Dal web mi girano questo messaggio illuminante:
LE CHIESE DESERTE E SENZA MINISTRI —
Dal Diario di Luisa Piccarreta: LIBRO DI CIELO (volume 12, febbraio 12, 1918) –
Le chiese deserte e senza ministri.
…. il sempre amabile Gesù si faceva vedere afflitto, afflitto, ed io Gli ho detto: “Amore mio, che hai così afflitto?”
E Lui: “Ah, figlia mia! Quando permetto che le chiese restino deserte, i ministri dispersi, le Messe diminuite, significa che i Sacrifizi Mi sono di offese, le preghiere insulti, le adorazioni irriverenze, le confessioni trastulli e senza frutti; quindi, non trovando più gloria mia, anzi offese, né bene loro, non servendomi più, li tolgo. Ma però, questo strappare i ministri dal mio Santuario significa ancora che le cose sono giunte al punto più brutto e che la diversità dei flagelli si moltiplicherà. Quanto è duro l’uomo, quanto è duro!”
Queste parole mi hanno colpito dentro, e personalmente. Quante confessioni “senza frutti” ho fatto nella mia lunga vita. E peggio: qualche Comunione non in grazia. E infinite “adorazioni” irriverenti perché distratte pensando ad altro, e ancor più infinite Ostie prese con facilità, e senza ringraziamento (la mia anima anchilosata è quasi incapace di ringraziare) perché erano disponibili, e le ho date per scontate – scontato che sarebbero state lì, le Ostie sacre, anche domani. E dopodomani.
Adesso che sono irraggiungibili e le Comunioni sono sospese, mi arriva la Sua Voce che spiega il motivo: ho finito per trattarlo come una “cosa”. E invece, lui è vivo. Anzi il Vivente assoluto. Ed è lì nel calice col suo sangue, la sua carne un pezzo di cuore coi globuli bianchi di un Uomo pestato, il Re agonizzante ma vivente per la nostra salvezza, che è la sua Gloria.
Ora che troppi Sacrifici gli sono offese, e vengono anche da me che mi credo credente, Egli si è difeso da questi sputi sottraendoci la sua Comunione. E con la voce della Picarreta mi spiega che in questo ritrarsi, in questo negarsi a noi, è un atto di delicata e suprema carità: per non aumentare i carboni ardenti sul nostro capo, che ci procuriamo moltiplicando le Comunioni sacrileghe o offensive. Se lo prendessimo non ci sarebbe di aiuto, ma di condanna. Per questo si ritrae. Per il nostro bene, per non aumentarci il male.
Anche il divieto dei vescovi che hanno cancellato le Messe, diventa chiaro. I vescovi italiani possono essere individualmente peccatori orribili o mediocri, o ormai personalmente increduli e seguaci di quel loro esoterismo per cui Dio “non manda le punizioni” e le pestilenze, e però nemmeno “è Mandrake con la bacchetta magica”, quindi è assolutamente inutile anche chiedergli di togliere le pestilenze… il Dio umanitario e buono è completamente inutile…..
Possono essere cattivi, i vescovi (certamente non tutti), peccatori (come me…). Però come corpo incarnano la Chiesa, l’autorità conferita a Pietro e col Papa, paradossalmente, la sua infallibilità. E quindi sono soggetti da una Sapienza che li supera infinitamente. E’ questa Sapienza infallibile a cui hanno obbedito, senza nemmeno capirlo, vietando le Messe su tutta l’Italia.
Hanno disposto questo divieto secondo la Sua volontà, spiegata così limpidamente alla Picarreta. Vediamo che “tutto è grazia”, anche quella che ci pare diserzione. L’astuzia dello Spirito.
Il Vivente non ci ha tolto la sua Presenza.
Essa resta là, protetta dalla porticina d’oro chiusa a chiave. Riposa un poco dalle offese che Gli abbiamo inflitto, dal suo Sacrificio senza frutto per noi.
