 2017 in Gran Bretagna dopo che 125 attivisti inglesi operanti in alcune Ong dedite agli aiuti per l’infanzia erano stati accusati di pedofilia. Ma la dimensione del problema è stata resa chiara il 9 febbraio scorso, quando il quotidiano britannico The Times ha pubblicato un reportage che accusa decine di dipendenti della Ong Oxfam di abusi sessuali anche su minori nei paesi in cui venivano realizzati interventi umanitari (fra gli indagati ci sono anche i dipendenti di Save the Children per 31 casi di abusi e di Medici Senza Frontiere).
Ma da venerdì scorso pare che l’abuso di posizioni di potere in Ong che dovrebbero difendere i bambini siano la norma. Il professor Andrew MacLeod, ex direttore del Centro di coordinamento delle emergenze delle Nazioni Unite, ha infatti dichiarato al The Sun che “lo stupro di bambini è stato finanziato in parte dai contribuenti del Regno Unito senza saperlo” (sono 60 mila i casi di abuso riportati negli ultimi dieci anni e commessi da circa 3.300 pedofili operanti nel settore).
Infatti ci sarebbero “decine di migliaia di operatori con tendenze pedofile in giro per il mondo, ma se indossi la maglietta dell’Unicef nessuno ti chiede conto del tuo operato”. E ancora, il problema è “radicato e diffuso in tutto il mondo degli aiuti umanitari”.
Eppure, dopo l’arresto del pezzo grosso, un portavoce dell’Unicef ha dichiarato sorpreso che “siamo profondamente scioccati dalla notizia dell’arresto di Peter Newell. Non sapevamo nulla di questi crimini quando lavorava come consulente dell’Unicef più di 10 anni fa”.
Accadde lo stesso nel 1987 quando il leader dell’Unicef belga, Gilbert Jaeger, si dimise dopo l’arresto di alcuni operatori condannati per pedofilia insieme ad altri colleghi francesi, inglesi e svizzeri.
Nel seminterrato dell’edificio con sede a Bruxelles fu infatti scoperto uno studio fotografico utilizzato per scattare fotografie pornografiche di bambini, molti dei quali di origine nordafricana (furono sequestrate oltre 1.000 fotografie, insieme a una mailing list di circa 400 nomi in 15 paesi europei).
Ma vediamo quanto stabilito dalla “Convenzione dei Diritti del bambino” di Ginevra, poi applicata dal manuale di Newell usato dai vari Stati Onu:
Art 14: “Gli Stati firmatari rispettano il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione”;
Art 16. “Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata…”.
(Articoli grazie ai quali il Canada l’anno scorso ha approvato una norma per cui i bambini hanno diritti religiosi e sessuali che la famiglia non può contrastare senza essere denunciata);
Art. 24: “Gli Stati firmatari riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici…Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi”. Articolo grazie a cui i genitori che si opponessero, ad esempio, a trattamenti per il cambiamento del sesso del figlio possono perdere la patria potestà o non essere ammessi alle pratiche di adozione.
L’art 24 prosegue poi con una dichiarazione usata per giustificare l’educazione sessuale precoce: “Gli Stati parti si sforzano di garantire l’attuazione integrale del summenzionato diritto”…
@MIUI| https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10215878065328785&id=1360486753
E’ la “legge” praticata a Val d’Enza
Il lettore riconoscerà qui il tipo di “legislazione che sta andando nella direzione” delle “relazioni di genere”, su cui l’assistente sociale di Val D’Enza, lesbica militante, imponeva di obbedire al padre cui aveva tolto il figlio, accusandolo di essere “omofobo”: quindi già considerandolo un delitto penalmente punibile. S’era portata avanti nella “direzione” additato da questo personaggio dell’Unicef e del suo manuale “umanitario”.
I lettori di più lunga memoria ricorderanno che nel mio Adelphi della Dissoluzione, si citava un romanzo dal titolo Bersagli Mobili, scritto da ”Marc Saudade”, in cui si raccontava di “funzionari dell’ONU, dirigenti delle organizzazioni umanitarie dell’ONU, che fanno traffico di bambini. Bambini e fillettes del Laos e della Cambogia, rifugiati “.
