Nominato da Biden “special envoy per il Clima”, John Kerry (l’ex vice di Obama) ha promesso che per salvare il mondo dal riscaldamento globale taglierà la produzione agricola .
“L’agricoltura contribuisce al 33% di tutte le emissioni del mondo”, ha detto durante il suo discorso programmatico. Non possiamo arrivare a zero emissioni, non possiamo fare questo lavoro se l’agricoltura non è al centro della soluzione”. Quindi tutti noi comprendiamo la profondità di questa missione”.
Così ha riportato Fox News. Ed ha aggiunto: “I sistemi alimentari contribuiscono di per sé a una quantità significativa di emissioni solo per il modo in cui facciamo le cose che facciamo. Con una popolazione in crescita sul pianeta – abbiamo appena superato la soglia degli 8 miliardi di abitanti in tutto il mondo – si prevede che le emissioni del sistema alimentare causino da sole un altro mezzo grado di riscaldamento entro la metà del secolo”.
La colossale agricoltura americana non alimenta solo gli americani, ma parte importante del mondo con le esportazioni dell’enorme surplus. Tagliare (reprimere) l’agricoltura USA significa programmare freddamente la penuria e carestia per centinaia di milioni di persone, come ha detto del resto chiaramente Kerry: cosa volete, abbiamo superato gli otto miliardi.
Kerry ha esordito con una menzogna, che rivela ancor meglio la sua intenzione: l’agricoltura in realtà genera non il 33%, ma dal 10% al 12% delle emissioni di gas serra a livello globale , secondo lo stesso team intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici. E’ il sistema alimentare nel suo insieme, inclusi imballaggi, trasporti e gestione dei rifiuti, che genera un terzo delle emissioni globali, secondo uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista accademica Nature Food.
Kerry indicato chi saranno le sue vittime: non già i grandi (al corrente dei tempi nuovi del Grand Reset, Bill Gates è diventato il più grande proprietario degli USA di terreni agricoli), bensì – chi poteva immaginarlo? – “i piccoli agricoltori su base mondiale” Sono essi, i piccoli agricoltori, “in prima linea e al centro” dei piani di Kerry:
“Abbiamo bisogno di innovazione economica, sociale e politica per adattare su larga scala queste soluzioni tecniche e metterle nelle mani delle persone nei campi dei piccoli agricoltori su base mondiale”.
Sulla natura di queste innovazioni è stato più che laconico, a parte qualche slogan in uso nella setta ecologica. Economia Circolare, Approvvigionamento Responsabile… Si sa che ai contadini sarà imposto il passaggio al tutto elettrico: a cominciare dai trattori che non potranno più essere a carburante fossile, e tutti sappiamo dall’esperienza rovinosa delle auto elettriche i trattori elettrici non avranno mai la potenza necessaria all’opera, per non parlare della durata delle batterie e della loro sicurezza in condzioni rudi del lavoro agricolo (si sono viste batterie al litio prendere fuoco spontaneamente quando nell’aria c’è molta umidità). Ma il governo finanzierà con il programma Empowering Rural America (New ERA) per 9,7 miliardi di dollari cooperative elettriche rurali che dovranno nascere “per l’implementazione di sistemi di energia rinnovabile, sistemi a emissioni zero e sistemi di cattura del carbonio. Il programma Powering Affordable Clean Energy (PACE) fornirà 1 miliardo di dollari in prestiti a sviluppatori di energia rinnovabile e fornitori di servizi elettrici per finanziare progetti specchi solari, pale eoliche , geotermici, biomasse, idroelettrici e sistemi di accumulo di energia su larga scala.
Ovviamente saranno invece penalizzati con sovrattasse e sovraccosti del carburante i coltivatori che non “innoveranno”. L’esempio del governo olandese, che sta distruggendo con le cattive i suoi allevatori, è ispiratore; così come la produzione di insetti alimentari sdoganata dalla UE.
Insomma viene lanciata una specie di Rivoluzione che non è senza ricordare il “Grande Balzo in Avanti” del Maoismo, quando da parte del potere comunista alle comuni agricole collettivizzate cinesi fu dato l’obbligo aggiuntivo di produrre, oltre al cibo, ferro in fornaci rurali fra i campi. Il risultato fu una carestia che provocò 14 milioni di morti secondo le stesse cifre ufficiali, ma probabilmente il doppio. In fondo, non è questo lo scopo vero anche di John Kerry e del potere globale?
E’ possibile e sperabile che nei prossimi mesi scoppi la rivolta degli agricoltori statunitensi?….