L’assemblea parlamentare della Nato ha adottato una risoluzione che po’ dichiara “la Russia come Stato terrorista” e una “minaccia più diretta per la sicurezza euro-atlantica”.
La risoluzione, elaborata dalla commissione politica, è stata presentata dal deputato polacco Tomáš Valášek. Questa è una follia e dimostra chiaramente, che non hanno assolutamente intenzione di rasserenare i rapporti con la Russia. Poi Stoltenberg, non contento, ci fa sapere di aver raggiunto un accordo con la Turchia sull’ammissione di Svezia e Finlandia alla NATO. Ovviamente il prezzo di tutto ciò lo stanno pagando i Curdi, ed il silenzio davanti a questi bombardamenti per mano Turca che vanno avanti ormai da giorni, ne è la dimostrazione plateale.
Aggressore ed aggredito magicamente in questa occasione sparisce! Come se non bastasse poi arriva Zelensky che con le sue parole riesce a fare più danni della grandine nel mese di agosto: “Vi esorto a sostenere le nostre domande di adesione all’UE e alla NATO”.
Questo, o non ha capito, o non vuole capire che ciò che chiede è stata una delle cause principali della situazione odierna. A concludere questa riunione di scappati di casa ci pensa sempre Stoltenberg, e lo fa col botto dicendo che “La NATO vuole raggiungere un accordo di pace accettabile per l’Ucraina, quindi è necessario aumentare l’assistenza militare a Kiev.” E torna a chiedere ancora di espandere la fornitura di armi, difese aeree e carburante all’Ucraina dopo aver ricordato con orgoglio, che i membri dell’alleanza hanno aumentato di 350 miliardi la spesa militare dal 2014 ad oggi. È inutile girarci intorno, questi qui senza un nemico non hanno ragione di esistere, e puntualmente ne creano sempre uno per puro istinto di sopravvivenza. Tanto poi a morire di stenti ed a buttare il sangue, tocca sempre alla gente comune. Questi giocano con la guerra come se fossero in un videogioco. Pazzesco!
(Giuseppe Salamone)
Scholz ha dovuto fare la dichiarazione verbale di guerra alla Russia dell’altro ieri, per salvare la sua poszione personale e il governo he condivide coi Verdi, i più fanatici atlanti cisti mai visti. I due ministri grunen , la Baerbok (Esteri) e Habeck (Economia), pochi giorni prima avevano segnalato la loro opposizione al neutralismo di Scholz in modo inaudito e senza precedenti: s’era fatti ricevere da Macron pubblicamente per “colloqui riservati”. Ecco come ne ha dato notizia DWN:
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato i due ministri dei Verdi ai colloqui – un evento insolito in termini di protocollo.
Dopo il ministro degli Esteri Annalena Baerbock, il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto martedì a Parigi anche il ministro dell’Economia Robert Habeck. “Il ministro Habeck ha incontrato il presidente Macron per colloqui riservati”, ha appreso l’agenzia di stampa Reuters da ambienti governativi. Il politico dei Verdi ha partecipato alla conferenza ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Parigi.
Gli incontri tra il presidente ei due membri del Partito dei Verdi, insoliti dal punto di vista del protocollo, sono anche visti in connessione con il recente sconvolgimento delle relazioni franco-tedesche . Il cancelliere Olaf Scholz riceverà venerdì a Berlino il primo ministro francese.
Alla luce delle tensioni tra Berlino e Parigi, Baerbock ha detto che si trattava di “Germania e Francia che stabiliscono un ritmo insieme quando ne hanno bisogno.” Quando è apparsa con la sua controparte francese Catherine Colonna, ha sottolineato che stavano lavorando insieme, “vale a dire non da qualcuno che cerca di suonare il primo violino, ma completandosi a vicenda insieme”. Questo dimostra: “Se l’Europa deve stare unita perché i nostri valori, la nostra casa, devono essere difesi, allora suoniamo insieme”, ha citato il Dp come dire.
Alla fine di ottobre, il Consiglio dei ministri franco-tedesco è stato rinviato con breve preavviso: ora si terrà alla fine di gennaio. Il passo ha rivelato l’urto del tandem franco-tedesco.
Il fatto che Macron abbia ricevuto Baerbock è stato visto da alcuni osservatori come un segno della volontà di riprendere i rapporti. Allo stesso tempo, anche la parte francese ha notato che il presidente riceveva un ministro con ambizioni che non erano d’accordo con Scholz ovunque.