Nel “romanzo”, un funzionario ONU deve giustificarsi, sottoposto a interrogatorio, sull’andazzo delle organizzazioni supernazionali: “..Mancanza di autorità, scarso controllo, frammentazione di corpi fra gruppi ostili. Organizzazioni potenti e segrete, pagamenti che includono anche vite umane”.
C’è anche un funzionario umanitario di nome Benes, che ha appena abusato di una bambina in Laos, e dice a qualcun altro: “Da queste parti questa bambina pelle ed ossa è considerata un’ottima merce. Voglio dire che il denaro e gli esseri umani hanno preso strade diverse. Per un certo tempo sono stati una cosa sola, durante la rivoluzione industriale. Avevi bisogno della gente per fare prodotti. Adesso non c’è più bisogno di corpi umani per fare prodotti. Allora li usi diversamente, ne fai commercio, guerriglia, li sprechi”.
Il libro è del 1984. Il globalismo capitalista era ancora lontano dai trionfi senza limiti di oggi; guerriglie, nel mondo, non erano tanto dilaganti quanto dal 2001, istigate ed armate dall’Occidente …. Bisogna riconoscere che Marc Saudade aveva descritto con precisione non solo i costumi degli “umanitari internazionali” e dell’alta finanza, ma il loro progetto: “sprecare” popoli divenuti superflui, in “guerriglie” e in”commerci” sessuali, e in processi di estinzione.
Potrà stupire che sodomiti, pederasti e pedofili si siano arruolati in massa come migliori agenti? Qualunque funzionario ONU che ha figli e famiglia fa difficoltà ad essere spostato in Ucraina o in Sudan del Sud, in Mozambico o in Kosovo, costa di più; il sodomita è libero, disponibile e gonfio di eccitante aspettativa per i bambini da curare. E’ cosa che da giornalista ho constatato decine di volte.
Ora vediamo che uno di loro ha plasmato le direttive supernazionali che mirano a trasformare l’umanità (sprecabile) secondo i loro desideri più folli: uno mondo dove l’accusa di “omofobia” non ha nemmeno bisogno di essere provata, perché ad un genitore venga tolto il figlio. Si fanno la psico-polizia organizzata al servizio del globalismo della libertà senza confini voluto dal neocapitalismo post-borghese, del diritto al Piacere. Si fanno carcerieri del GuLag Arcobaleno.
I comandamenti del Forteto – presto saranno norma?
Molto indicativi i “dieci comandamenti” vigenti nella Cooperativa Agricola Il Forteto, quali risultano dagli atti giudiziari. Ricordiamo che il capo Rodolfo Fiesoli è stato ritenuto responsabile, oltre che di violenze sessuali nei confronti di minori, anche del reato di maltrattamenti in concorso con 14 soggetti, per la maggior parte dei quali è intervenuta la prescrizione, che lo hanno coadiuvato nelle regole imposte alla comunità. In particolare: .
