(Andrea Cavalleri)
Il sabato 9 Gennaio, al Tg5, Papa Francesco si è espresso sul tema caldo del momento, pronunziando, tra le altre, le seguenti parole.
Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri.
La settimana prossima inizieremo a farlo qui in Vaticano ed io mi sono prenotato, si deve fare.
Non so perché qualcuno dice: “no, il vaccino è pericoloso”…
C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino.
Cominciamo dal mezzo (il mezzo è il messaggio, diceva McLuhan), il Papa non parla da san Pietro, dalla loggia vaticana, dall’aula Paolo VI, dall’Osservatore Romano... parla ospite del Tg5.
E quale tribuna potrebbe essere più consona alla dignità papale se non il Tg5, già condotto da san Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana dottore della Chiesa?
Ma questa volta il contenuto della sua prolusione mi ha abbagliato, stupefatto al punto che ancora stento a riprendermi.
Infatti un Papa normale, comune, come ce ne sono stati tanti, avrebbe parlato dell’epidemia del peccato e del vaccino che consiste nell’assidua frequenza ai sacramenti.
Un Papa profetico magari avrebbe accennato al marchio della bestia e al tentativo di introdurre tale pratica infame attraverso il trucco di una vaccinazione di massa.
Invece Papa Francesco ha focalizzato la sua analisi sul tema etico e, meraviglia delle meraviglie, è riuscito a esprimere un verdetto definitivo!
Ci si gioca la vita, la salute propria e degli altri, quindi “si deve” fare il vaccino.
Però mi chiedo: quale processo logico o teologico avrà prodotto questa certezza etica?
Perché esistono documenti della Chiesa che minano tali certezze morali, ad esempio si potrebbe leggere questo passo:
La Chiesa possiede una solida riflessione circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti.
Per questo non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta “irregolare” vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante. I limiti non dipendono semplicemente da una eventuale ignoranza della norma. Un soggetto, pur conoscendo bene la norma, può avere grande difficoltà nel comprendere “valori insiti nella norma morale” o si può trovare in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa.
Non credo che tali concetti possano essere essere attribuiti a qualche frangia tradizionalista estrema, o qualche ricercatore farisaico delle norme antiche, infatti la citazione è dell‘Amoris Laetitia, firmata dallo stesso Francesco.
Come si può dunque escludere che un no-vax abbia “grande difficoltà a comprendere i valori morali” del vaccino Pfitzer, oppure che si trovi “in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente”, al punto da violare la sana etica vaccinale?
Facciamo qualche esempio di ignoranza invincibile: se il Dr. Mike Yeadon, già Capo della Ricerca e Vicepresidente di Pfizer (che dunque non può sapere nulla dei vaccini che produce la sua azienda) ha sconsigliato l’uso dei vaccini anti covid e in particolare ha rimarcato il fatto che il vaccino Pfitzer (la cui vendita lo arricchirebbe) ha alte probabilità di produrre sterilità permanente nelle donne, come possiamo asserire con certezza che egli sia un peccatore?
Oppure consideriamo i membri della FDA che indirettamente frenano sull’impiego del vaccino scrivendo: Ulteriori reazioni avverse, alcune delle quali potenzialmente severe, potrebbero diventare evidenti con un uso più diffuso del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19.
E anche… non esistono attualmente dati sufficienti per trarre conclusioni sulla sicurezza del vaccino in sottopopolazioni come ragazzi di età inferiore ai 16 anni, donne in gravidanza e in allattamento e individui immunocompromessi….. il rischio di avere, con il passare del tempo, un aggravamento di patologia indotto dal vaccino, potenzialmente associato alla diminuzione dell’immunità, rimane sconosciuto.
Ecco, costoro, pur conoscendo la norma dell’obbligo vaccinale, forse non ne hanno compreso appieno il valore morale.
E tra coloro che si trovano in condizioni concrete “che non gli permettono di agire diversamente”
potrebbero esserci molti esponenti delle categorie più vulnerabili (a cui si vuole imporre per prime l’obbligo vaccinale), molte delle quali immunocompromesse, a cui quindi il sacrosanctum vaccinum risulterebbe controindicato.
E che dire di quei casi che hanno prodotto gravi reazioni avverse con shock anafilattico e arresto cardiaco irreversibile (per carità, non affermo che siano morti per il vaccino, sono semplicemente diversamente vivi, come ripetono correttamente tutti i grandi media), forse costoro erano nell’impossibilità di “prendere altre decisioni senza una nuova colpa”?
In fondo “si sono giocati la salute, la vita”…. il che, apprendiamo dal nuovo magistero papale, è un’opzione etica.
Ma il contrasto che stupisce è quello fra la certosina prudenza di Papa Francesco nell’affrontare questioni morali come l’adulterio (vedi il testo sopra) o l’omosessualità (“chi sono io per giudicare un omosessuale”), la sua tendenza a non sbilanciarsi mai (c’è l’inferno? Esistono premio e castigo per la condotta in questa vita? I miracoli sono reali? Sì, no, forse, ma) e questa improvvisa sicurezza sui vaccini, del tutto straordinaria.
Ci deve essere qualcosa sotto, un evento mistico, una rivelazione!
Alla fine ho capito: la verità sui vaccini gliel’ha rivelata l’Arcangelo san Gabriele, scrivendogliela con una penna delle sue ali, così come fece per il Corano.
Come non credete che il Corano fu scritto dall’Angelo con una penna delle sue ali?
Miscredenti! Non sapete che Dio ha voluto la pluralità delle religioni allo stesso modo di come ha voluto gli uomini di pelle bianca o nera?