Come saprete, i giudici costituzionali americani sarebbero orientati a cancellare la sentenza (Roe versus Wade) che mezzo secolo fa aprì alla legalizzazione del’aborto in tutti gli stati USA.
La formula che usata, e con divisa da 6 giudici su 9, secondo quello che è stato fatto trapelare da uno spifferatore non identificato, è abbagliante per genialità e rigore giuridico:
“La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto, e nessun diritto del genere è implicitamente tutelato da alcuna disposizione costituzionale… Lungi dal portare a una soluzione nazionale della questione dell’aborto, (i casi) Roe e Casey hanno infiammato il dibattito e approfondito le divisioni. È tempo di dare ascolto alla Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo”.
La Costituzione degli Stati Uniti, stilata nel 1788, non poteva prevedere un diritto all’aborto, ovviamente. Se ne deve concludere che al Costituzione vada cambiata per accogliere le istanze richieste dal nuovo spirito dei tempi edonistici della post – liberazione sessuale? In Italia la risposta sarebbe sì, ovviamente, non c’è nemmeno da discutere, la nostra è al Costituzione più bella del mondo proprio perché è plasmabile come un impasto d’argilla o d’altra materia plastica e più puteolente che non nomino.
In Usa, no. La Corte dice che la Costituzione è rigorosamente intoccabile; i diritti che essa non prevede, non le vanno aggiunti; il che non significa che tali diritti nuovi non siano consentiti; solo che vanno eventualmente votati dai parlamenti.
Questa asserzione della Corte suprema mostra anche che la sua sentenza del 1973, non solo legalizzò l’aborto; lo liberalizzò obbligatoriamente – se la contraddizione in termini è consentita – privando di libertà e di scelta gli eletti dal popolo; fu una sentenza davvero e radicalmente eversiva, ché non si limitò a liberalizzare l’aborto, ma lo costituzionalizzò con arbitrio perché senza fondamento nel testo della carta fondamentale.
Se la questione sembra a molti di voi di lana caprina, ecco spiegato perché in Italia un dpcm di un ministro Speranza, o di Draghi possono togliere diritti fondamentali e costituzionalmente garantiti – anzi garantiti dai Comandamenti come quelli del lavoro e dello stipendio ai medici, infermieri, insegnanti che non si vaccinano; è questione di gerarchia delle fonti del diritto, un concetto ormai perso in Italia; sicché un atto di prepotenza di un ministro, viene obbedito e fatto obbedire come fosse una legge, tipo “l’obbligo” di portare mascherine e peggio, l”obbligo vaccinale”, o “l’obbligo” di Green Pass – “obblighi” sanciti da un Comitato Tecnico Scientifico non meglio identificato,a cui il ministro Speranza estende la sua – diciamo – “autorità”.
Come le altre mode americane, che finiscono per essere imitate da noi, anche sentenza eversiva della Corte Suprema USA fu naturalmente la potente motivazione che portò anche in Europa a liberalizzare l’aborto dovunque e senza limiti.
C’è da chiedersi se una sentenza come quella ventilata dalla Corte (ammesso che davvero passi) possa cambiare le attitudini anche qui nel senso renderle più ostili all’aborto libero. E’ lka speranza che esprime il sito La Luce di Maria:
Una sentenza potrebbe cambiare la storia sull’aborto in tutto il mondo
Io temo di non condividerla.
E’ significativo notare che nel caso in discussione, la Corte si deve pronunciare su un ricorso progressista contro la legge del Mississippi che attualmente vieta l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane di gestazione; i ricorrenti protestano che è troppo limitante dei diritti della donna, il Mississippi. Ma il governatore della Florida, Ron De Santis, ha proprio varato a metà aprile una legge per limiutare l’aborto alle prime 15 settimane. Il punto è che già molti stati americani hanno – dal Kentucky all’Oklahoma – la volontà di limitare la licenza d’aborto; sono quelli della Bible Belt, repubblicani, e dove la gente ha votato Trump. Se la sentenza del 1973 viene cancellata dalla Corte, assisteremo in una metà di stati americani a restringimenti del “diritto” abortista, con il voto dei Congressi locali e della popolazione. Dunque in USA esiste una opinione pubblica numerosa e agguerrita, consapevolmente all’opposizione , che qui in Europa non esiste.
Quanto numerosa? Recentemente ho letto che sono oltre 74 milioni gli americani che non si sono fatti vaccinare. 74 milioni e passa sono quelli che – secondo gli stessi dati truffaldini del golpe che ha dato a Biden la vittoria – hanno votato Trump. Milioni e milioni di gente cosciente della posta in gioco, e di come pseudo-pandemia vaccinista e il “diritto all’aborto fino al nono mese” fanno parte della stessa impostura che ha tolto a Trump la Casa Bianca contro il responso elettorale. Se c’e un filo di speranza, viene dagli Stati Uniti.