La dittatura degli impostori

Il prefetto di Trieste: “in piazza Unità d’Italia, da sempre considerata a disposizione di tutti, sarà compresso momentaneamente il diritto a manifestare. Non potrà essere teatro di ulteriori manifestazioni fino al 31 dicembre. Il sindaco: “Chi violerà questo divieto sarà punito con ammende molto importanti”. Il prefetto ancora: “L’andamento del contagio è legato ai cortei recenti”. Finalmente: dopo decine di morti e invalidi post- vaccino ma “nessuna correlazione”, finalmente il potere appura che l’aumento di contagi che dichiara di registrare a Trieste è “correlato ai cortei recenti”. Non magari anche agli idranti con cui hanno bagnato una folla pacificamente seduta?

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I servi di potere usano violenze verbali contro i manifestanti, inaudite prima:

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Il governatore Fedriga spara numeri favolosi-spaventosi per giustificare il divieto permanente dii manifestazione: “Abbiamo 1.734 nuovi casi in una settimana, con un tasso di incidenza di 128 casi su 100mila abitanti. Questo dato è accompagnato da un raddoppio della percentuale dei casi positivi sui tamponi svolti. Il dato di oggi, lunedì 1 novembre, mostra il superamento della prima soglia delle Terapie intensive, pari al 10 per cento dei letti, con 18 ricoveri. Il più grande cluster è composto da 93 persone, tutti partecipanti alle manifestazioni no green pass..” Certo come no. Il prefetto: “Nel bilanciamento degli interessi per me prevale il diritto alla salute sul diritto a manifestare”.

Insomma la dittatura vieta ogni manifestazione politica a Trieste; ma come ci si deve aspettare dalla dittatura sanitaria, lo fa perché preoccupata per la salute dei cittadini e di ingolfare le leggendarie terapie intensive. E’ troppo vile e ipocrita per dire il motivo: reprimiamo un movimento politico che odiamo, gli togliamo la libertà costituzionale perché vogliamo eliminare ogni opposizione, perché noi abbiamo tutto il potere e voi nessuno. Dice: “LA salute viene prima della libertà” .

La menzogna della dittatura è immediatamente smascherata dalla festa Rave che il regime ha lasciato avvenire alle porte di Torino; sei-settimila giovinastri confluiti da mezza Europa, s riunitisi, indisturbati dalle forze repressive e polizie con scudi caschi e manganelli che hanno mandato conto i portuali di Trieste e i loro sostenitori.

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Fratture e traumi cranici al rave. Ma niente covid. E la Croce Rossa a soccorerre i ballonzolanti.

Il Corriere descrive “ la processione di auto, camper, camion, tutte persone che s’erano segnate l’appuntamento clandestino grazie a una chat di Telegram, “ la bolgia tra alcol e cadute, quattro persone finite all’ospedale per fratture e trauma cranico perché ballonzolavano techno su piani pericolanti e cadevano sotto perché “C’era gente fulminata”. Ma per questi, nessuna minaccia di multe pesanti, nessuna nessun rimpoverito alla “idiozia dei no pass” come ha fatto Fedriga insultando i cittadini ; nessuna repressione della libertà di ballonzolare riempiendosi di droga e alcol . Nessun potente idrante come quelli visti a Trieste contro i portuali e i loro sostenitori politici. Anzi, un punto di pronto soccorso gestito dalla Croce Rossa.

Quanta bontà. E nessun focolaio di Covid, il virus ha risparmiato, Torino non deve preoccuparsi di finire in zona gialle o di riempire le terapie intensive…

Insomma menzogna menzogna e impostura e viltà. Sappiatelo: in Italia il covid colpisce le manifestazioni politiche. Ma le feste rave sono indenni dalla pandemia. E il ministero degli Interni reprime lavoratori con gli idranti e le cariche della polizia, ma accoglie e cura i ballonzolanti venuti dall’estero. La prossima volta, solo feste rave