Lo sono sempre stato, e invito i miei lettori a prendere atto di questo mio “coming out”, confessione aperta del mio trangender. E mi associo alla richiesta di punizione esemplare che viene riportata da un articolo di Zero Hedge:
Femminista norvegese rischia tre anni di prigione per aver detto che gli uomini biologici non possono essere lesbiche
Christina Ellingsen, dell’organizzazione femminista globale Women’s Declaration International (WDI), è sotto indagine della polizia per aver fatto la denuncia in un tweet in cui ha criticato il gruppo di attivismo trans FRI. “Perché [la FRI] insegna ai giovani che i maschi possono essere lesbiche? Non è una terapia di conversione?” Ellingsen avrebbe twittato.
Ha anche messo in dubbio la legittimità della consulente di FRI Christine Jentoft che si identifica come lesbica nonostante sia nata maschio biologico.
“Tu sei un uomo. Non puoi essere una madre”, avrebbe detto Ellingsen a Jentoft. [pensate a che orribile negazionismo arriva!, ndr.]
“Normalizzare l’idea che gli uomini possano essere madri è una forma definita di discriminazione nei confronti delle donne”.
“Amnesty International sta anche accusando Ellingsen di molestie per aver affermato che Jentoft è un uomo alla televisione nazionale”, riferisce Reclaim the Net “.
Fin qui la notizia.
Io dunque, maschio biologico a cui piacciono le donne, dichiaro ufficialmente il mio lesbismo. Con ciò rispondo anche all’esortazione-intimazione che è stata pubblicata sul più autorevole quotidiano massonico europeo, Le Monde
“Come si può essere ancora eterosessuali?”
“L’orientamento sessuale non condiziona le pratiche, sottolinea Maia Mazaurette, che invita ad uscire dal quadro rigido della cultura eterosessuale ed ampliare il proprio repertorio per una sessualità più fiorente ed ampia”.
No comment. ⤵️ pic.twitter.com/ddQg1NVv0t
— Florent Ly-Machabert (@FLyMachabert) June 6, 2022
Aderisco con entusiasmo a questo invito: basta con l’eterosessualità! Questa gabbia che mi ha rinchiuso per tutta la vita in un repertorio limitato e limitante!
Solo una cosa mi dispiace: che questo messaggio di liberazione sia giunto, per me, da vecchio. Negli anni della mia giovinezza piena di voglie lussuriose per il gender femminile, avrei dovuto respingere l’accusa di “donnaiolo”, così volgare e depassée, e dichiararmi lesbico: nessuna donna avrebbe osato negarsi a un membro di una minoranza sessuale discriminata, anche a scanso di conseguenze penali.