Sotto dettatura NATO.
Da Il Tempo di Roma dell’ottimo Franco Bechis
“Pronto il Mario Draghi-bis”. Impazza il rumor: Giorgia Meloni ed Enrico Letta vice-premier
“Mario Draghi resterà al suo posto come presidente del Consiglio. La notizia bomba è stata sganciati da Affari Italiani, che cita una fonte accreditata: “L’Europa, i poteri forti, gli Usa hanno paura che un governo di centro-destra possa essere eccessivamente ammiccante nei confronti di Vladimir Putin e creare una scollatura nel blocco Occidentale che ora deve anche vedersela con la grana cinese”. Dopo le dimissioni e la crisi di governo si profilerebbe quindi un Draghi-bis, un piano portato avanti in particolare dal suo fedele scudiero, Francesco Giavazzi.
Che fine farebbero Partito Democratico e Fratelli d’Italia in questo scenario? I due leader dei partiti che otterranno più voti alle urne, Enrico Letta e Giorgia Meloni, avranno l’incarico di vice-premier. I ministri saranno ancora una volta figure di spicco del nostro Paese”.
Se avverrà quello che annuncia questa notizia, il suo nome è golpe. Un putsch “d’alto livello” s’intende, gestito dagli “esperti”, dai “tecnici”, esistono per abolire il politico ed escluderne i popoli. La libertà Politica” consiste nello scegliere fra diversi possibili. Gli esperti sono lì per imporre la sola soluzione da loro ritenuta “razionale”, che spetta ai tecnici stabilire. E’ l’estensione totalitaria del dogma liberista tatcheriano, “there is no alternative”, “non c’è alternativa” (alle privatizzazioni, al mercato), ora esteso al Tutto.
Con questo, almeno, il Sistema getta la maschera e si rivela per quello che è: un sistema autoritario infinitamente più oppressivo di quello che la sua propaganda accusa essere quello di Putin. Ci dice: votate per chi vi pare, tanto noi non cambierete le cose. La scelta politica spetta a “Noi”: un Noi dove si vede la UE ridotta alla NATO senza residui, agli USA in piena frenesia bellicista che sta provocando il mondo alle guerre.
Un rilievo al profondersi della Meloni in atti di fede ripetuti alla NATO, all’Occidente sfegatatamente atlantisti, che in ambienti di destra tanto le vengono rimproverati: ora si vede che tali professioni stentoree di atlantismo erano necessari – nel senso che è vietato schierarsi altrimenti, alla Meloni né a nessun altro – e nello stesso tempo non bastano a rassicurare “i poteri forti”; essi non si fanno illudere da parole, e impongono il “Draghi Bis” con Letta e Meloni “vice-premier” entrambi: insomma incatenati ad esercitare “la sola soluzione razionale”, quella a cui There is not Alternative. E’ la tomba della libertà, ma almeno ora ce lo dicono.