Matteo D’Amic
La Nuova Bussola Quotidiana sulla guerra in Ucraina e sul genocidio dei palestinesi in corso a Gaza ha assunto la posizione tipica dei “conservatori” (o “neocon”), come, ad esempio, nell’ultimo articolo di Anna Bono sull’occupazione dell’Università di Torino a favore della Palestina e del popolo di Gaza e sul boicottaggio dei rapporti fra l’università italiana e le università israeliane (https://lanuovabq.it/it/paghiamo-noi-i-danni-dellintifada-degli-studenti).
La Bono si lamenta del fatto che gli studenti hanno danneggiato con murales le aule e rotto alcune maniglie delle porte e che i costi di ripristino potrebbero essere di diverse migliaia di euro. Naturalmente per la Bono il dramma è questo: qualche aula da ritinteggiare; non sembra per nulla preoccupata o scandalizzata dal fatto che la Striscia di Gaza, l’area del mondo a più alta densità abitativa, vede da quasi 9 mesi più di 2 milioni di persone, in maggioranza donne e bambini o adolescenti, sottoposta a un bombardamento quotidiano, da parte di artiglieria e aerei da guerra israeliani, bombardamento che, come tonnellate di tritolo, equivale già a diverse testate atomiche di Hiroshima. La Bono è scandalizzata da qualche maniglia rotta, non dal fatto che “l’unica democrazia in Medio Oriente” bombarda a tappeto civili che prima ha imprigionato dietro una barriera in cemento armato e reticolati di filo spinato e che non possono neppure scappare da nessuna parte. La Bussola non è scandalizzata dal fatto che a Gaza sia stata tolta l’acqua potabile, la corrente elettrica e sia concesso il cibo col contagocce, portando per ora mezzo milione di persone sull’orlo di una gravissima carestia. Questi cattolici pieni di buoni sentimenti si scandalizzano per i murales sui muri dell’università di Torino, ma non per la distruzione sistematica e volontaria da parte di Israele di tutte le università di Gaza, di centinaia di scuole di ogni grado, dell’intero sistema sanitario e amministrativo, del sistema fognario, per le decine di migliaia di morti, per i quasi 100.000 feriti.
Questa posizione filo-israeliana accomuna La Nuova Bussola ad altre realtà della galassia dei cattolici conservatori come Radio Maria, la rivista Il Timone, la rivista Corrispondenza Romana, le associazioni Lepanto, Tradizione Famiglia Proprietà, Alleanza Cattolica e simili.
Alcuni appartenenti a questa galassia in passato hanno collaborato al giornale Il Foglio di Giuliano Ferrara (che a me è sempre sembrato operare come un centro di manipolazione culturale dell’opinione pubblica strettamente legato ai servizi israeliani), che a lungo ha assorbito e manipolato in funzione anti-ecumenica e anti-islamica (ovvero, implicitamente, filo-israeliana) una parte del mondo cattolico.
Questi gruppi spesso si sovrappongono, mostrando una matrice ideologica comune; e non è un caso, del resto, che si trovino nell’una o nell’altra rivista, nell’uno o nell’altro gruppo, persone che hanno prima collaborato con altre riviste o gruppi della stessa area. Così, ad esempio, molti collaboratori de La Nuova Bussola sono stati (o sono ancora) collaboratori de Il Timone.
In effetti l’associazionismo cattolico che sta alle spalle di questi cattolici conservatori è riconducibile a tre grandi matrici: Tradizione Famiglia e Proprietà (fondata in Brasile da Plinio Correa de Oliveira) di cui sono emanazioni le italiane Lepanto, Alleanza Cattolica e Corrispondenza Romana; i Legionari di Cristo, fondati in Messico da padre Marcial Maciel Degollado, di cui fu all’inizio emanazione la rivista Il Timone. Vi sono poi persone che provengono da Comunione e Liberazione o dall’area Opus Dei.
Ora, cosa accomuna questi gruppi, cosa li contraddistingue in particolare nella valutazione della politica internazionale? Spiccano tratti facilmente identificabili: in primo luogo un forte “atlantismo”, che li spinge sempre a schierarsi con gli Stati Uniti e con la N.A.T.O., o tacendo sulle loro infami guerre d’aggressione (Iraq, Siria, Libia, Afghanistan…), o giustificandole; i conservatori in questione sviluppano una lettura della politica internazionale che, anche se consapevole della deriva morale che lo sta travolgendo (gender, omosessualismo,…), vede sempre l’Occidente (realtà astratta e mitizzata) come luogo superiore e migliore in quanto più “libero” del resto del mondo e dove il cristianesimo, a loro dire, non è ancora perseguitato o impedito nelle sue manifestazioni pubbliche; in secondo luogo si nota una forte simpatia e un sostanziale appoggio a Israele e all’ebraismo in generale, del quale non si sottolinea mai l’aspetto di religione talmudica la cui essenza è l’odio per Cristo. Israele è appoggiato in quanto pensato allucinatoriamente come a sua volta “Occidente”, realtà “democratica” e “liberale” simile all’Europa.
A queste simpatie così esplicite -e incomprensibili- nei cattolici conservatori si accompagnano antipatie altrettanto viscerali: in primis contro i regimi comunisti sia passati, sia presenti. Vi è poi l’odio viscerale per l’Islam in generale e, in particolare, per l’Iran, visti come pericolo esistenziale per il famoso “Occidente” a loro tanto caro. Nella loro visione Israele e gli U.S.A. colpendo gli stati islamici difendono in realtà L’Europa dall’invasione islamica stessa (che invece questi attacchi volutamente favoriscono ed aumentano).
Un odio particolare è riservato in genere alla Russia e ciò, spesso, sulla base di una lettura della storia fanaticamente centrata sul messaggio di Fatima e sul famoso passaggio che afferma che la Russia, se non verrà consacrata al Cuore Immacolato di Maria, “spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa”. Dimentichi che l’apparizione di Fatima ha ormai più di un secolo e che l’UI.R.S.S. è crollata insieme al comunismo nel 1991, ovvero più di trent’anni fa, per i cattolici conservatori vi è come un fissismo storico, o meglio l’eterno e immobile darsi di una fantomatica Russia comunista, astutamente mascherata da stato liberale.
In pratica lo sguardo geopolitico dei cattolici conservatori coincide con quello del Dipartimento di Stato americano, che a sua volta ricalca quello del governo israeliano che lo controlla e lo parassita. In sintesi, almeno sul piano geopolitico, i cattolici conservatori sono, magari in buonafede, dei “giudaizzanti”, ovvero dei servi sciocchi di Israele, del suo sfacciato razzismo, del suo regime di scandaloso apartheid, delle sue pratiche genocidarie tanto più atroci, quanto più mascherate o nascoste dai nostri media main stream.
Gaza – sotto gli occhi dell’Occidente
Mentre migliaia di palestinesi muoiono di fame, Israele tiene più di 6.000 pallet di cibo e aiuti presso il molo galleggiante americano nel cuore di Gaza, senza fornire garanzie di sicurezza alle organizzazioni per distribuire questi aiuti alla popolazione affamata.
As thousands of Palestinians starve to death, Israel is holding more than 6000 pallets of food and aid at the American floating pier in the heart of Gaza, not providing safety guarantees for organizations to distribute this aid to the starving population. pic.twitter.com/LwGpzWRDgA
— Quds News Network (@QudsNen) June 26, 2024
En raison de la famine connue dans le nord de Gaza et de l’absence de tout type de légumes ou de nourriture, le peuple a commencé à manger des herbes.
Mohammed, un des cas de malnutrition dans le nord de Gaza a grand besoin de soins médicaux.