La fobia di baltici e polacchi

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La fobia storica dei baltici e dei polacchi verso la Russia che considerano ancora Unione sovietica è il problema più grave nella nuova compagine di governo Ue. Questi rischiano di precipitarci in una guerra europea se non mondiale solo perché non riescono a fare i conti con la realtà ed a prendere atto che l’Unione sovietica è defunta da trent’anni. Uno strabismo di cui sono purtroppo affetti tanti anche in Italia. Se fosse davvero come dicono loro non si vede per quale motivo questo “pericolo sovietico” non è avvertito dall’Ungheria di Orban che avrebbe tutte le ragioni per presentirlo visto l’ancor vivo ricordo tra gli ungheresi della subita invasione sovietica del 1956. Ma l’Ungheria, il suo governo, vive la realtà e non la bolla ideologica della narrazione occidentale e sa molto bene che quella attuale è una Russia patriottica, sovranista, non più comunista e, quindi, non più capofila dell’Urss.
Luigi Copertino

“I Russi sono un grande popolo. Allorché <durante la II guerra mondiale> siamo arrivati <in Russia>, eravamo convinti di imbatterci in esseri ‘subumani’: in marxisti di origine asiatica e di cultura barbarica. La nostra propaganda di guerra ci aveva indotto a crederlo. Ma presto ci siamo persuasi che si trattava di una menzogna. I Russi <.> sono un grande popolo: un popolo indoeuropeo coraggioso, nobile e generoso. Li ammiro <…> E ritengo che i Russi siano, in Europa, l’unica stirpe giovane e vigorosa, in grado di suscitare la rinascita delle nazioni europee. <All’Europa> LA SALVEZZA VERRA’ DA LORO <…..>*
Léon Degrelle

<*> Dichiarazione del Comandante Léon Degrelle al professor Aleksandr Dugin.

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Poi ci meravigliamo che la linea di politica economica del governo Meloni non si discosta in nulla, a parte il reddito di cittadinanza ed altri bonus, da quella di Mario Draghi. Giorgetti è l’uomo dell’establishment.