La Germania proroga l’indennità di disoccupazione parziale fino a marzo 2022
“l ministero del Lavoro tedesco intende sostenere aziende e dipendenti con benefici nell’ambito del regime di disoccupazione parziale per un periodo più lungo del previsto in vista della pandemia.
Durante la crisi, il governo federale ha deciso di aumentare l’ammontare dei benefici part-time. Dal quarto mese, viene aumentato al 70-77%, dal settimo mese all’80% o all’87%.— il numero di dipendenti in Germania è diminuito dell’1,3% tra aprile e giugno per la prima volta dal 1990. La loro quota è scesa dell’1,4% a 44,7 milioni di persone rispetto al trimestre precedente a causa della pandemia.
In media, l’orario di lavoro delle persone coperte dal regime è diminuito del 43% rispetto al normale volume di lavoro. Tuttavia, a seconda del settore, i dati sono ancora molto diversi.
Grazie all’apertura di negozi e ristoranti, molti camerieri e commercianti sono tornati al lavoro. Nel settore alberghiero, il numero di dipendenti nell’ambito del regime di disoccupazione parziale è diminuito di un terzo a 465 mila. Ciò rappresenta il 42% dei dipendenti del distretto. Nel commercio al dettaglio, anche il numero di dipendenti nell’ambito del regime è diminuito drasticamente a 637 mila. … Nell’ultimo mese, un assistente sociale su sette è stato incluso nella procedura part-time”.
Fino al 2022 – La Germania dunque inaugura il reddito universale (Universal Basic Income) per le masse, che si sanno permanenti, di disoccupati e sottoccupati. Il passaggio dall’Homo Sapiens all’Homo insipiens.
Germany extends partial unemployment benefits until March 2022
Cosa significa questo?
“Reddito universale, l’unico sbocco logico della diffusa espropriazione”
“Il reddito universale diventa essenziale quando il mercato globale non esiste più, quando è detenuto da oligopoli / cartelli / monopoli. Infatti, al momento, solo imprese molto sane (dotate di cuscini di sicurezza) possono ancora rivendicare una certa libertà imprenditoriale fuori dalle grinfie dei banchieri.
“Questa aberrazione, che consiste nel prendere la realtà dagli individui dando loro il nulla, sta portando il pianeta alla bancarotta generalizzata. Una fine ineludibile prevista dal progettista del modello economico Milton Friedman da quando aveva progettato l’elicottero monetario che consiste nel dare a tutti un reddito universale”. Così Liliane Held-Khawam, economista franco-svizzera che dal 2016 almeno annuncia la “riorganizzazione del mondo capitalista”, il Gran Reset annunciato a Davos.
Attenzione: il reddito universale (miserabile) che le masse passive riceveranno addirittura con gratitudine, è “moneta virtuale” data contro “ricchezza reale” da cui siamo stati espropriati. Ovviamente a nostra insaputa. Come?
“Oltre alla privatizzazione della creazione monetaria (dallo Stato alle banche) e alla penalizzazione dei clienti attraverso indebitamenti non dovuti, ci sono stati gli aiuti pubblici, le succose partnership pubblico-private, le esenzioni fiscali ricevute da privati potentemente dotati di capitale, che hanno beneficiato dell’accumulo di privilegi tra cui quello di detenere il tasto che permette loro di creare moneta a volontà”.
Se non capite ancora, pensate ai Benetton, a cui “lo Stato” piddino ha regalato il monopolio naturale delle Autostrade, costruite coi soldi di generazioni di contribuenti; o agli Elkann della ex Fiat, oggi azienda olandese, a cui Gualtieri ha dato la garanzia di Stato su 6,3 miliardi.. mentre non faceva arrivare ai piccoli dipendenti la Cassa Integrazione.
E’ successo lo stesso in Francia: “ il costo per il contribuente degli aiuti pubblici alle grandi imprese private è stato sui 110 miliardi di euro all’anno”.
E’ successo lo stesso in Germania: “Prendete Lufthansa, ad esempio: i 9 miliardi di sovvenzioni pubbliche andranno ai nuovi proprietari come Morgan Stanley e il multimiliardario Heinz Hermann Thiele, che sono diventati principali azionisti quando è iniziato il blocco, proprio per l’aspettativa dei prossimi aiuti di Stato…. BlackRock è il terzo maggiore azionista di Lufthansa”.
