Caro Valli,
io lavoro con i bambini delle scuole elementari e trascorro più tempo con loro che con chiunque altro.
Non starò a rimarcare l’aspetto di eterna novità che il bambino porta con sé e che, secondo le parole stesse del Signore, rappresenta l’unico modo per passare attraverso la porta stretta, con buona pace dei magri!
Quello su cui invece mi vorrei brevemente soffermare è la recente moda di assegnare un giorno planetario a chiunque pur che sia. Non serve fare esempi, basta scrivere la prima cosa che ci passa per la testa anteponendovi “giornata mondiale” e ricercare sul web.
Da tempo poi si bofonchiava di questa trovata di far arrivare una cifra (sempre più variabile) di X elevato alla N per mille bambini al papa, che detta così suona come la brutta favola di Hansel e Gretel con, al posto della strega, Bergoglio: la strega Bergoglia.
Non ho mai voluto approfondire finché non ho letto la notizia su Duc in altum [qui].
Informato dei fatti, condivido le sue perplessità, caro Valli, e me ne sovvengono almeno altre tre:
- dedicare un giorno particolare ai bambini in quest’ottica mi sembra equivalga a confessarne il disprezzo, facendo di loro uno strumento pubblicitario; per i bambini ogni giorno è universale e ogni evento è a loro dedicato, nelle mani di adulti attenti e affettuosi;
- una volta esisteva la rete di preghiera per le vocazioni, ora sostituita da quella per il papa; una volta si andava in pellegrinaggio a Roma sulle tombe degli apostoli, ora si viene convogliati in una gita forzosa allo stadio, sulle ceneri della Chiesa;
- andare a cercare per l’evento narcisi di prima categoria, scommettitori seriali e l’interprete, tra i tanti suggestivi titoli, di La poliziotta della squadra del buon costume e di Oronzo Canà, mi fa pensare a una scelta non del tutto mirata a non scandalizzare anche uno solo di “questi piccoli che credono”.
Non sarebbe cosa buona e giusta, invece di queste fanfaronate da quattro (elevato alla N per mille) soldi, incoraggiare la Vita Locale Cristiana?
Sarà quello che vorrà il Signore. Mi permetto però di ricordare agli organizzatori di questa giornata come va a finire la favola dei fratelli Grimm: i bambini la fanno arrosto la strega!