- nella rigorosa separazione degli uomini dalle donne, anche se legati da vincoli affettivi e uniti in matrimonio;
- nella pratica dell’omosessualità anche tra persone minori di età, intesa quale mezzo per risolvere i problemi sessuali dell’infanzia dovuti all’omosessualità latente e nel sostenere l’inferiorità delle donne rispetto agli uomini perché “impure e puttane”;
- nel divieto di rapporti eterosessuali;
- nella denigrazione costante della famiglia di origine e nell’ostacolare ogni relazione con genitori e parenti, anche non consegnando ai destinatari la posta da quelli proveniente, non passando le telefonate che giungevano e non consentendo a nessuno di fare telefonate private, essendo obbligatorio l’utilizzo del dispositivo “viva voce”;
- nel divieto di coltivare rapporti con persone all’esterno della comunità, e di esercitare qualunque tipo di attività ricreativa, culturale, sportiva ed educativa, sostenendo che tutto quello che era fuori era “il male”;
- nell’imporre la permanenza ed il lavoro all’interno della comunità e l’accettazione della regola secondo cui quasi tutta l’intera paga derivante dall’attività lavorativa svolta presso la cooperativa il Forteto veniva versata all’associazione omonima ad eccezione di circa duecento euro mensili e nell’inibire di proseguire gli studi ovvero di avviarsi ad un lavoro all’esterno della comunità, tacciando coloro che ne avanzavano richiesta di “essere di fuori”, sottoponendoli alle consuete “punizioni” meglio descritte ai capi che precedono e seguono;
- nell’impedire di ricorrere alle istituzioni pubbliche per curare le persone che ne avevano bisogno, nell’omettere di portare le persone al pronto soccorso e nel provvedere Fiesoli R.L. a suturare ferite con ago e filo e Goffredi Luigi a prestare cure odontoiatriche;
8. nel condizionare le scelte di voto in occasione di elezioni politiche ed amministrative, ordinando di votare per una parte politica precisa e sottoponendo chi dissentiva alle solite punizioni per fare accettare le regole della comunità: insulti, chiarimenti ed emarginazione dal gruppo;
- nella pratica ossessiva dei “chiarimenti”, cui venivano sottoposte tutte le pp.oo, consistenti in discussioni protratte anche per ore e condotte dagli indagati separatamente con diverse pp.oo., nelle quali si obbligavano queste ultime ad ammettere e confessare, a mezzo di continue violenze psicologiche e punizioni anche corporali, suggerite ed inesistenti fantasie sessuali verso terzi e anche nei confronti dei genitori e dei parenti, violenze ed abusi subìti dai propri genitori ed infrazioni – vere o presunte – delle regole della comunità; discussioni che, in assenza di ammissione e confessione o, in caso di persistenza del rifiuto ad accettare le decisioni e gli indirizzi di pensiero o di condotta della comunità, sfociavano in percosse, costrizioni a stare chiusi in una stanza o immobili in piedi o nell’andare a letto senza cena, disapprovazione, emarginazione e isolamento dal gruppo, attuati anche con pesanti ingiurie (puttana, troia, maiale/a, stupido/a, cretino/a, idiota, grullo/a, bucaiolo/a) e denigrazione della persona in presenza di tutti, in occasione delle riunioni per i pasti alla mensa o delle riunioni serali;
- nel minacciare anche di morte coloro che tentavano di sottrarsi alle regole sopra descritte o che le ponevano in discussione, ed aggredendo e percuotendo coloro che, come [OMISSIS], reagivano opponendosi a Fiesoli R.L. e ai suoi atti di sopraffazione fisica, morale e sessuale, con tali condotte infliggendo una stabile e perdurante situazione di sofferenza e di vessazione a tutte le pp.oo., generando nelle stesse una condizione di sudditanza e di soggezione psicologica finalizzata al controllo ed alla gestione della persona e ad ottenere dalle stesse un assoggettamento a Fiesoli R.L. ed al suo sistema di vita comunitario, che comprendeva anche la giustificazione delle condotte sessuali del medesimo, proposte e sostenute come atti “terapeutici e purificatori” dei traumi – veri o presunti – subìti dalle pp.oo.
Possiamo solo ammirare la coerenza con cui il Forteto ha applicato fino alle ultime conseguenze le direttive Unicef sui Diritti del Bambino stilati da Newell. E vedere nel capo un precursore, che fa realizzato compiutamente l’universo concentrazionario Arcobaleno, il mondo chiuso di persecuzione totalitaria dei normali (altresì detti “omofobi”), che le “assistenti sociali” progressiste di Val D’Enza hanno cercato di instaurare. E che adesso difendono con l’omertà (rifiutandosi di rispondere alle domande) e l’appoggio del PD, dell’ANPI, dei cattolici di sinistra.
Indignati, immagino, e giustamente dal loro punto di vista: perché quando “la legislazione” sarà avanzata ancora di più “in questa direzione”, i loro non saranno più reati, ma comportamenti “umanitari” nobili, e al contrario saranno criminali punibili quelli che li hanno mesi sotto processo – per aver dato figli degli altri a proprietari di sexy-shop, a omosessuali militanti, a genitori che avevano avuto figli suicidi.
