Una cosa impressionante: sia Kennedy jr ., sia il vicepresidente candidato JD Vance, stanno non una spanna più sù, ma ad un livello incomparabilmente più alto di The Donald: lo superano per cultura e lauree, complessità dei pensiero non solo politico e per la capacità di articolarlo, per creatività e intelligenza (Vance ha scritto un libro che resterà negli annali della letteratura americana), per relazioni sociali di alto rango: quella dei Kennedy è qualcosa di simile ad una aristocrazia nel Partito Democratico.
E’ una radicale superiorità di classe, nella “democrazia” più classista della storia.
The Donald ammettiamolo, è uno zotico che quasi non sa mettere insieme quattro parole in croce; mai ha pronunciato una analisi né un esercizio d’intelligenza, solo interiezioni… deve la sua notorietà a un programma TV del livello che si è attribuito a … Vanna Marchi. Le sue relazioni sociali? Sono ben illustrate dalla revulsione che hanno espresso contro di lui tutti i miliardari che contano, i quali hanno coperto di miliardi la nullità Kamala Harris per farlo perdere.
A favore di The Donald c’è che abbia saputo scegliere personalità tanto migliori di lui per il governo… tranne che sono invece stati loro a scegliere lui; gli sia riconosciuto almeno il merito di averli accolti volentieri e con gratitudine, il che non è poco.
Qui alcuni punti del discorso di Kennedy alla Nazione, che ha molto colpito per energia e veridicità:
“Ho partecipato alla prima Convention del Patito Democratico quando avevo 6 anni..Il democratico era il partito dei lavoratori, della classe media; oggi
“I democratici sono diventati il partito della guerra, della censura, della corruzione, di big pharma, big tech, big ag e del big money che vuole abbandonare la democrazia annullando le primarie per nascondere il declino cognitivo del presidente in carica.
Ho lasciato il partito per candidarmi come indipendente…
Il DNC e i suoi organi mediatici hanno architettato un’ondata di popolarità per il VP Harris basata sul nulla. Nessun programma politico, nessuna intervista, nessun dibattito. Solo fumo e specchi. Un circo di Chicago che si basa sul NULLA. Chi ha bisogno di un programma politico se si odia Donald Trump?”.
“Come ha fatto il Partito Democratico a scegliere un candidato che non ha mai fatto un’intervista o un dibattito durante l’intero ciclo elettorale?”. Ha chiesto Kennedy.
“Conosciamo la risposta: Lo hanno fatto rendendo le agenzie governative delle armi. Lo hanno fatto abbandonando la democrazia. Lo hanno fatto trascinando in giudizio l’opposizione e privando di diritti gli elettori americani. Ciò che mi allarma di più non è il modo in cui il Partito Democratico conduce i suoi affari interni o gestisce i suoi candidati. Ciò che mi allarma è il ricorso alla censura, al controllo dei media e alla strumentalizzazione delle agenzie federali”.
Sostengo Donald Trump”.
Kennedy ha detto che in una serie di incontri con Trump e il suo team si è reso conto di avere in comune con l’ex presidente più di quanto pensasse. Ha paragonato la loro potenziale collaborazione al famoso “Team of Rivals” del Presidente Lincoln, che lo vide rifornire il suo gabinetto di ex nemici.
“In una serie di lunghe e intense discussioni, ho scoperto con sorpresa che siamo allineati su molte questioni chiave. In quegli incontri, ha suggerito di unire le forze come partito unitario. Abbiamo parlato del ”ministero di rivali” di Abramo Lincoln. Questo accordo ci permetterebbe di essere in disaccordo pubblicamente e privatamente, e anche ferocemente se necessario, sulle questioni su cui differiamo, mentre lavoriamo insieme sulle questioni esistenziali su cui siamo in accordo”.
“Sono stato un critico feroce di molte politiche durante la sua prima amministrazione, e ci sono ancora questioni e approcci sui quali continuiamo ad avere differenze molto serie”.
“Ma siamo allineati su altre questioni chiave come la fine delle guerre per sempre, la fine delle epidemie di malattie infantili, la sicurezza del confine, la protezione della libertà di parola, lo smantellamento della cattura corporativa delle nostre agenzie di regolamentazione, l’uscita delle agenzie di intelligence statunitensi dal business della propaganda, della censura e della sorveglianza degli americani e l’interferenza con le nostre elezioni”.
Sarà un periodo interessante.
Tra l’altro:
Wow…
The Trump campaign released their internal polling data, showing how RFK Jr.’s endorsement impacts the swing states.
Their numbers suggest Trump will receive substantial net gains in every swing state.
The election just got a whole lot harder to steal! pic.twitter.com/2zQuvQzjsF
— Clandestine (@WarClandestine) August 23, 2024
La campagna di Trump ha pubblicato i dati dei sondaggi interni, che mostrano come l’appoggio di RFK Jr. ha un impatto sugli stati indecisi. I numeri suggeriscono che Trump otterrà guadagni netti sostanziali in ogni stato indeciso. Le elezioni sono diventate molto più difficili da rubare!
Ecco a cosa si ispirano Kennedy e Trump:
Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln è un libro del 2005 della storica americana Doris Kearns Goodwin , vincitrice del premio Pulitzer , pubblicato da Simon & Schuster . Il libro è un ritratto biografico del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln e di alcuni degli uomini che hanno servito con lui nel suo gabinetto dal 1861 al 1865. Tre dei membri del suo gabinetto si erano precedentemente candidati contro Lincoln alle elezioni del 1860 : il procuratore generale Edward Bates , il segretario del Tesoro Salmon P. Chase e il segretario di Stato William H. Seward . Il libro si concentra sui tentativi, per lo più riusciti, di Lincoln di riconciliare personalità e fazioni politiche in conflitto sulla strada verso l’ abolizione e la vittoria nella guerra civile americana .