Ora lo invoco davanti a quella porticina, con l’adorazione che dettò l’angelo della pace ai bambini di Fatima nel 1916, e il cui significato diventa più chiaro:
«Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io ti adoro profondamente e ti offro il Pre-ziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze con le quali Egli è offeso e per i meriti infiniti del Cuore Sacratissimo di Gesù e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria ti chiedo la conversione dei poveri pec-catori»
E mi accorgo di non sapere nemmeno adorare. Anche la Comunione spirituale a cosa la riduco? Quando dico “…e come già venuto, ti abbraccio e tutti ti stringo a me”, poi non so cosa dirgli. Perché in fondo continuo a considerarlo una cosa, la sua natura di Vivente mi sfugge, è una credenza spettrale.
Ne devo fare di strada, per poterlo riavere con buon diritto.
Questo digiuno eucaristico cui ci tiene è una dieta terapeutica. Egli vuole che lo desideriamo. Che ne sentiamo la mancanza: prima che come datore di grazie, miracoli e guarigioni, come l’Amico vivente .
Questo lo sappiamo di sicuro dall’altra veggente, la vergine stigmatizzata Anna Caterina Emmerich. Anche questa l’ho ricevuta via internet; e sapendo che è stata detta nel 1820, 25 agosto, è impressionante per attualità:
“La gente sembrava non aspettarsi che le porte della chiesa si aprissero; essi volevano solo pregare fuori. Una spinta interiore li aveva condotti là. Ma io mi trovavo nella chiesa e aprii le porte. Essi entrarono, sorpresi e spaventati perché le porte si erano aperte. Mi sembrò che fossi dietro la porta e che loro non potessero vedermi. Non c’era alcun ufficio aperto nella chiesa, ma le lampade del Santuari erano accese.
La gente pregava tranquillamente. Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente … Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma” .
La tribolazione sarà molto grande, perché è retribuzione meritata da noi: “Questo strappare i ministri dal mio Santuario significa ancora che le cose sono giunte al punto più brutto e che la diversità dei flagelli si moltiplicherà”.
Ma sappiamo che è grazia e favore divino, il soffrire di qua per risparmiarci quello di là, dove non è che pianto e stridor di denti. Serve a far nascere in noi “la spinta interiore” che ci farà affollare davanti alla chiesa chiusa, sentendo la Sua mancanza tanto acutamente da soffrirne.
Attenti a quelli da aiutare
Ché se poi vi pare che questo sai un discorso da bigotti senza contatto con la realtà, riporto due commenti a proposito della chiusura anche economica che è stata decretata per l’Italia, senza paracadute alcuno. Perché la UE vuole che tagliamo il debito anche adesso, e Gualtieri la rassicura :
Guido Crosetto (@GuidoCrosetto):
I messaggi degli imprenditori sono più o meno questi:
– non paga più nessuno
– non ho soldi per gli stipendi
– non ho nemmeno fatture da scontare
– non posso pagare iva
A fianco dell’emergenza sanitaria c’è questo”.
Il governo e burocrati, coi loro stipendioni, si sentono sicuri e separati. Ed hanno gettato nella miseria le frange del settore privato che faticavano giorno per giorno.
Come una Valeria : “Sto a Treviso. #zonerosse. Ho l’attività chiusa.
Non incasso. Sto tirando la cinghia all’osso. Sono in gravissima difficoltà e non so come tirerò al 3 aprile Le P. Iva non hanno aiuti.
Ieri ho pianto. Tanto. Mi sono rialzata e pianto ancora.
Mi sento sola. Abbandonata”.
Valeria lancia il suo grido come un naufrago un messaggio nella bottiglia nel mare del web. Come aiutarla? Le rispondono decine di disperati che sono nelle sue condizioni, ossia la precarietà mascherata da “partita IVA” e con dipendenti da pagare – e certo non hanno i mezzi di aiutarla. Come aiutare le migliaia di persone come lei che fra quindici giorni non avranno più nulla e molte si uccideranno? Non so, accetto suggerimenti: bisogna organizzare la carità di patria, a livello di patria
“Beato l’uomo che ha cura del debole, dice il Salmo, nel giorno della sventura il Signore lo libera” (Sal 41,2). |
Sant’Antonio di Padova (ca 1195 – 1231) |
Intanto, pregare per loro il Vivente perché li preservi dalla tentazione della morte, e li soccorra.