L’Unione Europea Pronta a Mobilitare l’Esercito per Sopprimere le Insurrezioni Popolari: La Verità Scomoda
Negli ultimi mesi, crescono le voci secondo cui l’Unione Europea starebbe preparando un’azione mai vista prima: la creazione di un esercito europeo destinato non solo a difendere i confini, ma anche a fronteggiare le insurrezioni interne. Documenti recentemente trapelati sembrano suggerire che l’UE stia progettando misure estreme per sopprimere qualsiasi forma di protesta popolare che minacci la stabilità delle sue politiche centralizzate.
Sorgono interrogativi inquietanti sul futuro della democrazia in Europa: l’esercito che si sta formando sarà davvero destinato alla sicurezza del continente, o si sta preparando per “controllare” i cittadini, mantenendo l’ordine a tutti i costi, anche a quello della libertà individuale?
Claudio Borghi:
NO ESERCITO EUROPEO
La UE in un momento in cui si sta rivelando ancora più inutile e dannosa tenta l’ennesimo rilancio per sottrarre ancora più sovranità agli Stati. Questa volta puntando ad un bersaglio più pericoloso della moneta unica. Vuole l’ESERCITO EUROPEO.
Ecco dieci motivi per cui questa idea deve essere rifiutata con tutte le nostre forze.
Il vero scopo dell’esercito europeo è quello di sottomettere gli stati membri che volessero disobbedire. Abbiamo già visto con quale violenza la UE può aggredire un singolo stato. L’hanno fatto con la Grecia chiudendo le banche e con l’Italia con lo spread.
Non esiterebbero ad usare la forza se disponessero di un esercito. La cosa è pianificata ed è scritta a chiare lettere nel “Manifesto di Ventotene” di Spinelli. Il fucile dell’esercito europeo sarà puntato alla nostra tempia.
L’Italia perderebbe la sua sovranità militare, un altro pezzo di autonomia regalato a Bruxelles e continuo scivolamento verso l’irrilevanza. Senza moneta e senza esercito non potremo più dirci Nazione. Un esercito europeo servirebbe gli interessi di Germania e Francia, non i nostri.
Chi decide quando e dove combattere? Non certo Roma, ma burocrati non eletti. Non solo: immaginate un esercito europeo in una UE senza il diritto di veto: i nostri ragazzi potrebbero partire per qualche fronte lontano anche se il nostro Parlamento fosse contrario.
I costi sarebbero enormi: L’Italia è sempre contributore netto, quindi si userebbero soldi italiani per difendere confini altrui. Immaginate poi cosa potrebbe succedere con l’ingresso dell’Ucraina nella UE: con l’ingresso di uno stato enorme e poverissimo l’Italia dovrebbe pagare il triplo.
La nostra difesa nazionale, già fragile, verrebbe ulteriormente indebolita. I soldi, gli uomini e i mezzi allocati all’esercito europeo verrebbero sottratti alla difesa territoriale nazionale e alle forze dell’ordine, ci sarà ancora meno controllo del territorio.
Un esercito comune dopo la moneta unica è il secondo passo verso un mostruoso superstato europeo: addio indipendenza. Benvenuta schiavitù. Le tradizioni militari italiane, un patrimonio storico, sarebbero sacrificate. Basta Alpini, basta Folgore, basta Bersaglieri. Solo l’orribile divisa UE con un regolamento di venti pagine sulle misure degli elmetti e degli scarponi. In caso di conflitto, l’Italia diventerebbe un bersaglio senza voce in capitolo.
Non potremmo mai invocare la neutralità e finiremmo trascinati in guerre assurde da pazzi guerrafondai tipo Macron.
L’esercito europeo è contro la nostra Costituzione. L’UE non ha una visione politica unita: come può avere un esercito coerente? Se una moneta senza stato è un abominio, un esercito senza stato è un’oscenità giuridica, politica e sociale.
Dare un esercito e magari armi atomiche a una UE che è e sarà a guida tedesca? E per beffa finale pagato da noi? MA VOI SIETE PAZZI. PAZZI!!! #NOESERCITOUE #STOPEUARMY
Guido Crosetto: anche la Costituzione dice no
Noto che ormai chiunque, anche al bar, parla di difesa. Spesso senza conoscere a fondo i temi di cui si parla.
A titolo informativo la Difesa, nei trattati europei, è competenza delle singole nazioni.
Una “difesa europea” può esistere solo come somma delle difese nazionali. Con modalità simili a quelle NATO.
Come la NATO non ha un suo Esercito, una sua Marina, una sua Aeronautica ma si basa sui contributi nazionali che operano insieme e vengono coordinati dalla NATO, lo stesso sarebbe per l’Europa.
Veniamo poi ai “contingenti europei” che vorrebbero mandare il Presidente di una nazione comunitaria e quello di una nazione extracomunitaria. I contingenti non si inviano come si invia un fax e per poter fare un comunicato stampa. Soprattutto quelli delle altre nazioni.
Se si parla a nome dell’Europa bisognerebbe avere la creanza di confrontarsi con le altre nazioni e ciò non è accaduto per gli aspetti militari della questione. Che mi risulta essere principalmente militare.
Quindi commentare una cosa di cui nessuno sa nulla se non due Presidenti stranieri e che, per quando riguarda l’Italia, come ogni impegno internazionale, dovrebbe avere dei passaggi parlamentari, molteplici e complessi, per autorizzare e finanziare, non mi sembra un modo utile su cui impegnare il dibattito politico interno.
Passaggi parlamentari che peraltro sarebbero successivi ad aver verificato con scrupolo ed attenzione tuti gli aspetti tecnico-logistici-operativi-capacitivi e le conseguenti necessità di risorse finanziarie. Un piccolo contributo per indirizzare meglio il dibattito.
PS Da due anni ho chiesto più volte un impegno parlamentare bipartisan per rivedere la legge che regola l’invio delle missioni internazionali e i suoi meccanismi. Da altrettanti anni, sono una voce che declama nel deserto. Nel frattempo, però, leggo dichiarazioni fatte solo per riempire le agenzie di persone che vogliono spiegarmi che si può fare tutto e subito. Purtroppo, anche volendolo, non si può fare.
Perché ci sono una Costituzione e un sistema legislativo che non consentono vie alternative e più veloci. Tema su cui provo a chiedere per l’ennesima volta un intervento bipartisan che sarebbe importantissimo per assicurare all’Italia una Difesa più pronta ad affrontare i tempi difficili nei quali viviamo.
Bocciato in Senato! Grazie a Borghi e al kulandro
Ora vediamo come, con quali trucchi, laUE ce lo imporrà comunque
Sabrina F.
LA RUSSIA NON È MIA NEMICA. IL MIO NEMICO È LA CRIMINALE ASSASSINA UNIONE EUROPEA