La Conta dei Costruttori

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Paolo Gentiloni @PaoloGentiloni
Riconoscere la gravità della pandemia. Ripartire grazie ai vaccini e alla risposta comune europea. Riscoprire solidarietà e fratellanza. Grazie #Presidente. Davvero è il tempo dei costru

Matteo Salvini @matteosalvinimi
#Mattarella: “Questo è tempo di costruttori, non sono ammesse distrazioni, non si deve perdere tempo, non vanno sprecate energie e opportunità.” Parole sante, come fondamentale e non scontata è la richiesta di più attenzione e più aiuti concreti per i disabili, un popolo di…ttori

Enrico Letta @EnricoLetta
Il messaggio di #Mattarella è stato forte e chiaro. Inequivocabile. Non ci si lasci trascinare da interessi di parte. Si pensi alla comunità e all’interesse generale. Nessuno potrà dire di non aver capito. #Capodanno

Vito Crimi @vitocrimi
Grazie, Presidente #Mattarella. Ancora una volta ha saputo rappresentare al meglio l’unità del Paese nel momento più difficile. Il suo appello al senso di comunità e al coraggio non rimarrà inascoltato. Lavoreremo per ricostruire il nostro Paese con dedizione e massimo impegno.

Peppe Provenzano @peppeprovenzano
Fiducia nella scienza, riduzione dei divari, istituzioni credibili, capacità di lavorare insieme in Italia e in Europa. I cardini per costruire un domani migliore e un anno per ripartire.

Proveremo ad essere costruttori. Grazie Presidente #Mattarella #discorsodifineanno

Giuseppe Conte (31-12-20) ” è il tempo dei costruttori”

(citazion)

….. “è dolorosamente evidente come tutte le forze politiche convergano con disciplina nel sostenere la causa della pandemia di legge senza differenze di azione, verbalizzazione e persino di stile, pescando ciascuna le stesse parole d’ordine dallo stesso sacco per imporre, giustificare o annunciare gli stessi provvedimenti. Uno sguardo anche distratto a ciò che accade all’estero rivela in modo piuttosto chiaro che la matrice di queste misure fotocopiate con impercettibili differenze in ogni angolo di mondo non è nazionale né tanto meno locale, né può quindi dipendere dal voto. I rappresentanti eletti agiscono come costosi passacarte, agenti di commercio, camerieri di una pietanza che devono far trangugiare al popolo, spettatori di un film che racconteranno agli elettori fingendosene i registi. Mentre i più onesti (pochi) tacciono o alludono, gli altri (tutti) giurano di poter cambiare la trama e alimentano così l’illusione di una dialettica che si riduce, nei fatti, a decidere quale firma apporre in calce a decreti prestampati.

Non è difficile riconoscere anche in questa pantomima il frutto maturo di un processo di svuotamento delle sovranità nazionali preparato e invocato da tempo, da un lato vincolando la spesa dei governi e delle amministrazioni, e quindi anche le loro decisioni, ai requisiti di pareggio e ai prestiti dei grandi gruppi privati, dall’altro trasferendo sempre più poteri alle agenzie continentali e sovranazionali che deliberano, come auspicava Mario Monti, «al riparo dal processo elettorale».

La destituzione dei popoli e la conversione delle loro assemblee in somministratori di prodotti politici confezionati altrove implica anche la necessità di comprimere l’indipendenza degli eletti affinché non cedano mai, neanche per sbaglio, alla tentazione di rappresentare gli elettori. Questo ulteriore «vincolo interno» trova un appoggio teorico nel concetto versailliano di «populismo» che indica nella frustrazione della volontà popolare una virtù di governo, e pratico in un processo che parte da lontano, dall’abolizione ormai più che ventennale del voto di preferenza, prosegue oggi con la riduzione del numero dei parlamentari e veleggia verso l’ultima stazione: il vincolo di mandato, che renderà impossibile ogni deroga anche per norma.

L’integrale qui:

http://ilpedante.org/post/la-tempesta-perfetta

(segue)