Questa è Michelle Williams, attrice
nel suo discorsetto di accettazione del Golden Globe, ha spiegato che non avrebbe vinto il premio se non avesse abortito il suo bambino, anni fa, quando la sua carriera agli inizi. Ma ne ha approfittato per lanciare un messaggio a favore dell’aborto come “scelta delle donne”.
“Sono riconoscente di vivere in un’epoca dove esiste la scelta, perché a noi donne possono accadere nei nostri corpi cose che non abbiamo scelto. “Non sarei arrivata qui se non avessi esercitato la mia scelta”.
Con ciò, ha fatto pubblicità al suo prossimo film dove sarà protagonista, This is Jane, dove si racconterà la storia di una donna realmente vissuta, che organizzò un servizio di aborti clandestini negli ani ’60, “e che ha tanto sofferto”. La glorificazione della “mammana”.
Non solo: l’ attrice ha fatto anche un po’ di propaganda elettorale, invitano “le donne” a votare contro i candidati conservatori, che minacciano il diritto all’aborto. “Quando verrà il momento di votare, votate secondo i vostri interessi. E’ quel che gli uomini fanno da sempre, e per questo il mondo somiglia tanto a loro. Siamo noi l’elettorato più importante in questo paese. Facciamo in modo che ci somigli di più”.
ABORTO: LA PRIMA CAUSA DI MORTE
L’aborto sembrerebbe essere oggi la principale causa di morte. Più della somma delle morti per cancro, IVH, incidenti d’auto, alcol e tabagismo messi insieme.
Risulta da una estrapolazione di dati mondiali del 2019, in modo speciale dal sito Worldmeters che estrae le cifre da banche dati governative e private.
https://www.worldometers.info/
Come si può vedere, il sito fornisce i dati “del giorno”. Le cifre che vede rappresentano il numero di eventi dal primo gennaio 2020 ad “oggi”.
Qualcuno ha sommato i dati per tutto l’anno 2019, ricavando ad esempio che nell’intero anni passato sono morte 8,2 milioni di persone per tumore, 1,7 milioni per Aids, 13 milioni per varie malattie…
Per contro, il numero di bambini abortiti sarebbero stati 42,3. Ciò coincide con le stime della Organizzazione Mondiale della Sanità, che valuta tra i 40 e i 50 milioni gli aborti che hanno luogo ogni anno, approssimativamente 125 mila.
“Negli Stati Uniti, dove quasi la metà delle gravidanze non sono intenzionali, a 4 su 10 sboccano in aborto, il 22 per cento delle gravidanze, ossia 3 mila al giorno.
“Ossia dalla sentenza della Corte Suprema Roe v. Wade del 1973, valutiamo che 61 milioni di bambini sono stati assassinati per aborto; in gennaio i pro-life si raduneranno a Washington nell’annuale Marcia della Vita onde ricordare questa infame decisione e chiedere sia di nuovo stabilita la protezione legale per i nati”.
Sto citando il testo militante della ricercatrice che ha condotto le estrapolazioni. E’ una signora che scrive in spagnolo , e si dichiara giornalista e corrispondente per la Spagna di “Mises Report”, un sito libertario e liberista.
La cosa vera,ente sensazionale è la firma: “Melissa Rotschild”, certamente della famiglia. Dagli articoli che produce, sembra la sia del tipo chiamato in Usa “one issue” una militante con una sola causa, o idea fissa. Quella di Melissa Rotschild è l’opposizione radicale – da chiamare piuttosto revulsione – all’aborto. Una militanza di cui non cesseremo di rallegrarci: è il segno che Melissa si sente parte della comune umanità.
El aborto fue la principal causa de muerte en 2019, las cifras son asombrosas