LA CASTA POLITICO-BUROCRATICA CON FALCE, MARTELLO E… ASSEGNO

PAOLO SENSINI – La Casta politico-burocratica è trasversale e non ha un colore prevalente, anche se un posto d’onore spetta di fatto e di diritto alla nomenklatura comunista e post-comunista. Capostipite di questa lunga schiera di “eletti” è l’ex presidente della Camera Pietro Ingrao, poeta, partigiano, anticapitalista, ispiratore di Nichi Vendola, ma anche vincitore nel 1934 di un Littoriale della cultura con un’esaltazione della bonifica mussoliniana delle paludi pontine dal titolo: «Coro per la nascita di una città» (Littoria). Perché, come cantava Gaber, «Qualcuno era comunista perché prima era fascista». E, come da tradizione per tutti i capataz comunisti, in Parlamento ha portato anche la figlia Chiara. Ingrao, celebrato in tutti i salotti che contano per le sue liriche ispirate, esercita poeticamente “l’arte del dubbio” con oltre sei mila euro al mese di vitalizio. Ma è solo il patriarca di una lunga, interminabile lista…

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