La corte tedesca sancisce la supremazia dello Stato nazionale sui Trattati europei

(traduzione di P. Becchi)

Mentre in Italia alcuni giornaloni diffondono la notizia (falsa!) che la corte costituzionale tedesca non avrebbe in sostanza cambiato nulla rispetto alla situazione attuale, il prof. Paolo Becchi – che è stato professore universitario anche in Germania – ha tradotto dal punto di vista letterale un breve passaggio fondamentale della sentenza odierna della corte di Karlsruhe:

“Gli Stati membri dell’Unione Europea, anche dopo l’entrata in vigore del contratto (Trattato) di Lisbona, restano signori (padroni) dei trattati, e la soglia verso lo Stato federale non è stata oltrepassata“.

Morale della favola: gli Stati Uniti d’Europa non esistono e non possono esistere. Gli Stati membri della Ue restano sovrani sui Trattati europei. La Germania di sicuro. In buona sostanza, la UE non esiste se non in funzione dell’interesse nazionale tedesco.

Giuseppe Palma

Cosa succede dopo Karlsruhe? Lo spiega Claudio Borghi

 

Musso su Atlantico

Ribellione tedesca: la sentenza di Karlsruhe si abbatte su Bce, Trattati e Corte di giustizia Ue

(Le conclusioni):

La Corte ha denunciato il Trattato europeo, in una parte sua sostanziale. Da oggi il Trattato europeo non esiste più. Esiste solo la Legge Fondamentale tedesca.

La Corte pretende una definizione di politica monetaria apparentemente analfabeta, giacché è a ciascun noto che la politica monetaria non può, ma deve avere effetti su Stati-banche-risparmiatori-imprese. Ma, a guardar bene, la limitazione si applica unicamente alla fase espansiva, non a quella recessiva. Dunque, secondo Karlsruhe, la politica di una banca centrale è “monetaria” solo quando recessiva; quando è espansiva invece no, diventa politica “economica”, è ‘ultra vires’, è tirannia. Ne segue logicamente che la politica monetaria espansiva non può che essere soggetta al preventivo voto favorevole del Bundestag. Come avevamo scritto su Atlantico: dal “whatever it takes” di Draghi al “whatever the Bundestag agrees”, qualsivoglia cosa gradisca il Bundestag.

Quindi e conseguentemente, la Corte ha dichiarato incostituzionale l’indipendenza della banca centrale: della Bce, certo, ma pure della Bundesbank.

La sentenza è a valere sul primo QE di Draghi (dunque sui reinvestimenti), ma pure sul secondo QE di Draghi (quello ancora in corso). E praticamente pure sul PEPP, giacché esso va rinnovato l’autunno che viene. Sono aboliti il “reinvestimento” di Draghi, lo “illimitato” di Draghi, la “flessibilità” della Lagarde, è reimposto il divieto all’acquisto di titoli di Stato junk. In altri termini, la Germania ribelle pretende, non un accomodamento, bensì la piena sottomissione della Bce e del resto d’Europa. La Germania ribelle pretende di sedere sola in trono.

Qualsivoglia nuova modifica formale del Trattato non potrebbe che essere aderente alla sentenza in parola. Dunque restrittiva, rispetto al Trattato esistente. In altre parole, con la Germania dentro, l’Euro sopravviverà senza QE o non sopravviverà. Quindi, con la Germania dentro, non sopravviverà.

Palla a Parigi. Che deve scegliere, se sottomettersi a Berlino divenendone pure formalmente un vassallo, ovvero se accettare un limes monetario fra sé e la Germania (entrambe plausibilmente coi relativi satelliti, Italia inclusa): pur entrambe sempre nell’Euro ma senza libera circolazione dei capitali da una all’altra delle due nuove zone monetarie. Tertium non datur.

Ribellione tedesca: la sentenza di Karlsruhe si abbatte su Bce, Trattati e Corte di giustizia Ue

I  titoli  sul sito di Repubblica, cambiati minuto dopo minuto:

(Vabbè. Le ultime due sono aggiunte di Thomas Fazi)

Illuminante la reazione di David Carretta,   il corrispondente da Bruxelles di Radio Radicale, colonna della Culto del Morto  Pannella, europeista d’acciaio.  Ad uno che gli dice: “Ti vedo in difficoltà”, risponde

C’è sempre il Bilderberg. Quello è il vero “Più Europa”:

I tedeschi e  il Target 2. Ci devono 400 miliardi.

…quasi tutta la politica tedesca, e quindi anche media e cittadini tedeschi, sono convinti, sbagliando, che tutto quello che è indicato come saldo in T2 sia un loro credito.
In realtà è un NOSTRO  credito.  Sono capitali che gli italiani ricchi hanno  fatto affluire verso la Germania, fuga di capitali (oggi legale).   Lo dice persino Bankitalia, la loro  serva:

:The Target 2 balances are CREDITS of the Italian private sector on Germany, linked with capital exits from Italy This is not an Italian debt towards Germany, but exactly the reverse The most incredible is that Germans can make think to the rest of EU that this is their credits

Germany needs to reimburse EUR 400 billions to the Italian households and companies.

In caso di scioglimento dell’eruo, è la Germania che deve restituire 400 miliardi alle famiglie e  imprese italiane.