Il CFR – Council on Foreign Relations – è il pensatoio privato finanziato dai Rockefeller per guidare la politica estera USA secondo gli interessi delle corporations globali . Fin dal 1921 i suoi addetti hanno affiancato tutti i presidenti americani come pensatori strategici del Dipartimento di Stato – Mandell House, George Kennan – e ministri degli Esteri come Zbigniew Brzezinsky e il cruciale Henry Kissinger.
Adesso filtra che un incontro “segreto” sarebbe stato organizzato, su richiesta del CFR, con Sergei Lavrov. Vi ha partecipato Richard Haass, ex diplomatico e presidente uscente del CFR. L’incontro sarebbe avvenuto nell’aprile 2023: “Un gruppo di ex alti funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha tenuto colloqui segreti con eminenti russi”, ha riferito NBC News però solo il 6 luglio. “Al gruppo si sono uniti l’esperto europeo Charles Kupchan e l’esperto russo Thomas Graham, entrambi ex funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, e membri del CFR”.
Un incontro in cui è possibile vedere come suggeritore il centenario Kissinger, esplicitamente critico della guerra ucraina e fautore di una soluzione negoziale. Il 7 maggio (quindi dopo l’incontro segreto) proprio lui aveva emesso una profezia ottimista: “E probabile che i governi di Mosca e Kiev intraprendano “negoziati reali” entro la fine di quest’anno. È la previsione formulata dall’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger nel corso di un’intervista concessa all’emittente televisiva Cbs News: “Ora che la Cina ha assunto un ruolo negoziale, la situazione giungerà al culmine. Penso che entro la fine dell’anno discuteremo di negoziare processi, e avremo anche negoziati reali”.
Nell’imminenza del vertice NATO a Vilnius, c’è da chiedersi se questo incontro sia avvenuto con l’avallo dell’attuale segretario di Stato Anthony Bliken o scavalcandolo. Secondo le apparenze Blinken è un neocon come Victoria Nuland, che spinge sempre per la guerra totale contro la Russia, a tutti i costi. Di origini moldave, ucraine ed ebraiche per parte di padre, Shepsel Ber Nudelman, Nuland incarna la sete ebraica di sangue russo proprio dei trotzkisti riparati in USA dopo la purga di Stalin di questi promotori della “rivoluzione permanente”. Smembrare la Russia in staterelli etnici è il loro programma.
Il Deeep State però non è un gruppo omogeneo. Un’altra frangia, quella storica rappresentata da Kissinger e CFR, ora valuta che ci sia più da perdere che da guadagnare nel conflitto in Ucraina. “Non ammettete l’Ucraina nella NATO”, ha recentemente esortato la celebre rivista del CFR, Foreign Affairs. La resistenza di Kiev all’aggressione russa è stata eroica, ma alla fine gli Stati stanno facendo ciò che è nel proprio interesse. E qui, i vantaggi in termini di sicurezza per l’appartenenza degli Stati Uniti d’Ucraina impallidiscono rispetto ai rischi di portarli nell’alleanza. Al vertice di Vilnius e oltre, i leader della NATO farebbero bene a riconoscere questi fatti e a chiudere la porta all’Ucraina.
Per l ‘Atlantic Council, un think tank gemello, Ian Brzezinski – per puro caso figlio di Zbigniew, ha quindi dato le sue istruzioni in un “Memo ai leader della NATO”:
- “Stabilire un nuovo partenariato NATO-Ucraina per la deterrenza e la difesa basato sullo status dell’Ucraina quale membro del programma di partenariato per le opportunità avanzate”.
- “Rafforzare la capacità a lungo termine dell’Ucraina di difendersi e scoraggiare future aggressioni russe. L’impegno degli Alleati ad armare, addestrare ed equipaggiare le forze ucraine, se possibile, attraverso un finanziamento comune della Nato”.
- “Una garanzia di sicurezza postbellica per l’Ucraina fino a quando gli alleati non saranno pronti ad ammettere l’Ucraina come membro a pieno titolo della NATO”.
“Potrebbe essere implementato inizialmente da una coalizione di volenterosi. Ad esempio, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Polonia”, suggerisce inoltre Brzezinski. Soprattutto Polonia… e Lituania, si potrebbe aggiungere, le prossime che Washington potrebbe gettare nel tritacarne ucraino, se necessario, o per mettere al sicuro la parte occidentale dell’Ucraina e tentare un bluff con Mosca.
Pessime notizie per ii vassalli d’Europa: sembra che le due fazioni del deep state americano stiano mettendosi d’accordo sulla vecchia ricetta dei conflitti congelati, arroventabili a richiesta; la tattica della “ferita aperta” che la talassocrazia predatoria anglosassone ha seminato ovunque nel pianeta.