In Emilia Romagna sta giusto per essere approvata – il 9 luglio – la legge regionale “Contro l’Omofobia”. La sola a protestare è l’associazione Pro Vita & Famiglia:
“Ci rendiamo conto del pericolo di questo provvedimento?Dopo lo scandalo sugli affidi di minori a Bibbiano, con una legge del genere chi proverà a denunciare anomalie o illeciti compiuti da una coppia omosessuale, come è emerso dall’inchiesta Angeli e Demoni, sarà accusato di omofobia? “
Molto presto, l’ordine repressivo ed aberrante instaurato dalle Anghinolfi e dl Gay Pride sarà nobile e umanitario – appena saranno entrate in pieno vigore – le convenzioni internazionali ratificate dlla Regione. Il GuLag Arcobaleno sarà il mondo perfetto e lanciato verso il progresso.
Per intanto, la Chiesa cattolica segna la strada.
L’Arcigay invitato dall’Arcivescovo di Ferrara mons. Perego al Consultorio Famigliare e “Carola come Garibaldi”
Dalla Pagina Facebook dell’Arcigay di Ferrara:
“Abbiamo accettato con molto favore l’invito all’inaugurazione del Consultorio Familiare Diocesano di Ferrara, dove è stato affermato essere un servizio aperto alla città. Sarà nostra volontà volere partecipare e collaborare con questo centro.“
L’arcivescovo di Ferrara, mons. Perego, è divenuto popolare nei media per questo:
“Sea Watch, Perego: Carola come Garibaldi, intitoliamole il porto di Lampedusa. Il vescovo di Ferrara-Comacchio lancia la proposta dopo l’arresto della capitana Carola Rackete che ha forzato il blocco facendo sbarcare i migranti“.
(Per fortuna ci sono casi più normali, nel PDnetwork)
“
Cognato di Renzi e fratelli: pm chiedono rinvio a giudizio per i milioni destinati ai bambini africani e poi spariti
Chiesto il rinvio a giudizio per il cognato di Matteo Renzi
L a procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini – quest’ultimo è il cognato dell’ex premier Matteo Renzi – per i presunti ammanchi di denaro destinato ai bambini africani e finiti invece in operazioni immobiliari in Portogallo. Le accuse dei pm Luca Turco e Giuseppina Mione sono riciclaggio, autoriciclaggio e appropriazione indebita.“
„Secondo la procura diretta da Giuseppe Creazzo, i fratelli Conticini, avrebbero infatti sottratto 6,6 milioni ai 10 milioni di fondi donati da enti benefici internazionali alle organizzazioni di cooperazione ‘Play Therapy Africa limited’, ‘International Development Association limited’ e ‘International Development Association’, per assistere i bambini del continente africano con progetti speciali. Le donazioni provenivano da Fondazione Pulitzer, tramite Operation Usa, Unicef e altri enti umanitari internazionali. Secondo l’accusa, il denaro sarebbe stato usato per operazioni immobiliari in Portogallo e acquisto di partecipazioni societarie, anziché nella cooperazione.“
Decisamente, questo pezzo non si lascia terminare: è una grandine di “umanitari” LGBT
ABUSI E COSTUMI – L’EX MINISTRO NORVEGESE SVEIN LUDVIGSEN È STATO CONDANNATO A 5 ANNI DI CARCERE PER AVER ABUSATO SESSUALMENTE DI TRE RICHIEDENTI ASILO QUANDO ERA GOVERNATORE REGIONALE – LUDVIGSEN CHIEDEVA SESSO IN CAMBIO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO. IN CASO DI RIFIUTO, MINACCIAVA L’ESPULSIONE IMMEDIATA E…
…. Secondo la sentenza, dal 2011 al 2017, Ludvigsen chiedeva sesso in cambio del permesso di soggiorno minacciando, in caso di rifiuto, l’espulsione immediata. I giovani – che oggi hanno 25, 26 e 34 anni – hanno raccontato che gli abusi sono avvenuti nella casa del governatore o in stanza d’albergo a Tromso.