Nasrallah, il capo d Hezbollah: “La risposta ci sarà, l’attesa è già una punizione”. Lo è eccome, e nel senso più concreto: da una settimana l’Iran minaccia la “risposta”, senza attuarrla, e già l’economia israeliana è pesantemente danneggiata: migliai di cittadini produttivi (nelle famose start-up) sono scappati all’estero, altri hanno fatto scorte di cibo ed acqua, diversi paesi hanno sospeso i voli per Tel Aviv, il regime ha costruito bunker per sé e per la cittadinanza. Centinaia di migliaia di riservisti sono sottratti al lavoro economicamente produttivo.
Anche il Financial Times ha elencato i gravi danni subiti da Israele dopo 10 mesi di scontri con Hezbollah. Secondo il quotidiano britannico, le operazioni di Hezbollah “hanno portato alla più grande operazione di evacuazione nel nord (la Palestina occupata del nord) dalla fondazione di Israele più di 75 anni fa, sottolineando che” gli incendi di Hezbollah hanno causato danni agli edifici, all’agricoltura e alle attività commerciali . E per continuare: “tutto questo è avvenuto utilizzando solo una piccola parte del suo enorme arsenale”.
La ben calcolata visita di Shoigu in Iran, a conferire coi capi militari a dimostrazione che esiste una vera e propria alleanza, un partenariato “strategico”, non ha certo placato il clima di attesa del peggio di Sion
E all’orizzonte si sta già profilando l’immane collasso finanziario senza precedenti degli Usa e dell’Occidente che renderà impotente l’alleato-servo americano; il grande crack sta per complicare in uSA l’elezione Trump-Harris, che può sboccare in una guerra civile, o in omicidio del candidato Trump: ancora un poco, e gli Usa avranno ben altre preoccupazioni in casa che partecipare alla guerra all’Iran. Del resto non dimentico che solo qualche mese fa la US Navy ritirò una sua portaerei mandata ad intimidire gl Houti nel canale di Suez, citando “i costi proibitivi”. Confessione stupefacente: la guerra ha costi proibitivi; ma se come pare la US Navy ha impegnato ben due portaerei con le relative e costosissime squadre d’appoggio, presto il crollo interno economico e sosciale lo renderà completamente insostenibile.
Insomma è saggiamente sottile se non mette alla prova bellica la sua gioventù (che il regime degli ayatollah s’è alienato in massa con le sue tirannie da “polizia morale”), e tiene sulle spine Israele, gli Usa, e le nostre TV che già dedicano ore a alla domanda: Quando attacca l’Iran? Ecco attaccherà sabato, lo hanno fatto capire in queste allusioni.
L’Occidente è estremamente fragile. Già un’attesa lo snerva e lo danneggia… e sugli armamenti, è ridotto così:
It needs to be repeated because incorrect information is causing excessive worries: the missiles deployed in Germany will not carry nuclear weapons, not even optionally, because the US has no nuclear warheads for tactical missiles and has lost the ability to build them. For… pic.twitter.com/NCKfVM1cRD
— Filippo Neri (@FilippoNer97498) August 6, 2024
È necessario ripeterlo perché informazioni errate stanno causando preoccupazioni eccessive: i missili schierati in Germania non trasporteranno armi nucleari, nemmeno facoltativamente, perché gli Stati Uniti non hanno testate nucleari per missili tattici e hanno perso la capacità di costruirle. Per riferimento, vedere questo rapporto non classificato di Los Alamos (LANL):
https://permalink.lanl.gov/object/tr?what=info:lanl-repo/lareport/LA-UR-18-20950