Dal Vietnam in poi gli Stati Uniti non cercano più di vincere le guerre. Installare un caos duraturo è sufficiente.
Per l’attento osservatore, al di là delle dichiarazioni di Macron, Scholz e Stoltenberg, Vilnius dovrebbe gettare le basi per mettere in sicurezza ciò che un giorno rimarrà dell’Ucraina; assicurare il più a lungo possibile il proprio ruolo di base antirussa e operativa per un conflitto più o meno acceso. Vilnius potrebbe profilarsi come il vertice che ammette che la controffensiva della NATO non è riuscita, e la debacle militare di Kiev; la talassocrazia anglo-americana non vuole, non può, permettersi la pace. Farà quindi sì che la guerra sia fatta da altri, secondo una tradizione secolare.
Ereditando il conflitto, gli europei potrebbero non poter contare sulla NATO o su Washington. Che può ritirarsi come già ha fatto in Afhanistan, abbandonando alleati e servitori.
Vilnius sarà “un vertice di nazioni disperate e in preda al panico”, sintetizza Scott Ritter.
“L’Europa è spaventata ora, è terrorizzata, non sa cosa riserverà il suo futuro”, afferma Ritter, un ex ufficiale dell’intelligence del Corpo dei Marines degli Stati Uniti.
E nota che dall’inizio dell’operazione militare speciale russa, gli Stati Uniti sono stati attenti a non impegnarsi formalmente nel conflitto.
Il Pentagono si è limitato a fornire armi, intelligence ed esperti al regime di Kiev, e di spingere gli stati europei a fare lo stesso e, soprattutto, di far condurre la guerra da mercenari europei. I vassalli europei di Washington saranno lasciati allo scoperto, soli di fronte a una guerra continentale?
A conferma della tentazione del Deep State USA di abbandonare gli europei, va segnalato
Samuel Charap , uno scienziato politico senior presso la Rand Corporation, ha scritto un articolo pubblicato – sempre su Foreign Affairs del CFR – il 5 giugno che ha ammesso che la guerra in Ucraina è “impossibile vincere”.
L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 è stata un momento di chiarezza per gli Stati Uniti e i suoi alleati. Una missione urgente era davanti a loro: aiutare l’Ucraina a contrastare l’aggressione russa e punire Mosca per le sue trasgressioni. Mentre la risposta occidentale è stata chiara fin dall’inizio, l’obiettivo – la fine di questa guerra – è stato nebuloso.
Ma è giunto il momento che gli Stati Uniti sviluppino una visione di come finirà la guerra. Quindici mesi di combattimenti hanno chiarito che nessuna delle due parti ha la capacità, anche con l’aiuto esterno, di ottenere una vittoria militare decisiva sull’altra. Indipendentemente dalla quantità di territorio che le forze ucraine possono liberare, la Russia manterrà la capacità di rappresentare una minaccia permanente per l’Ucraina. L’esercito ucraino avrà anche la capacità di tenere a rischio qualsiasi area del paese occupata dalle forze russe e di imporre costi su obiettivi militari e civili all’interno della stessa Russia.
Ovviamente costui ignora volontariamente ‘evidenza che la Russia, a differenza dell’Ucraina, ha un’enorme capacità di ottenere una vittoria militare decisiva non solo sull’Ucraina, ma forse anche sulla NATO. L’Ucraina e la NATO stanno esaurendo i proiettili di artiglieria, i missili da crociera, i carri armati e gli aerei da combattimento. Ancora più importante, l’Ucraina è priva di soldati competenti e addestrati in grado di far funzionare quei sistemi d’arma.
La situazione per la Russia è esattamente l’opposto. Ogni giorno che passa la forza lavoro addestrata della Russia aumenta insieme alla crescente produzione di carri armati, missili ipersonici, proiettili di artiglieria, mortai e droni. La Russia sta degradando la capacità di combattimento dell’Ucraina e non ha ancora lanciato la propria offensiva utilizzando tutto il peso delle forze aeree e di terra russe.
Va notato un certo movimento di semi-ribellione dei vassalli.
La Germania, oltre a denunciare la decisione di Biden di fornire munizioni a grappolo a Kiev, ha dichiarato che qualsiasi decisione sull’adesione dell’Ucraina dovrebbe essere rinviata. Anche l’Ungheria e la Bulgaria hanno espresso la loro opposizione a consentire all’Ucraina di ottenere lo status di membro. La Francia è in fiamme e Macron non sembra avere il peso politico per difendere l’Ucraina e il governo filo-Kiev nei Paesi Bassi è kaput …
Che dire? Vilnius sarà un momento della verità.