(facciamo qualcosa di destra – la Sinistra non lo farà)
Dalla metà di marzo la dozzina di uomini più ricchi d’America, la cui ricchezza era già arrivata a livelli record a inizio anno, ha visto i propri patrimoni aumentare di ben 283 miliardi. Per fare un raffronto nello stesso periodo la ricchezza delle famiglie americana è crollata del 5,6% e più della metà degli americani ha visto la propria ricchezza contrarsi. Il che si traduce in un aumento visibile delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito.
Ma, soprattutto, se nel 2019 il totale della ricchezza dei “paperoni” era diminuito del 12%, a 125,6 miliardi di dollari americani, in poche settimane – tra aprile e luglio 2020 – i loro patrimonihanno compiuto un balzo del 31%, a 165,0 miliardi di dollari. Grazie soprattutto alla capacità di sfruttare le turbolenze dei mercati, come riferisce il Guardian.
“Lo credereste? è la Cina il paese con la maggior crescita della ricchezza dei miliardari con un +1.146% tra il 2009 e il 2020, a fronte del +170% degli Stati Uniti, il +175% della Germania e il +168% del Regno Unito. Fanno ancora meglio Francia (+439%), Hong Kong (+208%) e Canada (+238%).
In Francia, precisa Marianne, la fortuna dei miliardari negli ultimi dieci anni è cresciuta del 439 % mentre l’economia nazionale è cresciuta solo del 10% . Da qui si vede che i mega arricchimenti sono fatti a spese della popolazione generale.
Anche se in realtà la cosa ha una spiegazione alquanto più sottile. E’ la BCE, che negli ultimi 10 anni ha creato (dal nulla) 5 mila miliardi di euro: “in un mondo senza crescita, tutta la moneta creata è distribuita meccanicamente senza creazione di valore reale a una minoranza, causando la ricchezza di questa minoranza, a detrimento di tutti gli altri”.
Il denaro viene creato dal nulla per i miliardari, mentre se provate a chiedere alla banca centrale di crearne un po’ per i disoccupati e le infrastrutture che vanno in rovina, gli “economisti” dei padroni strillano: populisti! Il denaro non si crea dal nulla! Il denaro va chiesto sui mercati, a credito! E i soldi vanno restituiti con gli interessi! Mica sono a fondo perduto!
Non si ode a sinistra una sola voce che proponga una vecchia cosa di sinistra: tassare quei mega-profitti? Dopotutto i miliardari non li hanno “guadagnati” scatenando i propri “animal spirits”; li hanno ricevuti dalla pioggia d’oro della BCE. Sono dei rentier, monopolisti privati che vivono di rendite, parassiti che frodano della mercede gli operai, ma nemmeno la neo-chiesa – ovviamente – li ammonisce più.
Ciò produce nell’Europa dell’euro della sola vera democrazia, (quella non populista e non-sovranista) fenomeni interessanti:
il Lussemburgo, paese di 600 mila abitanti, riceve tanti investimenti diretti esteri quanto gli Stati Uniti, e molto più della Cina. Per “investimenti diretti esteri” si intendono soldi trasferiti oltre confine tra imprese appartenenti alla stessa società madre. Per il Lussemburgo sono 4 trilioni di dollari, 6,6 milioni per ogni lussemburghese. Sono andati là per profittare dei fantastici investimenti fisici in corso nella minuscola economia? Ovviamente no. Persino il FMI dice che “ sono di natura fantasma: investimenti che passano attraverso gusci aziendali vuoti.”, parcheggiati lì solo perché il Lussemburgo non ci fa pagare le imposte. Di questi investimenti fantasma, “ Lussemburgo e i Paesi Bassi ne ospitano quasi la metà (il 40%). E quando aggiungi Hong Kong SAR, Isole Vergini britanniche, Bermuda, Singapore, Isole Cayman, Svizzera, Irlanda e Mauritius all’elenco, queste 10 economie ospitano oltre l’85% di tutti gli investimenti fantasma”, ammette il Fondo Monetario.
In Irlanda, l’imposta sulle società prelevava il 40% nel 1990, dal 2017 è ridotta al 25 per cento; e naturalmente l’Europa, che nei nostri conti ficca il naso arcigno e ci controlla ogni 0 virgola di deficit perché siamo nell’euro e dobbiamo imparare a vivere dentro i nostri mezzi, all’Irlanda (Lussemburgo e Olanda) non trova nulla da ridire.
Sono $ 15 trilioni sono detenuti in società di comodo in tutto il mondo allo scopo di evadere le tasse, ossia privare le economie locali del gettito fiscale. 15 trilioni sono una cifra che probabilmente non dice niente ai più. Ci aiuta Forbes: 15 trilioni sono il Pil della Cina e quello della Germania sommati. Un immenso tesoro che sfugge a tutti i controlli, e disponibile a qualunque progetto malvagio dei superricchi.
Oggi, 26 persone detengono la metà delle risorse finanziarie mondiali.
Per la Francia, ecco quello che dice Bruno Bertez:
“Nel 1980, i salari e i contributi sociali rappresentavano il 75% del valore aggiunto delle imprese. Nel 2019, ne rappresentano solo il 60%. Questo 15% di valore aggiunto sottratto (ai salari) ammonta a 200 miliardi, ossia 7 mila euro a famiglia.
Abbastanza per risolvere il deficit del sistema pensioni, per riequilibrare i conti dello Stato, per ridare ai salari potere d’acquisto virtuoso, che consolida anche i margini delle imprese, acquietare i Gilet Gialli”.
Ipertassare i super-ricchi: quale politico propone un simile programma?
Eppure, governi non particolarmente di sinistra hanno tassato con aliquote marginali alte gli altissi redditi.
Nel 1950, gli Stati Uniti – la patria del capitalismo trionfante – tassavano i super-ricchi come si vede nella tabella:
Lo Stato prelevava loro il 70% della ricchezza per via tributaria, con la tassazione progressiva .
Oggi, nel 2018, la tassazione è così:
Di fatto nel 2018 la tassazione dei super-ricchi è divenuta regressiva: più sei ricco, e meno paghi. Di fatto, a livello dei basi redditi (lower income)
In quest’altra tabella vediamo il processo negli anni:
La soluzione all’attuale crisi sembra intellettualmente chiara: iper-tassare gli iper-miliardari; addirittura a livello di esproprio (90%) di quei mostruosi profitti che hanno incamerato nei mesi del lockdown, che come abbiamo visto sono regali indebiti ricevuti dalle banche centrali stampatrici.
Bertez: “I capitalisti hanno confiscato i poteri politici e monetari. E li usano per sovvenzionarsi, costruirsi stampelle, trasformarsi in percettori di rendite, zombificarsi – e perpetuarsi anche sono obsoleti, sorpassati, antiquati. Il sistema, loro prigioniero, non distrugge più il marcio, non ordina più giubilei, non elimina più il capitale parassitario inutile, inefficiente, morto – e tutto quel capitale fittizio che è carta delle borse sopravvalutata. Non sa più mettere in proporzione la massa di capitale alla massa del profitto disponibile”.
Per lo stesso bene del capitalismo, insomma bisogna iper-tassare i super ricchi, ripudiare il debito, esigere la chiusura del Lussemburgo come paradiso fiscale:ecco una battaglia da in Europa,, in quanto europeisti. La sinistra non lo farà mai, quando si propone la lotta all’evasione, lo sapete, perseguita a il “nero” dell’idraulico e della colf. E’ complice volontaria. Ma può, deve, essere il programma della destra. La base per la lotta, perché lotta sarà. Oggi, infatti siamo sotto il tallone della democracy