Insomma:: dovunque “i governanti, guidati dalla Commissione europea, hanno sovvenzionato grandi gruppi, in totale violazione delle regole alla base dell’economia di mercato”, e ciò mentre imponevano ai cittadini austerità e precarietà (“Vivete sopra i vostri mezzi!”), restrizioni del credito alle partite Iva , tagli dei salari (“Non siete competitivi!”) aumento delle imposte (“Il debito pubblico è aumentato per colpa vostra!”).
Ora possiamo vedere che “l’economia gestita dei banchieri centrali, strettamente connessi al cartello dei banchieri internazionali, ha generato un doppio fenomeno, unico in termini storici: inflazione globale nei circuiti del pianeta finanziario e deflazione a livello locale. Un’immensa ricchezza è stata catturata da alcuni e una sistematica espropriazione per altri”.
Presto anche in Italia…
Presto un assegno di sussistenza pubblico sarà realizzato anche in Italia, sempreché l’attuale governo di neo-primitivi coi suoi tecnocrati ignoranti e incompetenti siano in grado di distribuirlo davvero, cosa niente affatto sicura (visto come hanno trattato le “Partite IVE”). A chi andrà? A quella che Andrea Cecchi chiama la 1) Categoria Passiva: si tratta di chi guadagna poco e ha pochi soldi, poca iniziativa ed è abituato a lavorare per altri accettando la paga, senza cultura economica-finanziaria e senza alcuna idea o volontà di migliorare la propria situazione. Per questa enorme categoria umana, c’è poca speranza. Queste persone accetteranno passivamente quello che sarà fatto loro. Saranno anzi felici di ricevere il sussidio e accetteranno il socialismo ei sussidi governativi come salvezza per continuare a vivere passivamente perché quella è la loro natura, rinunciando a tutto pur di continuare a non pensare ea non darsi da fare. Cittadino modello del futuro senza possibilità di alternativa: 1) “Aderisce con voluttà allo slogan” io resto a casa “,
E chi ne soffrirà? La seconda categoria:
“Categoria Difensiva: è la categoria più a rischio perché è quella del ceto medio pensante. È la categoria attualmente sotto attacco. Qui si trovano persone di cultura elevata, di risparmio ben strutturato tra asset finanziari e immobiliari. …. il disegno globalista prevede una società a due velocità dove il ceto medio non è contempleto. È un progetto che parte molti anni fa ed è incredibile la velocità con cui si sta realizzando davanti ai nostri occhi. In breve: il risparmio viene svilito e sottratto da politiche inflattive e di tassi a zero e repentine introduzioni di nuove tasse anche patrimoniali e nuove valute penalizzanti, (vedi Euro) e dirottato su investimenti obbligatoriamente a rischio che sono spesso soggetti a perdite anche pesanti, quando gestiti da operatori in mala fede o utilizzati per i cosiddetti Bail In. Essendo sotto attacco, il ceto medio può soltanto difendersi. Prendere coscienza che le cose sono destinate a peggiorare farà evitare errori fatali, vieni, ad esempio, l’errore di continuare ad avere speranza che i settori economici possano riprendersi a breve. Questa crisi è appena iniziata e andrà avanti ancora a lungo. Bisogna giocare con molta tenacia ed avere i nervi ben saldi per difendere con tutte le forze e salvare il salvabile. A dire il vero, oltre a difendersi, Il ceto medio è di fronte a un bivio, o scendere lo scalino, diventare poveri e vivere in ortodossia il coma cerebrale del socialista sussidiato oppure cercare agganciarsi al ceto ricco facendo il salto di qualità. Quest’ultima è una cosa necessaria per non sprofondare, ma risulta molto difficile. Non è però impossibile, attuando la terza strategia; quella offensiva…”.
Qui mi distacco da Andrea Cecchi: la “ Categoria Offensiva” è quella del “ognuno si organizzi come può in base ai propri talenti, alle proprie passioni e le proprie conoscenze personali e il giro di amicizie”. E’ lo sbocco nella rcerca della soluzione individuale ad una crisi globale dove siamo in mano a poteri mondiali del tutto senza pietà né compassione, e a governanti al loro servizio. Pensare alla “soluzione individuale” è persino una necessità; ma è nello stesso tempo un cedimento all’individualismo privatistico (ce l’hanno insegnato lorsignori) , una diserzione (che non critico: siamo al si salvi chi può), ma comunque non una soluzione. La soluzione deve essere pubblica . Il che significa: bisogna unirsi nella lotta.